Pubblicato il

2. introduzioni – VI DOMENICA DI PASQUA

5 MAGGIO

VI DOMENICA DI PASQUA

(Giornata mondiale di sensibilizzazione per il sostegno
economico alla Chiesa Cattolica)

«VI HO CHIAMATI AMICI»

 

Siamo stati amati da prima di nascere e Dio, nostro Padre, ha mandato Gesù perché tutti gli uomini diventassero suoi figli e formassero una sola famiglia, la sua. Gesù non si accontenta di renderci suoi fratelli, vuole che diventiamo suoi amici, con una intimità inaudita, quella che fa condividere le ricchezze interiori più profonde e inaccessibili: ci ha fatto conoscere non solo se stesso, ma il suo rapporto di amore con il Padre.

PRIMA LETTURA

Anche sui pagani si è effuso il dono dello Spirito Santo.
L’incontro fra Pietro e il centurione Cornelio per Luca è un evento cardine, frutto della risurrezione di Gesù e della Pentecoste. Infatti segna il superamento della distinzione tra pagani ed ebrei: davanti a Dio, grazie alla salvezza realizzata da Gesù, pagani ed ebrei sono ugualmente figli. Pietro ci stava arrivando con fatica, ma lo Spirito Santo ha rotto gli indugi.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 97 (98)

Il salmista invita tutti i fedeli alla lode di Dio: egli ha mantenuto le sue promesse e la salvezza ha raggiunto tutti i popoli.

SECONDA LETTURA

Dio è amore.
L’apostolo Giovanni in breve rivela realtà divine a cui mai saremmo arrivati da soli: chi è Dio, è amore, fonte della nostra capacità di amare; chi siamo noi, figli di Dio, nella misura in cui amiamo come lui i nostri fratelli; cosa significa amare, fare della propria vita un dono, come ha fatto Gesù.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

VANGELO

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Per Giovanni i comandamenti sono solo due: credere in Gesù e amare i fratelli. In questo brano il Signore dichiara che gli apostoli non sono più servi, ma amici. Così indica a tutti i cristiani che possono essere suoi amici se, osservando i suoi comandamenti, abitano in lui e amano i fratelli come ha fatto lui, fino a dare la propria vita.

Pubblicato il

2. introduzioni – V DOMENICA DI PASQUA

28 APRILE

V DOMENICA DI PASQUA

«RIMANETE IN ME E IO IN VOI»

Gesù offre a chi crede in lui il dono della inabitazione reciproca, cioè, che egli abita in noi e che noi abitiamo in lui. Questo dono diventa necessariamente un impegno di amore: diventa casa del Signore e abita in lui solo chi ascolta, conserva e osserva la sua parola; in pratica, solo chi ama i fratelli, come li ama lui.

PRIMA LETTURA

Bàrnaba raccontò agli apostoli come durante il viaggio Paolo aveva visto il Signore.
Luca presenta Paolo come modello di convertito e di apostolo. Ha ricevuto il mandato da Cristo, ma, pur svolgendo una intensa e fruttuosa attività evangelizzatrice, che lo portava verso i pagani, senza sottometterli alla Legge mosaica, ci tiene a essere in comunione con tutti gli altri apostoli. Per questo si reca a Gerusalemme e presenta la propria storia e il proprio operato, non si scoraggia per le perplessità che suscita, si lascia «raccomandare» da Barnaba e obbedisce agli apostoli, che, per salvargli la vita, lo allontanano da Gerusalemme.

SALMO RESPONSORIALE       

Dal Salmo 21 (22)

Dopo aver sofferto, il salmista ha sperimentato la salvezza che il Signore ha operato per lui. Per questo professa la sua fede e testimonia la grandezza delle opere del Signore.

SECONDA LETTURA

Questo è il suo comandamento: che crediamo e amiamo.
Giovanni offre ai cristiani i criteri per valutare la propria appartenenza a Cristo. Sono semplicemente due: credere in Gesù e amare concretamente i fratelli.

VANGELO

Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto.
Il popolo di Israele conosceva bene la parabola della vigna del Signore. Nel Primo Testamento Israele, vigna piantata e curata da Dio stesso, non aveva portato buoni frutti. Gesù inaugura il nuovo popolo di Dio e si presenta come la vite vera in cui sono innestati i credenti. Il frutto dell’amore fraterno può portarlo solo chi rimane unito a lui, vive della stessa sua vita e accetta l’opera del Padre, che lo purifica, per renderlo più fecondo nell’amore.

Pubblicato il

2. introduzioni – IV DOMENICA DI PASQUA

21 APRILE

IV DOMENICA DI PASQUA

(Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni)

CRISTO BUON PASTORE

La domenica del Buon Pastore ci invita a pregare per le vocazioni. La liturgia della Parola presenta: il progetto di Gesù, dare la vita per tutti gli uomini che il Padre gli ha affidati; il dono che Gesù ci ha fatto di essere davvero figli di Dio; la testimonianza di fede degli apostoli che solo Gesù può salvarci.

PRIMA LETTURA

In nessun altro c’è salvezza.
Pietro coglie l’occasione che gli offrono i Capi del popolo, per spiegare che la logica di Dio è molto diversa dalla loro: essi hanno scartato Gesù, ma Dio Padre ha reso proprio lui la pietra angolare del nuovo popolo che egli si è scelto. Essi hanno creduto di proteggersi eliminando Gesù, ma ora solo in lui possono trovare salvezza.

