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2. introduzioni – 9 GIUGNO X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

9 GIUGNO

X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

CON CRISTO VINCIAMO IL MALIGNO

Gesù è più forte del maligno e non ha bisogno di formule magiche, come i ciarlatani di ogni tempo: basta la sua presenza e la sua parola. Non tutti hanno creduto che il suo potere veniva da Dio. Per chi crede, la potenza di Dio è a sua disposizione, per vincere con il Signore Gesù la lotta permanente contro il male e contro il maligno.

PRIMA LETTURA

Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.
Questo racconto della Genesi non pretende di dire cosa è avvenuto all’inizio, ma prova a dare una risposta di fede alla domanda: come mai il male è presente nel mondo e anche in me? Certamente non proviene da Dio. Le immagini usate e i personaggi presenti esprimono la fede di Israele: il peccato nasce dalla libertà dell’uomo, che non comprende la bontà di Dio e giunge a considerarlo nemico della propria libertà e felicità.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 129(130)

Il salmista innalza con semplicità la sua preghiera di supplica, di fiducia e di speranza. La consapevolezza del proprio peccato trova conforto nella certezza del perdono di Dio.

SECONDA LETTURA

Crediamo, perciò parliamo.
Paolo è in polemica con i falsi apostoli che hanno creato problemi nella comunità di Corinto. Qui afferma con forza che la sua predicazione nasce dalla fede in Cristo, morto e risorto. Quindi allarga lo sguardo al futuro di gloria che attende lui e tutti coloro che conservano la fede, invitando di conseguenza a non scoraggiarsi per le difficoltà e a concentrare l’attenzione spirituale sulle realtà invisibili, che sono eterne.

VANGELO

Satana è finito.
La domanda su chi è Gesù percorre tutto il vangelo di Marco. In questo brano vengono riportate due risposte errate: quella dei parenti, che hanno paura che sia impazzito; quella degli scribi che, per screditarlo, lo accusano di essere alleato di Beelzebul.

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2. introduzioni – 2 GIUGNO SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

2 GIUGNO

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO

SALVATI DAL SANGUE DI CRISTO

Dio ha voluto fortemente l’alleanza con il popolo d’Israele, segno del suo desiderio di allearsi con tutta l’umanità, per salvarla. La prima alleanza fu stipulata con il sangue degli animali, ma Israele non fu fedele. Era necessaria una nuova alleanza, ancora più forte. Per questo mandò suo Figlio, perché nel suo sangue si realizzasse l’alleanza nuova ed eterna e l’umanità intera potesse essere salvata.

PRIMA LETTURA

Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
L’alleanza tra Dio e il popolo d’Israele viene stipulata con il sangue degli animali sparso sull’altare, che rappresenta Dio, e sul popolo. Questo rito rende quasi “consanguinei” i contraenti, ma dice anche che chi viene meno all’alleanza merita la morte. È questa la più alta anticipazione dell’alleanza eterna che si realizzerà sulla croce.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 1 5 (1 6)
Il salmista, di fronte agli innumerevoli doni di Dio, si domanda come ricambiare. Il ringraziamento non è affidato solo alle parole, ma alla vita.

SECONDA LETTURA

Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
I sacrifici antichi, attraverso il sangue degli animali, avrebbero dovuto ristabilire i rapporti tra il popolo peccatore e Dio. Cristo ha ottenuto il perdono dei peccati di tutta l’umanità e l’accesso alla vita divina, sacrificando se stesso sull’altare della croce. Il suo sangue ha sancito la nuova ed eterna alleanza.

VANGELO

Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
Il racconto dell’ultima cena, scritto da Marco, parte dalla richiesta dei discepoli. Essi ci tengono a celebrare la Pasqua, che fa memoria della liberazione dall’Egitto. Li aspetta però la nuova Pasqua, quella che, compiuta nel sangue dell’Agnello di Dio, realizza la nuova alleanza, che non è solo liberazione, ma accesso alla comunione più intima e profonda con Cristo, in attesa del banchetto eterno nel regno di Dio.

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2. introduzioni – SANTISSIMA TRINITÀ

26 MAGGIO

SANTISSIMA TRINITÀ

NOI, CASA DELLA TRINITÀ

Padre, Figlio, Spirito: una comunità di amore eterno. Gesù ci ha rivelato quello che possiamo capire e vivere di questa realtà inimmaginabile, che è all’origine di noi e di tutto ciò che esiste, visibile e invisibile. Ma è incredibile che, dopo averci creati a sua immagine, ci abbia eletti come sua abitazione preferita. Solo Gesù, morendo per noi e risorgendo, poteva convincerci a credere. L’Eucaristia è il luogo in cui ogni volta questo autentico miracolo si realizza visibilmente.

PRIMA LETTURA

Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro.
Questo brano è scritto per incoraggiare gli Israeliti che sono in esilio a Babilonia e per ricordare loro che il Dio d’Israele non è come gli altri dèi. Egli condivide la storia dei suoi fedeli e interviene per salvarli, come ha fatto in Egitto. Il desiderio di Dio di abitare in mezzo al suo popolo è una piccola e bella anticipazione di quello che Gesù rivelerà riguardo al Padre suo e Padre nostro.

