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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – 9 MARZO 2025 1ª DOMENICA DI QUARESIMA

9 MARZO 2025

1ª DOMENICA DI QUARESIMA

(Domenica della tentazione)

IN RAPPORTO COL PADRE

RICHIESTA DI PERDONO

  • Signore, nella nostra fragilità, non seguiamo il tuo esempio e lasciamo che le cose di questo mondo ci dividano da te.  Kyrie eleison.
  • Cristo, distorciamo la tua Parola e compiamo atti orribili nel tuo nome. Christe eleison.
  • Signore, vorremmo farti spazio nelle nostre vite, ma ci manca la disciplina. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

In Gesù, ogni uomo ha guadagnato la possibilità di mantenere la propria libertà di fronte al peccato. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, mantienici nella tua fedeltà.

  • Perché, anche in mezzo alla confusione e alle distrazioni di ogni giorno, sappiamo cogliere i segni della tua presenza. Preghiamo.
  • Perché la certezza che tu ci sei vicino anche nella sofferenza, non ci faccia dubitare di te di fronte all’ineludibile presenza del male. Preghiamo.
  • Perché non rifuggiamo la solitudine, ma abbiamo il coraggio di confrontarci con noi stessi e con te. Preghiamo.
  • Perché non crediamo a chi ci racconta che non ci ami come tuoi figli e che non desideri la nostra vera felicità. Preghiamo.

O Padre, se non lasciamo che altre forze offuschino la tua immagine, nessun sacrificio che ci chiedi è troppo grande da sopportare. Aiutaci a ricercare il tuo volto e a rimanere nel tuo amore.

Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 9 MARZO 2025 1ª DOMENICA DI QUARESIMA.

9 MARZO 2025

1ª DOMENICA DI QUARESIMA

(Domenica della tentazione)

IN RAPPORTO COL PADRE

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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6. Vignetta di RobiHood – 2 MARZO 2025 8ª DOMENICA T.O.

2 MARZO 2025

8ª DOMENICA T.O.

L’ESSENZA DI ESSERE CRISTIANO

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3. Commento alle Letture – 2 MARZO 2025 8ª DOMENICA T.O.

2 MARZO 2025

8ª DOMENICA T.O.

L’ESSENZA DI ESSERE CRISTIANI

COMMENTO

Nel brano evangelico di oggi Gesù termina il suo insegnamento circa l’essenza dell’essere cristiano.
Nelle due domeniche precedenti, in estrema sintesi, ci aveva insegnato che essere cristiani comporta accettare e vivere lo spirito delle beatitudini; vivere l’amore verso tutti (nemici compresi); non giudicare per non essere giudicati.
Oggi, nel versetto (Lc 6,46), chissà perché omesso dai liturgisti, Gesù guardandoci negli occhi ci fulmina con una domanda: “Perché mi chiamate Signore, Signore e non fate quello che vi dico?”. Ad essa non possiamo sottrarci.
La sua Parola dobbiamo ascoltarla e riviverla nella coscienza e nella vita. Se ci limitiamo a sentirla come una parola ovvia e di buon senso cadiamo nel fariseismo. Ci autoproclamiamo “maestri” che non hanno bisogno di apprendere ma solo di insegnare con le loro chiacchiere slegate dal comportamento.
Siamo maestri solo di doppiezza di vita. Siamo degli ipocriti , dei teatranti per nulla autentici, dei moralisti belli e compiti all’apparenza ma squallidi nel cuore.
Gesù , non senza una certa ironia urticante, ci ricorda una maledizione biblica contenuta nel libro del Deuteronomio che maledice chi svia un cieco. Egli ci invita a sottoporci ad un’accurata visita oculistica per farci togliere la trave del moralismo che ci inganna senza accorgercene, rendendoci ridicoli nella pretesa di evidenziare la pagliuzza nell’occhio del fratello. Ci eleviamo a maestri e giudici del prossimo senza averne i titoli.
Prima di correggere gli altri dobbiamo dare una controllatina alla nostra condotta davanti allo sguardo di Dio che non possiamo ingannare con il nostro moralismo tronfio e supponente. Solo diradando le nebbie del nostro perbenismo vacuo potremo testimoniare il nostro comportamento giusto ed onesto con tutti.
Solo le nostre azioni certificano e testimoniano la nostra fede. Solo i nostri frutti di vita garantiscono la qualità’ della materia di cui siamo fatti Bisognosi di perdono e di misericordia, non avremo più tempo e voglia di puntare il dito e di voler ergerci maestri del prossimo con cui condividiamo la nostra quotidianità’ e la nostra fede in Gesù.
Riguardo all’insegnamento di Gesù che atteggiamento abbiamo? Siamo dei semplici origlianti che si limitano ad attivare i timpani, o siamo degli attenti ascoltatori che attivano la coscienza e trasformano la Parola in vita?