SALMO RESPONSORIALE   

Dal Salmo 17 (1 8)

Dio ha operato cose meravigliose, il salmista le riconosce e apre il cuore alla riconoscenza e alla lode.

SECONDA LETTURA

Vedremo Dio così come egli è.
In due versetti Giovanni presenta l’inestimabile dono di Dio, che ci ha fatti suoi figli, e la certezza che, se ancora non vediamo con i nostri occhi terreni lo splendore del dono, lo sperimenteremo per sempre quando egli ci chiamerà a condividere la sua gioia nella sua casa.

VANGELO

Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.
Giovanni presenta Gesù come pastore con tre caratteristiche, che lo distinguono da tutti gli altri: è coraggioso e difende la sue pecore dagli assalti dei lupi rapaci; conosce le sue pecore una per una e vuole guidarle tutte alla salvezza; liberamente offre la sua vita, fidandosi del Padre.

Pubblicato il

2. introduzioni – III DOMENICA DI PASQUA

14 APRILE

III DOMENICA DI PASQUA

(Giornata nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore)

«DI QUESTO VOI SIETE TESTIMONI»

Il Signore Gesù con la sua passione, morte e risurrezione, ha realizzato il progetto del Padre: salvare gli uomini e renderli figli suoi. Tutto questo è incredibile! Perché diventi credibile e raggiunga gli uomini di tutti i tempi e di ogni luogo, il Signore ha bisogno di testimoni, disposti a dare la vita per diffondere il Vangelo. Per questo si presenta ai discepoli, mostra che è risorto, li istruisce, dona loro lo Spirito Santo e li manda nel mondo. Per questo esiste la Chiesa.

PRIMA LETTURA

Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti.
Dopo aver guarito lo storpio, Pietro parla alla folla e rende la sua testimonianza: la forza che permette agli apostoli di continuare la missione di Gesù viene da lui, che, ucciso dagli uomini, è risorto, per salvarli dalla schiavitù del peccato.

SALMO RESPONSORIALE   

Dal Salmo 4

La vita presenta molte difficoltà e sofferenze, tanti si chiedono perché il Signore non intervenga, ma il salmista ha fatto esperienza dell’aiuto del Signore e testimonia la propria fede.

SECONDA LETTURA

Gesù Cristo è vittima di espiazione per i nostri peccati e per quelli di tutto il mondo.
Alcuni battezzati pensavano di essere immuni dal peccato, Giovanni li sconfessa e li mette in guardia. Chi riconosce umilmente di aver peccato, può contare sull’amore misericordioso di Dio che lo raggiunge attraverso Gesù.

VANGELO

Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
Luca evangelista ci tiene a far percepire ai suoi lettori alcune verità decisive per la fede cristiana: la passione di Gesù non è stato un incidente, ma era necessaria per realizzare la salvezza; Gesù è davvero risorto; il suo è un corpo spirituale, ma reale, sperimentabile; gli apostoli hanno avuto difficoltà a credere, ma hanno ”visto” e sono diventati testimoni del Risorto per tutti.

Pubblicato il

2. introduzioni – II DOMENICA DI PASQUA

7 APRILE

II DOMENICA DI PASQUA

(DOMENICA «IN ALBIS» O DELLA DIVINA MISERICORDIA)

«MIO SIGNORE E MIO DIO!»

 

Non è stato facile per gli Apostoli credere nella risurrezione di Gesù, evento inatteso e assolutamente nuovo. Altri uomini erano stati “risuscitati” in passato, e anche da Gesù. Ma lui non torna alla vita vecchia e mortale, riveste la vita immortale, libera dai limiti di quella terrena. La liturgia ci provoca a verificare l’autenticità della nostra fede nel Risorto, perché spesso corriamo il rischio di affermarla a parole e di non viverla nei fatti e nelle scelte della nostra vita.

PRIMA LETTURA

Un cuore solo e un’anima sola.
Luca ci tiene a mostrare che la risurrezione di Cristo ha effetti sconvolgenti sulla vita dei credenti: gli apostoli diventano coraggiosi e i fedeli, da parte loro, si considerano fratelli, maturano un distacco liberante dai beni di questo mondo e non fanno fatica a metterli a disposizione della comunità per i più bisognosi.

SALMO RESPONSORIALE   

Dal Salmo 117 (118)

Il salmista ha affrontato molte difficoltà a causa dei persecutori, ma può esultare di gioia per la fedeltà del Signore, che lo ha liberato da tutti i pericoli.

SECONDA LETTURA

Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo.
Giovanni scrive questa lettera in un periodo di crisi: nella comunità non tutti restano fedeli all’insegnamento degli Apostoli. Egli ribadisce con forza e insistentemente che la salvezza si ottiene con la fede in Gesù e con l’amore per Dio e i fratelli.

VANGELO

Otto giorni dopo venne Gesù.
Giovanni concentra in Tommaso le difficoltà a comprendere la risurrezione e a credere in Gesù risorto, che hanno avuto tutti i primi discepoli. Il desiderio di vedere il Signore è quello di tutti i credenti, ma i testimoni accreditati sono solo gli apostoli, mentre tutti gli altri godono della beatitudine di chi crede senza aver visto.