SECONDA LETTURA

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Paolo, dopo aver descritto la condizione dell’uomo senza Cristo, schiavo della Legge, del peccato e della morte, invita a contemplare la condizione del cristiano: grazie a Cristo, ricevuto lo Spirito Santo, egli è figlio di Dio, ammesso all’eredità divina, e può rivolgersi a Dio, chiamandolo «Padre».

VANGELO

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Per Matteo l’ultimo incontro di Gesù con gli apostoli avviene in Galilea. Essi riconoscono in lui il Figlio di Dio, ma non tutti i dubbi sono scomparsi. In questa situazione concreta avviene il passaggio del testimone: la missione di Gesù passa ai discepoli, i quali, grazie al potere del Signore risorto, sono resi capaci di annunciare la salvezza e di battezzare.

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2. introduzioni – PENTECOSTE

19 MAGGIO

DOMENICA DI PENTECOSTE

«RICEVETE LO SPIRITO SANTO…»

Il Signore risorto, come aveva promesso, dona lo Spirito Santo ai discepoli e a tutta la Chiesa. Lo Spirito ci rende figli nel Figlio e ci abilita alla missione che continua quella di Cristo: salvare l’umanità. Questo dono, che abbiamo ricevuto già nel Battesimo, viene rinnovato ogni giorno. Così possiamo vincere ogni timore e debolezza e annunciare, con la testimonianza della vita e con la parola della fede, il Vangelo di Gesù.

PRIMA LETTURA

Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Quando Mosè ha ricevuto le tavole della Legge, si sono verificati diversi fenomeni straordinari. Luca li recupera nel racconto della discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli, per sottolineare che la vecchia Legge è sostituita dalla nuova, quella portata da Gesù e che lo Spirito Santo scrive nel cuore di ogni cristiano. Mentre la Legge antica era solo per Israele, la nuova è per tutti i popoli, così lo Spirito raccoglie in unità l’umanità che si era dispersa e divisa a Babele.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 103 (104)

Il salmista resta stupito dalla bellezza e grandezza delle opere di Dio. Noi cristiani abbiamo motivi molto più grandi, per lodare e ringraziare il Signore.

SECONDA LETTURA

Il frutto dello Spirito.
Paolo, dopo aver affermato che il cristiano ha in dono la libertà, si pone la domanda: come si può vincere contro le spinte della «carne» verso il male? La condizione umana comporta la tentazione, ma il male non è forte come lo Spirito: chi accoglie i suoi doni e si lascia guidare da lui, ha già vinto e non cade nel peccato.

VANGELO

Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità.
Due le promesse di Gesù, che la liturgia unifica in questo brano. Il Signore prepara i suoi al distacco e alla tentazione, che subiranno nella passione. Le promesse che riguardano lo Spirito Santo, hanno lo scopo di incoraggiare i discepoli. Lo Spirito avrà il compito di assicurare la presenza divina che sostiene, di illuminare nella comprensione di ciò che Gesù ha già insegnato e di suggerire al momento opportuno la parola che testimonia la verità del Vangelo.

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2. introduzioni – ASCENSIONE DEL SIGNORE

12 MAGGIO

ASCENSIONE DEL SIGNORE

GESÙ PRESENTE NELLA CHIESA

L’Ascensione di Gesù alla destra del Padre segna la conclusione della sua missione visibile e palpabile nel mondo, ma segna anche l’inizio della missione della Chiesa nel mondo lungo tutta la storia futura. Tutto ciò che la Chiesa fa per l’evangelizzazione e la salvezza degli uomini e delle donne è Cristo stesso che lo opera. Come la missione di Gesù non ha avuto pretese di potere terreno, così anche la Chiesa ha di mira solo la diffusione del Vangelo con la parola e la testimonianza fedele e perseverante.

PRIMA LETTURA

Fu elevato in alto sotto i loro occhi.
Le domande degli apostoli sono le stesse delle prime comunità, le quali attendevano come imminente il ritorno del Signore Gesù. Ma egli tardava. Così Luca, con la scena dell’Ascensione, libera le comunità dalla delusione di un’attesa sterile e le invita ad assumere consapevolmente e attivamente la prosecuzione della missione di Gesù: portare il Vangelo fino ai confini del mondo e alla fine della storia.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 46 (47)

Il Signore ha operato la salvezza, per questo il salmista invita tutto il popolo a una liturgia di festa con canti, inni e acclamazioni gioiose.

SECONDA LETTURA

Raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Inizia qui la parte esortativa della lettera agli Efesini. Paolo ci tiene a sottolineare subito tre verità: l’essere cristiani nasce da una chiamata personale di Dio; con il Battesimo tutti apparteniamo alla Chiesa, comunità di fratelli e corpo di Cristo, raccolto nell’unità e nella comunione; ciascuno ha un dono dello Spirito per costruire e far crescere la comunità.

VANGELO

Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
La conclusione del vangelo secondo Marco è un incoraggiamento alla Chiesa di tutti i secoli. Il Signore è già glorificato e si presenta agli Apostoli per affidare loro la missione che egli ha iniziato e che essi devono continuare in maniera visibile. Ma egli non si allontana, sarà presente e attivo attraverso loro e i loro successori, per sempre.