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4. Letture – 2 MARZO 2025 8ª DOMENICA T.O.

2 MARZO 2025

8ª DOMENICA T.O.

L’ESSENZA DI ESSERE CRISTIANI

PRIMA LETTURA

Non lodare nessuno prima che abbia parlato.

Dal libro del Siracide
Sir 27,5-8 (NV) [gr. 27,4-7]

Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 91 (92)

Rit. È bello rendere grazie al Signore.

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte. R.

Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio. R.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. R.

SECONDA LETTURA
Ci ha dato la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi     1Cor 15,54-58

Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
«La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?»
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

 (Fil 2,15d.16a)

Alleluia, alleluia.

Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.

Alleluia.

VANGELO

La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

Dal Vangelo secondo Luca     Lc 6,39-45

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».

Parola del Signore.

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3. Commento alle Letture – 23 FEBBRAIO 2025 7ª DOMENICA T.O.

23 FEBBRAIO 2025

7ª DOMENICA T.O.

AMATE I NEMICI

COMMENTO

Il brano odierno è la continuazione del discorso delle beatitudini iniziato domenica scorsa.
Gesù presenta l’essenza del cristianesimo e rivela l’incommensurabile ed infinito amore di Dio per l’umanità. È un messaggio che sbigottisce per la sua chiarezza  semplicità’ e radicalita. Dobbiamo ammettere che mette in crisi il nostro modo di testimoniare la fede. Anche nelle nostre chiese il messaggio evangelico di oggi ci coglie di sorpresa e ci spiazza.
Oggi il perdonare i nemici non suona bene. Non è di moda.  Perdonare è segno di debolezza. Si deve bombardare, annientare, emarginare, fare pulizia etnica, respingere, deportare. Il perdonare è segno di debolezza e di vigliaccheria.
Si può parlare di perdono e di pace solo dopo che l’avversario è stato umiliato od annientato, solo quando la “giustizia” del più forte trionfa. Allora ci sarà la pace: quella dei cimiteri.
Tutto questo ha nulla a che fare con Dio. Al fragore delle armi, alla inutile retorica dei politici, alla vendetta, alla tecnologia trasformata in un micidiale ed infallibile strumento di morte, Gesù ci dice che Dio è amore misericordioso.
Ma cosa significa misericordia? Il termine ebraico “rahamim” rimanda all’organo femminile che è la culla della vita: l’utero materno. La nostra fede non è generata da noi, dai nostri sentimenti, dalle nostre meditazioni o suppliche. Diventiamo cristiani solo se ci lasciamo formare dall’ utero divino che ci alimenta di amore verso tutti  ((nemici compresi), di benedizione verso i nostri calunniatori e maldicenti , di carezze in risposta ai pugni, di generosità nei riguardi di chi ci depreda, di atti di bene in risposta al male, di denaro dato senza richiederne il rimborso, E questo non per santità personale ma per essere semplici cristiani normali.
Dio misericordioso ci perdonerà nella misura in cui noi perdoniamo; ci giudicherà come noi abbiamo giudicato; ci ripagherà come avremo ripagato il prossimo. Se questo è vero (come lo è veramente) allora tutti sentiamo il bisogno di convertirci. Di fermarci un momento e  ripartire.
Per camminare dobbiamo alleggerirci delle nostre granitiche certezze, dei nostri moralismi ipocriti, dei nostri devozionalismi pseudomagici, delle nostre tradizioni ossidate  e polverose. Compagni indispensabili ed inseparabili sono la libertà, l’intelligenza  e la Parola che Gesù ci ha testimoniato e dato come inseparabili compagni del nostro andare per il mondo da cristiani credenti e coerenti. Non possiamo solamente desiderare di credere in Dio. La nostra fede deve essere testimoniata alle condizioni dettate dal Padre e non condizionata dai nostri equilibrismi e tatticismi che ci rendono meschini, opportunisti e non trasparenti.

