Pubblicato il

Recensione del libro “Manuele. Il piccolo guerriero della Luce (Nuova edizione)” di Valerio Bocci, Enza Maria Milana

Manuele
Il piccolo guerriero della Luce

(Nuova edizione)

Dal settimanale di informazione della diocesi di Chioggia “Nuova Scintilla"del 10-01-2021

Vive “per sempre"

Manuel Foderà di Calatafimi (TP), un bambino che
«sognava di vivere fino a 150 anni» e, invece, come tanti altri suoi compagni di viaggio, è stato spazzato via da un tumore a soli 9 anni. Il “piccolo guerriero della Luce", come si autodefiniva, se ne è andato in Cielo il 20 luglio 2010, dopo aver lottato per cinque anni a colpi di chemio, giochi, sorrisi e preghiere contro il neuroblastoma che aveva intaccato il suo bacino. Un bambino normalissimo ma anche molto particolare i per come ha riempito il breve segmento della sua vita e per ciò che ha scritto nei suoi racconti e nelle numerose lettere indirizzate agli amici, ai dottori, ai preti, ai vescovi, al papa emerito Benedetto XVI. E, soprattutto, con il coraggio con cui ha guardato in faccia il male come sanno fare soltanto i piccoli che sono grandi “dentro".

Lui che voleva vivere fino… a 150 anni, ora vive semplicemente… “per sempre"! In questi giorni è uscita la nuova edizione, dopo il fortunato esordio della prima (6.000 copie vendute). Contiene 32 nuove pagine con le testimonianze di coloro che l’hanno conosciuto personalmente o attraverso la lettura della sua biografia a cura della mamma Enza e di don Valerio Bocci (ex direttore generale ed editoriale della Elledici). La prima edizione del libro è stata presentata anche a Papa Francesco. d. Massimo

ENZA MARIA MILANA E VALERIO BOCCI, Manuel. Il piccolo guerriero della luce, ElleDiCi,Torino ottobre 2020, pp. 255, € 14,90.

Pubblicato il

Passodopopasso: la parola ai curatori del progetto catechistico

L’intervista al direttore del progetto, don Valerio Bocci, e al direttore dell’Ufficio Catechistico di Cuneo, don Gabriele Mecca.

Don Valerio Bocci

Come è nata l’idea di Passodopopasso?

L’idea di questo progetto catechistico mi è frullata nella mente durante il convegno organizzato dall’Ufficio Catechistico Nazionale a Bari nel giugno 2014. Il tema centrale era la proposta di fede ai preadolescenti.
Un argomento che richiedeva sussidi nuovi, adatti ai ragazzi di oggi connessi più con le immagini che con le parole. Ne ho parlato con due cari amici catecheti, don Michele Roselli, direttore dell’Ufficio Catechistico di Torino, e don Gabriele Mecca, attuale direttore dell’Ufficio Catechistico di Cuneo. E siamo partiti con l’obiettivo di costruire un cammino di fede non a tavolino ma strizzando l’occhio alla vita di tutti i giorni, illuminata dalla fede. Credo che ci siamo riusciti, grazie in particolare alla collaborazione delle tre coautrici, con master in Catechesi e una grande esperienza sul campo con i bambini e i ragazzi.

Don Gabriele Mecca

Quali sono i punti di forza del progetto PassodopoPasso?

I punti di forza e di novità del progetto PassodopoPasso sono quattro:

1. L’essenzialità dei contenuti, organizzati in un’ottica di primo annuncio del Vangelo. Nell’attuale contesto socioculturale, ne siamo coscienti, la fede non è più data per scontata da nessuno e, per certi versi, è diventata culturalmente irrilevante. Il progetto intende assumere una prospettiva missionaria e di primo annuncio della fede, nella consapevolezza che nel percorso dell’iniziazione cristiana non occorre “dire tutto e subito” o pretendere che “si sappia tutto” per quanto riguarda i contenuti della fede, ma è necessario offrire un’esperienza che permetta a chi la vive di entrare nella libertà, con gradualità e da protagonista nella storia della salvezza realizzata da Gesù. Il punto di partenza nella presentazione dei contenuti è sempre la storia di Gesù, la sua singolare umanità che ha fatto trasparire il volto misericordioso del Padre e il suo Vangelo inteso come vero libro della fede.

2. L’impianto esperienziale del percorso, fatto di attività da vivere in gruppo, di celebrazioni che accompagnano ogni tappa, di momenti di confronto e di preghiera da vivere in famiglia, di occasioni per coinvolgere la comunità cristiana affinché riscopra la sua dimensione materna e sia valorizzata come luogo abituale di espressione della propria fede personale. L’intento del progetto è di offrire un’esperienza di catechesi vivibile per tempi e modi, che sia un vero “tirocinio di vita cristiana”, abbia un saldo legame con la concretezza della vita e proponga un lavoro sulla persona che lo vive.

3. La proposta di un percorso di fede per i genitori. Non si tratta di “spostare il problema” dalla Parrocchia alla famiglia e di chiedere ai genitori che facciano catechismo in casa. Si intende piuttosto recuperare il ruolo indispensabile della famiglia nella comunicazione della fede, aiutando i genitori a riscoprire la propria fede o maturare nella fede in vista della testimonianza ai loro figli. In concreto, il progetto intende aiutare i genitori a creare in casa un ambiente (un clima) che faccia respirare i valori cristiani; si propone di accompagnare i genitori nella maturazione della capacità di leggere e interpretare con gli occhi della fede ciò che si vive in famiglia, ciò che vive la famiglia, ciò che accade nel proprio contesto di vita, nel mondo. Inoltre, nelle diverse attività loro proposte, è costante l’invito a lasciarsi coinvolgere (proposta che sono chiamati ad accettare con assoluta libertà, senza alcun obbligo) nel momento della programmazione dei percorsi di iniziazione dei loro figli, per precisare obiettivi, tempi e modalità e per compiere insieme il discernimento per l’ammissione dei ragazzi alla celebrazione dei Sacramenti.

4. Un’ampia offerta di materiale per la formazione dei catechisti, da vivere in gruppo o personalmente, per interiorizzare i contenuti da mediare ai ragazzi o da proporre ai genitori.

Circa la celebrazione dei Sacramenti cosa propone il progetto?

Propone un cambiamento di mentalità e di approccio ai Sacramenti, secondo una scansione di chiara ispirazione catecumenale.

  • Una preparazione spirituale e biblica alla celebrazione del Sacramento.
  • La celebrazione del Sacramento possibilmente a Pasqua o dopo la Pasqua (per non perdere il legame che i Sacramenti hanno con il mistero pasquale).
  • Un tempo adeguato di catechesi mistagogica, dopo la sua celebrazione, per aiutare a capire, approfondire e interiorizzare il significato e l’importanza del Sacramento celebrato.

Tutto ciò nella consapevolezza che i Sacramenti non sono il fine dell’Iniziazione cristiana, ma tappe importanti ed essenziali all’interno di un percorso di fede più globale. Sono decisivi, essenziali e strutturanti nel percorso iniziatico, perché ne mediano la logica profonda: sono dei doni grandi che ci permettono di partecipare all’unico avvenimento di salvezza avvenuto nella storia, che è la morte e risurrezione di Gesù.

La proposta del progetto è di celebrare:

  • Il Sacramento della Riconciliazione verso la fine del secondo anno del cammino di iniziazione cristiana (il Tempo della Quaresima a questo riguardo sarebbe il più indicato).
  • Il Sacramento della prima Eucaristia verso la fine del terzo anno.
  • Il Sacramento della Confermazione a conclusione del sesto anno di cammino.