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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

17 NOVEMBRE 2024

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata mondiale dei poveri)

RADUNERÀ I SUOI ELETTI

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, il pensiero della fine di questa vita ci rattrista, ma non pensiamo al tuo amore che ci salva. Kyrie eleison.
  • Cristo, ci hai invitati più volte a essere pronti, ma noi viviamo senza pensarci. Christe eleison.
  • Spirito Santo, tu ci prepari alla seconda venuta di Gesù, ma noi ti ascoltiamo poco. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

La vita è un cammino verso il Paradiso. A nessuno il Padre fa mancare i doni necessari alla salvezza.
Per questo con fiducia filiale presentiamo a lui le nostre necessità e diciamo insieme: Padre della vita, ascoltaci.

  • Per tutta la Chiesa, affinché sappia indicare a tutti la strada della salvezza e della vita eterna. Preghiamo.
  • Per i capi delle nazioni, affinché si rendano conto della precarietà del loro potere e si impegnino a utilizzarlo per rendere più umano questo mondo. Preghiamo.
  • Per coloro che sono perseguitati, affinché non perdano la speranza nell’intervento di Dio che salva. Preghiamo.
  • Per la nostra comunità, affinché unita attorno all’Eucaristia sperimenti in anticipo l’unità e la comunione del banchetto celeste. Preghiamo.

Padre, hai accompagnato l’uomo fin dall’inizio e hai desiderato che collaborasse con te al progetto della salvezza. Aiutaci a rimanere operosi e a non lasciarci vincere dalle molte tribolazioni del tempo presente. Per Cristo nostro Signore.

Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 17 NOVEMBRE – XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

17 NOVEMBRE 2024

XXIII DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO

Giornata mondiale
dei poveri)

RADUNERÀ I SUOI
ELETTI

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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3. Commento alle Letture – 10 NOVEMBRE – XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

10 NOVEMBRE

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Giornata nazionale del ringraziamento)

QUANDO IL POCO DIVENTA TUTTO

COMMENTO

Gesù è alla fine, dà le ultime istruzioni ai discepoli e denuncia duramente le ipocrisie e le ingiustizie di cui è impregnato l’apparato religioso e sociale.
Gli scribi erano gli esperti della Legge e quindi gli avvocati del tempo di Gesù. La fotografia che egli ne fa è dura, ma molto viva, li rappresenta in azione e noi possiamo riuscire a vederli a passeggio non solo a Gerusalemme ma anche nelle nostre strade. L’ingiustizia più grande è frutto della loro cupidigia (che per la Bibbia è idolatria) che li spinge ad arricchirsi, derubando e frodando i più piccoli e i più deboli, quelli per i quali nessuno alza la voce o si compromette per difenderli, quelli per i quali Dio molte volte ha alzato la voce attraverso i profeti. Tutto ciò è ammantato di religiosità falsa e ipocrita, finalizzata all’apparire, per acquistare credito e potere sul popolo. Per questo l’apparizione della vedova, che getta nel tesoro le sue uniche due monetine, è fortemente stridente e rimane scolpita nella memoria di chi legge il Vangelo.
C’erano tredici cassette delle offerte nel tempio di Gerusalemme, ognuna con una destinazione diversa, ed erano a forma di tromba, così che il rumore delle monete versate veniva amplificato. Non andiamo lontano dalla realtà, se vediamo i ricchi versare le monete nella cassetta in modo da farle risuonare, mentre si guardano attorno, per verificare quanta attenzione hanno attirato su di sé. La vedova povera, quasi vergognandosi, lascia le sue monetine e si allontana furtiva, per non farsi notare.
Però il Signore vede non solo le monetine, ma soprattutto la fede immensa della donna che si affida totalmente al suo Dio, e non perde l’occasione per istruire i suoi amici su come la pensa Dio sulle offerte fatte al tempio: i ricchi hanno dato monete al tempio per se stessi, la vedova ha messo nelle mani di Dio tutta la propria vita. Nota non secondaria: questa donna compare e scompare in pochi secondi nel Vangelo, ma, senza aver ascoltato il Maestro, senza essere discepola, senza dialogo con il Signore, è presentata da lui come modello di fede, generosità, umiltà, religiosità autentica, perché lei ha messo in pratica ciò che egli aveva già insegnato.
Il tema delle offerte è caldo in tutte le comunità. Insieme al dovere dei fedeli di contribuire, secondo le loro possibilità e secondo la loro generosità, alle necessità della Chiesa e dei poveri, c’è la responsabilità di chi gestisce le offerte di rendere conto alla comunità della loro destinazione e del loro uso effettivo. Ma la dimensione spirituale delle offerte è primaria: a Dio non si offrono cose ma se stessi nell’impegno di vita autenticamente cristiana.
Infine, sembra che il Signore oggi ci dica: «Guardatevi dai politici, dagli amministratori, dai manager, dai preti in carriera, che amano apparire in TV e dappertutto, vestiti splendidamente oppure in modo falsamente “democratico”, avere degli stipendi da nababbi e innumerevoli privilegi, sedere ai primi posti nello stadio e in chiesa. Divorano le tasse dei cittadini più bersagliati dal fisco, mettendo sotto i piedi le loro necessità e diritti, parlano per ingannare i semplici e citano il Vangelo, senza viverlo, per farsi ammirare e acquistare credito. Mio Padre vede, sa e a tempo opportuno darà lui lo “stipendio” che ciascuno avrà meritato».