Schema per un’omelia

Introduzione

Le letture di oggi ci invitano a riflettere su un tema centrale della fede cristiana: l’amore misericordioso che supera l’odio e la vendetta. Attraverso l’esempio di Davide, l’insegnamento di Paolo e le parole di Gesù, siamo chiamati a vivere una misericordia radicale, che trasforma il nostro modo di relazionarci con gli altri.

Prima Lettura: 1 Samuele 26,2.7-9.12-13.22-23

In questo brano, Davide ha l’opportunità di eliminare il re Saul, che lo perseguita ingiustamente. Tuttavia, sceglie di risparmiare la vita del suo nemico, riconoscendo la sacralità dell’unto del Signore. Questo gesto di misericordia dimostra una profonda fiducia nella giustizia divina e ci insegna a non cedere alla tentazione della vendetta.

Salmo Responsoriale: Salmo 102

Il salmista celebra la bontà e la misericordia di Dio, lento all’ira e ricco di amore. Questo salmo ci ricorda che, come Dio è misericordioso verso di noi, così siamo chiamati a essere misericordiosi verso gli altri, riflettendo il suo amore nel nostro quotidiano.

Seconda Lettura: 1 Corinzi 15,45-49

San Paolo ci parla della trasformazione che avviene in Cristo: da uomini terreni, portiamo l’immagine dell’uomo celeste. Questa metamorfosi implica un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere e di amare, chiamandoci a imitare Cristo nella sua misericordia e nel suo perdono.

Vangelo: Luca 6,27-38

Nel Vangelo, Gesù ci offre un insegnamento rivoluzionario: amare i nostri nemici, fare del bene a coloro che ci odiano, benedire chi ci maledice e pregare per chi ci maltratta. Questo amore incondizionato riflette la misericordia del Padre celeste e ci invita a superare le logiche umane di ritorsione e vendetta. Gesù ci chiama a una generosità senza misura, promettendo che “con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Applicazione pratica

Vivere questo amore misericordioso non è facile; richiede una conversione del cuore e una profonda fiducia in Dio. Siamo chiamati a perdonare le offese, a rispondere al male con il bene e a essere strumenti di pace nel mondo. Questo cammino di misericordia trasforma non solo le nostre vite, ma anche le comunità in cui viviamo, rendendo presente il Regno di Dio tra noi.

Conclusione

Le letture di oggi ci sfidano a incarnare l’amore misericordioso di Dio nelle nostre relazioni quotidiane. Seguendo l’esempio di Davide e gli insegnamenti di Gesù, possiamo contribuire a costruire un mondo più giusto e compassionevole, dove l’amore prevale sull’odio e il perdono sulla vendetta.

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2. introduzioni – 23 FEBBRAIO 2025 7ª DOMENICA T.O.

23 FEBBRAIO 2025

7ª DOMENICA T.O.

AMATE I NEMICI

PRIMA LETTURA

Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.

In questo brano, Davide ha l’opportunità di uccidere il re Saul, che lo perseguita ingiustamente. Tuttavia, sceglie di risparmiare la vita del re, dimostrando rispetto per l’unto del Signore e affidandosi alla giustizia divina.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 102 (103)

Il salmista loda la misericordia e la bontà di Dio, invitando l’assemblea a benedire il Signore per i suoi benefici e il suo amore compassionevole verso coloro che lo temono.

