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6. Preghiere dei Fedeli – 3 t.o. C, 27 gen ’19

Gesù nella sinagoga di Cafarnao

Celebrante. Come quelli di Cafarnao nella loro sinagoga, anche noi ci siamo raccolti qui ad ascoltare la Parola del Signore. Nella Preghiera dei fedeli gli domandiamo di saperla accogliere in noi, e di farne la norma della vita.

Lettore. Preghiamo insieme e diciamo: La tua Parola, Signore, sia luce sul nostro cammino.

1. Preghiamo per il Papa, i vescovi, i sacerdoti, che nella Chiesa di Dio hanno il compito di annunciare ovunque e a tutti il Vangelo.
Perché essi siano compenetrati dalla verità di Cristo, e capaci di riesprimerla in modo comprensibile e convincente, preghiamo.

2. Per i missionari al lavoro apostolico dove sorgono le nuove chiese locali, e dove Cristo non è ancora conosciuto.
Perché essi siano pagine vive del Vangelo, e sappiano annunciare – come lo stesso Gesù – «il lieto messaggio ai poveri, la liberazione ai prigionieri, ai ciechi la vista, la libertà agli oppressi», preghiamo.

3. Per i catechisti, gli insegnanti di religione, gli animatori dei gruppi in parrocchia. Essi sono considerati – e a volte anche chiamati – maestri della fede: come Gesù, Maestro a Cafarnao e in Palestina.
Perché si lascino rinnovare dal loro incontro con la Parola del Signore, e poi svolgendo il loro lavoro sappiano diffonderla con efficacia, preghiamo.

4. Per i cristiani che dubitano. Non pochi sono di fatto increduli che vorrebbero credere, e non pochi cercano forse con passione sincera la verità.
Perché si imbattano in cristiani coerenti, a contatto con loro riscoprano i valori della fede, e giungano a dare un assenso totale al Signore, preghiamo.

5. Per la nostra comunità (parrocchiale). Dalle generazioni che ci hanno precedute su questo territorio, abbiamo ereditato il valore inestimabile del Vangelo, e ogni domenica ci raccogliamo qui in chiesa per approfondirlo.
Perché l’ascolto della Parola ci porti a scoprire il ruolo specifico che ciascuno di noi ha da svolgere nella costruzione della Chiesa, preghiamo.

Celebrante. O Padre, tu ci invii sempre Cristo, tua Parola vivente. Concedi anche a noi, che partecipiamo a questa Eucaristia, la gioia di testimoniare nel monotono quotidiano questa tua Parola che accogliamo nella fede. Te lo chiediamo per lo stesso Cristo, nostro Signore.

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7. Vignetta di RobiHood – 3 t.o. C, 27 gen ’19

OGGI SI ADEMPIE LA SCRITTURA

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudati sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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8. Aforismi – 3 t.o. C, 27 gen ’19

GESÙ NELLA SINAGOGA DI NAZARET
La città Nazaret.
* Sappiamo da Giovanni (1,45) che Gesù era «il figlio di Giuseppe, di Nazaret». Lo chiamavano il Nazareno, ma di tale qualifica non c’era da vantarsi troppo, perché il villaggio godeva di ben scarsa reputazione. Secondo la testimonianza rilasciata da Natanaele, «Da Nazaret può venire qualcosa di buono?» (Gv 1,46).
Comunque Gesù trascorse a Nazaret i trent’anni della sua vita nascosta. E prima, nel villaggio erano avvenute l’Annunciazione e l’Incarnazione. Piccolo villaggio, ma per i cristiani di importanza enorme.
* Ora Nazaret conta 60.000 abitanti, di cui 25.000 cristiani. Nella parte vecchia i pellegrini sono condotti a visitare la Basilica dell’Annunciazione, e gli scavi dell’antico villaggio con relativo museo. Una cripta medioevale conserva la sorgente d’acqua oggi chiamata «Fontana della Vergine», che poteva essere stata il lavatoio del villaggio, a cui Maria e Gesù dovettero attingere tutti i giorni l’acqua fresca. I pellegrini sono condotti anche a percorrere la «Via Paolo VI», dedicata al Papa in ricordo del pellegrinaggio da lui compiuto.

La sinagoga di Nazaret.
* Della sinagoga di cui parla il Vangelo non rimane traccia, solo viene indicato il probabile sito. Dopo l’occupazione musulmana avvenuta nel 638, i cristiani furono allontanati dal posto, e ora vi sorge la Moschea Bianca. Eppure lì sarebbe stata la sinagoga frequentata per trent’anni da Gesù.
* Le origini delle sinagoghe non sono molto chiare. Ma si sa che sul finire del 1° secolo esistevano in tutta la Palestina e nella diaspora queste sale di ritrovo, luoghi di preghiera e case di studio (cf At 15,21). Erano anche scuole per i ragazzi, e quella di Nazaret dovette essere la scuola in cui Gesù apprese a leggere le pergamene e conobbe le Scritture.

Gesù nelle sinagoghe.
* Luca nel Vangelo ci presenta Gesù all’inizio del suo ministero come israelita osservante, che di sabato frequentava le sinagoghe, e spiegava alla gente la Legge e i Profeti (4,15.31).
* A Nazaret – dice Luca nel Vangelo odierno – Gesù «si alzò a leggere». Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia. Nelle liturgie del Sabato venivano fatte almeno due letture, cioè «la legge [Toràh] e i profeti».
* Prima dell’invenzione del libro, le Scritture venivano fissate su pergamene o velli, e arrotolate alle due estremità su due fusi. Per trovare un dato passo si teneva con una mano un fuso facendo scorrere la pergamena, e con l’altra mano la si riavvolgeva sull’altro fuso. A Gesù dunque quel giorno fu affidato il compito di scegliere il brano, di leggerlo e commentarlo. E scelse con saggezza divina.

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9. Canto Liturgico – 3 t.o. C, 27 gen ’19

Ecco a voi questa settimana un canto per la COMUNIONE

PANE VIVO SPEZZATO PER NOI – J.Akepsimas, E.Costa
(Nella Casa del Padre – Elledici)

Rit. Pane vivo, spezzato per noi,
a te gloria, Gesù!
Pane nuovo, vivente per noi,
tu ci salvi da morte!

1. Ti sei donato a tutti, corpo crocifisso;
hai dato la tua vita, pace per il mondo.

2. Hai condiviso il pane che rinnova l’uomo;
a quelli che hanno fame tu prometti il regno.

3. Tu sei fermento vivo per la vita eterna.
Tu semini il Vangelo nelle nostre mani.

4. Venuta la tua ora di passare al Padre,
tu apri le tue braccia per morire in croce.

5. Per chi ha vera sete cambi l’acqua in vino.
Per chi si è fatto schiavo spezzi le catene.

6. A chi non ha più nulla offri il vero amore:
il cuore può cambiare se rimani in noi.

7. In te riconciliati, cielo e terra cantano!
Mistero della fede: Cristo, ti annunciamo!

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10. Narrazione – 3 t.o. C, 27 gen ’19

IL SANTO

Un sant’uomo passeggiava per la città quando si imbatté in una bambina dagli abiti laceri che chiedeva l’elemosina.
Rivolse il pensiero al Signore: «Dio, come puoi permettere una cosa del genere? Ti prego, fa’ qualcosa».
Alla sera il telegiornale gli mostrò scene di morte, occhi di bambini moribondi e corpi straziati.
Di nuovo pregò: «Signore, quanta miseria. Fai qualcosa!».
Nella notte, il Signore gli disse chiaramente: «Io ho già fatto qualcosa: ho fatto te!»

Tocca a te.