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Recensione del libro Che idea di Chiesa abbiamo? di don Giovanni Villata

Che idea di Chiesa abbiamo?

Tra conversione e rinnovamento

Riportiamo qui la recensione pubblicata sul settimanale LA VOCE E IL TEMPO del 9 giugno 2019 a cura di Luca Rolandi, dedicata al libro Che idea di Chiesa abbiamo? di Giovanni Villata.

RECENSIONE «TRA CONVERSIONE E RINNOVAMENTO», IL LIBRO DI DON GIOVANNI VILLATA ANALIZZA CIÒ CHE I NOSTRI TEMPI CI INDICANO PER PROSEGUIRE IL CAMMINO VERSO IL REGNO

«Che idea di Chiesa abbiamo?» L’ultima fatica di don Giovanni Villata, prete della diocesi di Torino, membro del Consiglio presbiterale e già insegnante di Teologia pastorale alla Urbaniana («Che idea di Chiesa abbiamo? Tra conversione e rinnovamento», Elledici, pp. 240, euro 16), ha un grande pregio, quello di riassumere in una dinamica dialogante e profonda ciò che di essenziale e fondamentale dovrebbe essere nella comunità cristiana universale e particolare, cosa significa essere Chiesa. Se infatti, riprendendo il discorso di Francesco al Convegno ecclesiale di Firenze 2015, siamo dentro ad un cambiamento d’epoca, è fondamentale interrogarsi per poi agire su prassi concrete su quale idea si basi il fondamento della sequela di Gesù Cristo, il figlio di Dio che ha salvato l’umanità.

Un libro, quello di Villata, nato da incontri di progettazione pastorale e da una analisi, puntuale e saggia, di ciò che i nostri tempi ci indicano per proseguire il cammino verso il Regno, testimoniando la buona novella ai compagni di strada che abitano il mondo.

Il saggio si compone di una prima parte in cui don Villata descrive le sfide del mondo moderno e le proposte perché la Chiesa si assuma tutta la responsabilità della testimonianza. Nella seconda si fa riferimento agli orientamenti, agli strumenti della pastorale che evolvono come del resto il mondo stesso nella sua complessità e misteriosa relazione tra Terra e Cielo. Se infatti la Teologia pastorale o pratica ha un suo oggetto specifico (il ‘qui e ora’ della storia), attraverso un metodo (denominato teologico-empirico critico), essa si occupa della prassi dentro il contesto attuale in cui si esprime. Il suo agire, infatti, consiste nell’offrire opportunità d’incontro dell’uomo con Dio e di Dio con l’uomo in un preciso e determinato tempo e momento storico. La sua relazione con la prassi, questo è il suo principale problema da sempre, non si esplicita in modo funzionale o strumentale, ma attraverso l’attuazione, di volta in volta, di un virtuoso circolo ermeneutico, nel quale interagiscono teoria e prassi, grammatica e pratica, nel pieno rispetto di ciascuna, senza sottovalutazioni o confusioni di competenze. Don Giovanni Villata ci ricorda come le risposte siano radicate nella Scrittura, nella Tradizione e nel Magistero ed esprimono fedeltà ai segni dei tempi, cioè alle sfide che, di volta in volta, la situazione sociale, culturale ed ecclesiale pone. Tali risposte sono il frutto di uno stretto e continuo dialogo con le discipline teologiche sorelle e con le scienze umane. Proprio perché strettamente ancorata alla storia, la Teologia pastorale racconta percorsi mutevoli e sempre innovativi, mai racchiudibili in schemi fissi, validi universalmente.

Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari. Un volume da prendere come guida e base di indirizzo per una progettazione pastorale oggi.

Luca ROLANDI