18 FEBBRAIO
I DOMENICA DI QUARESIMA
Domenica della tentazione
GESÙ VINCE PER NOI E CON NOI
Scarica le orazioni del Nuovo Messale romano
Scarica le orazioni del Nuovo Messale romano
Il cammino quaresimale, iniziato con le Ceneri, oggi si specifica come una lotta dura e permanente da sostenere con l’avversario di Dio e degli uomini, indicato con l’appellativo di satana. Lo Spirito Santo ci conduce nella lotta e ci sostiene nel riconoscere e nel resistere alla tentazione, mentre il Vangelo di Gesù ci offre le coordinate per un cammino che conduca alla vittoria pasquale.
PRIMA LETTURA
L’alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio.
La terra era sommersa dalla violenza, Dio non si è arreso e ha mandato le acque del diluvio, non per distruggere l’umanità, ma per rinnovarla. Noè e la sua famiglia rappresentano il nucleo di questa umanità nuova con cui Dio stabilisce un’alleanza, che, attraverso Noè, raggiunge tutti i popoli della terra.
Dal Salmo 24 (25)
Il salmista loda la bontà e la misericordia del Signore e chiede di essere istruito e guidato da lui sulla via della salvezza.
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi.
San Pietro incoraggia i cristiani, ricordando loro che il battesimo, prefigurato dal diluvio universale, li ha purificati e ha iniziato l’opera della salvezza. Tutto questo grazie a Gesù, che ha offerto se stesso al Padre per la salvezza di tutti gli uomini, da Adamo fino alla fine dei secoli.
Gesù, tentato da Satana, è servito dagli angeli.
In pochi versetti Marco racchiude le tentazioni di Gesù e l’inizio della sua predicazione. Ma il senso non si restringe a pochi giorni, si estende, invece, all’intera vita di Gesù nella sua lotta contro ogni sorta di male, contrastato da tanti avversari e aiutato da tanti, piccoli e poveri, che hanno creduto al suo Vangelo.
Scarica le orazioni del Nuovo Messale romano
PRIMA LETTURA
Il lebbroso se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento.
In tutte le culture la lebbra era (ed è) ritenuta una malattia ripugnante e i lebbrosi erano esclusi dalla vita pubblica e sociale. Anche in Israele è così, anzi ancora di più perché la lebbra è considerata una punizione di Dio particolarmente severa per i peccati commessi. L’emarginazione sociale e religiosa rende la vita dei lebbrosi senza speranza.
Dal Salmo 31 (32)
Per il salmista la beatitudine consiste non nell’innocenza, ma nel riconoscere il proprio peccato e ottenere il perdono da Dio misericordioso.
Diventate miei imitatori come io lo sono di Cristo.
Alcuni cristiani di Corinto giustamente ritenevano che, dato che gli idoli non esistono, era lecito mangiare la carne sacrificata nei loro templi e venduta al mercato. L’Apostolo condivide questa posizione, ma invita tutti a curare anzitutto la carità verso coloro che, per la fragilità della loro fede, rimarrebbero scandalizzati da chi mangia queste carni. E si offre come esempio.
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
Solo Dio poteva guarire un lebbroso. Marco colloca all’inizio del vangelo un segno che indica la presenza di Dio in Gesù: è lui il Messia. La proibizione di divulgare il prodigio mira a evitare il sorgere di false attese, perché Gesù sarà un Messia diverso da quello che tutti si attendono. La disobbedienza del lebbroso purificato indica il compito dei discepoli che hanno sperimentato la salvezza: annunciare a tutti che Gesù è il salvatore.
Scarica le orazioni del Nuovo Messale romano
PRIMA LETTURA
Notti di affanno mi sono state assegnate.
Giobbe, fedele a Dio, è colpito da sciagure nella famiglia e nella salute. Non si ribella a Dio, ma non accetta facili spiegazioni sulla presenza della sofferenza nella sua vita. Legge lucidamente la propria condizione, ha perso ogni speranza, ma non rinuncia a dialogare con Dio. Vuole capire il perché della sua sofferenza. La risposta la darà solo Gesù, sulla croce.
Dal Salmo 146 (147)
Il Salmo ci invita a riconoscere l’amore del Signore che salva i sofferenti e i poveri. La riconoscenza si esprime con il canto e la lode.
SECONDA LETTURA
Guai a me se non annuncio il Vangelo.
Ci sono uomini che, incaricati da Dio, dedicano la loro vita all’annuncio del Vangelo. La comunità, che riceve questo dono deve contribuire al loro mantenimento. Paolo ha rinunciato a questo diritto, si mantiene con il proprio lavoro e at- tende la ricompensa dal Signore. Per lui evangelizzare è obbedienza al Signore e, insieme, impulso irrefrenabile, che nasce dall’essere e sentirsi apostolo.
