Un libro che analizza le conseguenze della rete del Web
sulla visione dell'uomo e della sua identità cristiana, e offre indicazioni pedagogiche e pastorali agli educatori e alle istituzioni educative
LA TRAPPOLA DELLA RETE
Uso e abuso dei social
Riflessioni per educatori
(Editrice Elledici – Pagine 352 – € 23,00)
La parola rete da sempre appartiene al linguaggio simbolico dei Vangeli. Gesù Cristo la usa come metafora, per mettere in relazione comunicativa tutti gli uomini e tutti i popoli della terra, unificandoli idealmente nell'unico popolo di Dio. Dal punto di vista culturale oggi “la rete" è la struttura che costituisce la piattaforma di Internet; un luogo dove potenzialmente tutti gli uomini del mondo possono comunicare gli uni con gli altri, senza differenze.
Questo volume esplora una serie di temi suggestivi, a partire dalle conseguenze della rete del Web sulla visione dell'uomo e della sua identità cristiana, e offre indicazioni pedagogiche e pastorali agli educatori e alle istituzioni educative.
Il web 2.0 costituisce una fonte inesauribile di informazioni. Ma per essere correttamente informati su Internet sono opportune alcune regole di sopravvivenza!
Questo sussidio intende aiutare a riflettere sui vantaggi e i pericoli di questa cultura informatica che sta cambiando le abitudini sociali, soprattutto dei ragazzi e giovani, che vanno aiutati a “navigare a vista" per evitare il pericolo della dipendenza psicologica:
– verificare che cosa si pubblica e chi lo fa. Un conto è un sito satirico che pubblica appositamente false notizie, bufale, allo scopo di far ridere; un conto è un sito di informazione che deve essere affidabile;
– comprendere che i professionisti obbediscono a regole rigorose: distinguere il fatto dal commento, non pubblicare le informazioni se non sono state completamente verificate… Sono regole che non servono a nascondere le cose, ma a rispettare i lettori;
– saper staccare: notifiche push, moltiplicazione dei canali di notizie, radio, TV… Tutto concorre a generare un vortice di informazioni che può provocare ansia. È quindi necessario saper ritagliare dei tempi durante la giornata per informarsi, e anche dei tempi di pausa per relativizzare le informazioni e mettere un po' di distanza da esse;
– variare le fonti per imparare a scegliere; per ogni circostanza c'è un canale opportuno;
– accettare che le informazioni hanno un prezzo. I siti di notizie gratuiti pubblicano tutti le stesse informazioni allo stesso tempo. Scavare, approfondire e mettere in prospettiva ha un costo. Se le informazioni sono importanti, bisogna pagarne il prezzo;
– capire che per aprirsi agli altri, bisogna essere attenti agli algoritmi. Facebook, ad esempio, vede ciò che piace e crea emozioni, ciò che piace agli amici, e propone costantemente gli argomenti a cui si è affezionati. A rischio di chiudersi in una gabbia…
Educarsi (ed educare) a un uso corretto dei social media costituisce oggi un impegno educativo improrogabile!
L'autore:
GIUSEPPE MORANTE
Esperto in Scienze dell'Educazione con specializzazione in Metodologia Catechetica, annovera mezzo secolo di esperienza ecclesiale (in pedagogia e pastorale) accumulata nella docenza universitaria, nella formazione degli operatori pastorali (parrocchiali e diocesani) e degli educatori in generale (genitori, insegnanti, animatori di pastorale giovanile, catechisti).
Ha insegnato Metodologia Catechetica (nello specifico: l'iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, l'educazione religiosa dei disabili, la pedagogia speciale) presso la Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università Salesiana di Roma. Ricercatore in campo educativo e religioso, pubblicista e divulgatore, collabora con riviste pedagogiche, pastorali e catechistiche.
È autore di numerosi saggi pedagogici e pastorali, di ricerche socio-religiose e di testi per l'insegnamento religioso nella scuola.
È stato membro della Consulta per la Catechesi e del settore “Disabili" dell'Ufficio Catechistico Nazionale.