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. «Ha dato tutto». Entriamo in crisi: cosa vuol dire «dare tutto»? «Tutto» cosa? Se pensiamo solo al denaro, non capiamo, ci sentiamo in difetto e non sappiamo cosa fare. Se pensiamo alla fede e alla carità allora capiamo che Gesù ci presenta la vedova non come modello irraggiungibile, ma come icona di chi si fida talmente di lui da non avere mai paura di essere abbandonato, in qualunque situazione.
  2. Una vedova povera, insignificante per i grandi, che attira l’ammirazione di Gesù. Già, perché lui guarda il cuore, sa vedere la bellezza e la ricchezza interiore. Sappiamo che il Signore vede anche il nostro cuore, ci ama così come siamo, anche con le nostre debolezze, ma non vuole che rimaniamo come siamo e per questo ci offre gratuitamente e con tenerezza tutto ciò di cui abbiamo bisogno, per crescere nella fede e nell’amore.
  3. Voler apparire senza essere. La vanità e la sete di potere, che generano l’ipocrisia, sono sempre in agguato. E, se non stiamo attenti, si insediano nel nostro cuore senza che ce ne accorgiamo; il nostro viso allora diventa una maschera, che non ci togliamo neanche davanti allo specchio della parola di Dio.
  4. Signore Gesù, siamo così concentrati su noi stessi che non sappiamo vedere gli altri. Donaci occhi buoni, almeno un po’ come i tuoi, perché sappiamo vedere e ammirare tutto il bene che c’è nei nostri fratelli, anche in quelli che non conosciamo.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Offriamo al Signore qualcosa che significhi veramente il dono di noi stessi a lui e ai fratelli.

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2. introduzioni – 10 NOVEMBRE – XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

10 NOVEMBRE

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Giornata nazionale del ringraziamento)

QUANDO IL POCO DIVENTA TUTTO

Nel nostro mondo in tanti credono che per valere ed essere stimati bisogna possedere molte ricchezze e fare anche beneficenza. Il Vangelo di oggi ci fa vedere come il molto possa essere niente agli occhi di Dio, mentre il poco può diventare tutto. L’amore per Dio e i fratelli si realizza quando si offre tutto, senza trattenere nulla per sé. Solo allora risplendono la fraternità, che elimina ogni indigenza, e la comunione con Dio, che scende ad abitare in noi.

PRIMA LETTURA

La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.
Il re Acab, istigato dalla regina Gezabele, cerca Elia, considerato il responsabile della siccità, per metterlo a morte e placare il dio Baal e ottenere da lui la pioggia. Elia, profeta del Signore, è costretto a fuggire in terra straniera. Una povera vedova, pagana per cultura, ma vera fedele nel cuore, gli offre l’acqua e l’ultimo pane che le è rimasto. Per la sua generosità il Signore stesso si prenderà cura di lei e del figlio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 145 (146)

Il salmista innalza il proprio canto per lodare il Signore. È sufficiente fare l’elenco delle opere del Signore perché ci si renda conto che i prediletti del Signore sono i poveri e gli umili.

SECONDA LETTURA

Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
È Cristo l’unico ed eterno sacerdote della nuova alleanza. È lui, che offrendo non sangue di animali, ma il proprio santo sangue, non molte volte, ma una sola volta sulla croce, ha ottenuto dal Padre il perdono dei peccati di tutta l’umanità, in attesa di condurla nella casa del Padre.

VANGELO

Tra parentesi [  ]  f la forma breve.

Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Marco mette in forte contrasto da una parte gli scribi, che avrebbero dovuto essere i modelli della religiosità e invece nascondono sotto l’ipocrisia la sete di potere e di denaro, e i ricchi che facendo ricche offerte al tempio non si privano che di parte di ciò che hanno di superfluo cercando di farsi vedere dalla gente, e dall’altra una povera vedova che, con l’offerta di tutto ciò che possiede, è ritenuta da Gesù modello di fede e di religiosità autentica.

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4. Letture – 10 NOVEMBRE 2024 – XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

10 NOVEMBRE

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Giornata nazionale del ringraziamento)

QUANDO IL POCO DIVENTA TUTTO

PRIMA LETTURA

La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.
Il re Acab, istigato dalla regina Gezabele, cerca Elia, considerato il responsabile della siccità, per metterlo a morte e placare il dio Baal e ottenere da lui la pioggia. Elia, profeta del Signore, è costretto a fuggire in terra straniera. Una povera vedova, pagana per cultura, ma vera fedele nel cuore, gli offre l’acqua e l’ultimo pane che le è rimasto. Per la sua generosità il Signore stesso si prenderà cura di lei e del figlio.