Guarì molti che erano affetti da varie malattie.
L’evangelista Marco si impegna a presentare il Messia in azione in una intera giornata, il sabato, che la Legge imponeva di dedicare solo a Dio. Gesù mette insieme Dio e i fratelli. Con il Padre si mette in ascolto e in dialogo, per ricevere luce e forza per la sua missione; con i fratelli annuncia il Van- gelo del Regno e guarisce, vincendo ogni sorta di male, che rende schiavo l’uomo.
28 GENNAIO
IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(Giornata mondiale dei malati di lebbra)
GESÙ, PAROLA CHE LIBERA
Scarica le orazioni del Nuovo Messale romano
28 GENNAIO
IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(Giornata mondiale dei malati di lebbra)
GESÙ, PAROLA CHE LIBERA
PRIMA LETTURA
Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole.
Dio parla al suo popolo per mezzo di uomini scelti da lui. Ci sono anche uomini che si presentano a nome suo e sono falsi profeti. Mosè annuncia che il Signore non farà mancare profeti al suo popolo, perché tutti sappiano qual è la sua volontà e possano obbedire e così ottenere la sua benedizione. Le parole del falso profeta non si realizzeranno e saranno causa della sua rovina. Gesù sarà il profeta non semplicemente «pari», ma superiore a Mosè.
Dal libro del Deuteronomio Dt 18,15-20
Mosè parlò al popolo dicendo: «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”.
Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”».
Parola di Dio.
Dal Salmo 94 (95)
Il salmista invita i credenti a riconoscere le opere meravigliose di Dio e a lodarlo con gioia. La risposta che il Signore aspetta dai credenti è l’ascolto della sua parola.
Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere».
SECONDA LETTURA
La vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa.
In Israele chi non era sposato e non aveva figli era disprezzato. Paolo sembra qui stabilire una specie di superiorità del celibato. Non è così. Egli non vuole sminuire il valore del matrimonio, ma constata che chi è celibe, e riconosce in questo stato la propria vocazione, è più libero per servire Dio e i fratelli.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
1 Cor 7,32-35
Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!
Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
Parola di Dio.
Insegnava loro come uno che ha autorità.
Marco, dopo aver raccontato il primo annuncio e la chiamata dei quattro discepoli, inserisce il primo miracolo di Gesù nel contesto del suo insegnamento: la sua parola è efficace e produce liberazione e salvezza. Gesù libera un uomo dal potere diabolico; così Marco suggerisce il senso globale della sua missione: liberare l’umanità intera dalla schiavitù del peccato.
Dal vangelo secondo Marco Mc 1,21-28
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Parola del Signore.
Scarica le orazioni del Nuovo Messale romano
PRIMA LETTURA
I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.
Giona rappresenta la mentalità degli Ebrei integralisti, che pretendevano di essere gli unici ad avere diritto alla salvezza. Per questo il profeta non accetta di predicare a Ninive, non condividendo l’atteggiamento di misericordia di Dio verso i pagani. La conversione immediata dei Niniviti diventa un rimprovero agli israeliti, i quali, pur conoscendo bene Dio, non si convertono e non aprono il cuore alla misericordia verso tutti.
Dal Salmo 24 (25)
La certezza della misericordia di Dio alimenta la fede del salmista e lo spinge a desiderare ardentemente di conoscere la strada giusta da percorrere nella sua vita di credente perdonato.
SECONDA LETTURA
Passa la figura di questo mondo.
Sbaglia chi interpreta queste parole di Paolo come una svalutazione degli affetti e dei beni di questo mondo. A lui preme moltissimo che chi ha scelto di seguire Cristo imposti la sua vita e la sua scala di valori, mettendo al primo posto ciò che rimane in eterno.
Convertitevi e credete al Vangelo.
Il regno di Davide non esiste più da tempo, i suoi discendenti non sono stati all’altezza nella fede. Il Primo Testamento è pieno della promessa che Dio stesso regnerà. Per questo l’annuncio di Gesù sulla vicinanza del Regno di Dio è esplosivo: la più bella notizia che gli Ebrei potessero attendersi. Per entrare in questo Regno, è necessario cambiare modo di pensare Dio, gli uomini e la storia. Gesù è il primo evangelizzatore e subito chiama altri a collaborare con lui.
Editrice Elledici | Mappa del sito | Servizi | Il mio profilo |
|
Home Libreria OnLine Catechesi Liturgia Riviste Scuola News Don Bosco Contatti |
Sconti e promozioni Spedizioni e pagamenti Ritiro in sede Distribuzione Termini e condizioni Privacy policies |
Accedi I miei ordini Carrello Cassa |
Istituto Bernardi Semeria Editrice Elledici - P.I./C.F. 00070920053 - Tutti i diritti riservati - © 2018 – 2024 |