SECONDA LETTURA

Come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

San Paolo riflette sulla distinzione tra l’uomo terreno, Adamo, e l’uomo celeste, Cristo. Esorta i credenti a conformarsi all’immagine di Cristo, partecipando alla sua natura spirituale e alla vita nuova che Egli offre.

VANGELO

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Gesù insegna ai suoi discepoli l’amore radicale verso i nemici, invitando a fare del bene a coloro che li odiano e a pregare per chi li maltratta. Questo amore misericordioso riflette la perfezione del Padre celeste e chiama i credenti a vivere una generosità senza misura.

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4. Letture – 23 FEBBRAIO 2025 7ª DOMENICA T.O.

23 FEBBRAIO 2025

7ª DOMENICA T.O.

AMATE I NEMICI

PRIMA LETTURA

Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.

In questo brano, Davide ha l’opportunità di uccidere il re Saul, che lo perseguita ingiustamente. Tuttavia, sceglie di risparmiare la vita del re, dimostrando rispetto per l’unto del Signore e affidandosi alla giustizia divina.

Dal primo libro di Samuèle        1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23

In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d’Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisài: «ANon ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro.
Davide gridò: «Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 102 (103)

Il salmista loda la misericordia e la bontà di Dio, invitando l’assemblea a benedire il Signore per i suoi benefici e il suo amore compassionevole verso coloro che lo temono.

Rit. Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R.

SECONDA LETTURA

Come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

San Paolo riflette sulla distinzione tra l’uomo terreno, Adamo, e l’uomo celeste, Cristo. Esorta i credenti a conformarsi all’immagine di Cristo, partecipando alla sua natura spirituale e alla vita nuova che Egli offre.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi    1Cor 15,45-49

Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Gv 13,34

Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.

Alleluia.

VANGELO

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Gesù insegna ai suoi discepoli l’amore radicale verso i nemici, invitando a fare del bene a coloro che li odiano e a pregare per chi li maltratta. Questo amore misericordioso riflette la perfezione del Padre celeste e chiama i credenti a vivere una generosità senza misura.

Dal vangelo secondo Luca            Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – 23 FEBBRAIO 2025 7ª DOMENICA T.O.

23 FEBBRAIO 2025

7ª DOMENICA T.O.

AMATE I NEMICI

RICHIESTA DI PERDONO

  • Signore, quante volte abbiamo amato solo quelli che ci amano.  Kyrie eleison.
  • Cristo, insegnaci a non giudicare e a non condannare i nostri fratelli.  Christe eleison.
  • Signore, donaci il tuo perdono nella misura in cui sappiamo perdonare. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Signore, il comandamento dell’amore ci insegna la strada della vera fraternità e le condizioni per essere tuoi discepoli. E con la tua vita sostieni la nostra debolezza Con questa certezza noi ti preghiamo e diciamo:

Ascoltaci, o Signore.

  • Per la salute di Papa Francesco, perché il Signore dia a lui ancora tanta forza per guidare la chiesa sulle strade della misericordia. Preghiamo.
  • Perché i capi dei popoli si impegnino a superare le discordie e lavorino per costruire la pace. Preghiamo.
  • Per tutti gli uomini di buona volontà, che ogni giorno mettono in pratica il comandamento dell’amore, perché grazie al contributo di tutti, si realizzi il regno di Dio. Preghiamo.
  • Perché la nostra comunità si costruisca attorno al rispetto reciproco, alla accoglienza e al sostegno disinteressato, e rifiuti le logiche del potere e del successo. Preghiamo.

O Padre, che tanto hai amato gli uomini da mandare il tuo Figlio Unigenito a condividere la nostra vita e a insegnarci la strada dell’amore e del perdono, sostieni la nostra debolezza ed esaudisci le nostre preghiere.

Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.