Dal primo libro dei Re      1 Re 17,10-16
In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 145 (146)

Il salmista innalza il proprio canto per lodare il Signore. È sufficiente fare l’elenco delle opere del Signore perché ci si renda conto che i prediletti del Signore sono i poveri e gli umili.

Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA

Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
È Cristo l’unico ed eterno sacerdote della nuova alleanza. È lui, che offrendo non sangue di animali, ma il proprio santo sangue, non molte volte, ma una sola volta sulla croce, ha ottenuto dal Padre il perdono dei peccati di tutta l’umanità, in attesa di condurla nella casa del Padre.

Dalla lettera agli Ebrei      Eb 9,24-28

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.
E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Mt 5,3

Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

Alleluia.

VANGELO

Tra parentesi [  ]  f la forma breve.

Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Marco mette in forte contrasto da una parte gli scribi, che avrebbero dovuto essere i modelli della religiosità e invece nascondono sotto l’ipocrisia la sete di potere e di denaro, e i ricchi che facendo ricche offerte al tempio non si privano che di parte di ciò che hanno di superfluo cercando di farsi vedere dalla gente, e dall’altra una povera vedova che, con l’offerta di tutto ciò che possiede, è ritenuta da Gesù modello di fede e di religiosità autentica.

Dal vangelo secondo Marco           Mc 12,38-44

[In quel tempo, Gesù] [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
[Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».]

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

10 NOVEMBRE

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Giornata nazionale del ringraziamento)

QUANDO IL POCO DIVENTA TUTTO

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, tu ci doni tutto, ma noi misuriamo a risparmio i doni per te. Kyrie eleison.
  • Cristo, hai lodato la vedova povera e generosa, ma noi apprezziamo i ricchi e i potenti. Christe eleison.
  • Spirito Santo, ci animi alla generosità con Dio e i fratelli, ma noi spesso perdiamo il coraggio della generosità. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Il Signore non guarda alle apparenze e alla quantità delle offerte, ma al cuore che si fida di lui e alla generosità verso i fratelli. Eleviamo una preghiera che contenga la nostra vita.
Diciamo insieme: Padre, che ci doni la vita, ascoltaci.

  • Per coloro che hanno responsabilità nella Chiesa, affinché non cerchino carriera, potere o ricchezza, ma mettano la loro vita a disposizione del Vangelo e dei fratelli. Preghiamo.
  • Per le vedove, gli orfani, i migranti, affinché trovino nelle comunità cristiane solidarietà e aiuti concreti. Preghiamo.
  • Per i genitori, i catechisti, gli insegnanti e gli educatori, affinché aiutino i ragazzi e i giovani a crescere con i valori evangelici, offrendo loro anzitutto l’esempio. Preghiamo.
  • Per tutti noi qui presenti, affinché, unendoci al sacrificio di Cristo, rinnoviamo l’offerta della nostra vita e l’impegno di servire i più poveri. Preghiamo.

 

Padre misericordioso, Gesù ci ha dato come modello una vedova povera. Donaci il tuo Spirito, perché ci aiuti a donare tutto di noi, vivendo in una fede più autentica e in un amore più generoso.

Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 10 NOVEMBRE – XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

10 NOVEMBRE

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Giornata nazionale del ringraziamento)

QUANDO IL POCO DIVENTA TUTTO

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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3. Commento alle Letture – 3 NOVEMBRE – XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

3 NOVEMBRE

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

«HAI DETTO BENE, MAESTRO…»

COMMENTO

È un brano centrale nell’insegnamento di Gesù e in Marco assume una sfumatura particolare perché, diversamente da Matteo e Luca, non è polemico: infatti, lo scriba è gentile ed è l’unico della sua categoria che si dichiara in sintonia con Gesù; il Signore, da parte sua, lo tratta con benevolenza e lo invita a completare il suo percorso per entrare nel regno di Dio. Infatti non basta riconoscerlo maestro, è necessario camminare dietro a lui fino alla passione.
La domanda è classica e tocca il cuore non solo della Legge, ma dell’atteggiamento fondamentale che deve avere il credente: qual è il comandamento più importante, quello da cui tutti gli altri dipendono, osservato il quale si osserva tutta la legge, mentre se non lo si osserva, a nulla serve osservare tutti gli altri?
Tutte le scuole rabbiniche si ponevano questa domanda, perché la Legge aveva 613 precetti, 365 su ciò che si doveva evitare e 248 su azioni da compiere. Erano divisi in leggeri o gravi, ma tutti da osservare. Le scuole erano divise e andavano da quelle che rifiutavano qualunque riduzione o riassunto, a quelle che riconoscevano un comandamento principe, come si capisce dal commento del rabbino alla risposta di Gesù.
Essa raccoglie due comandamenti della Legge antica e può sembrare che non dica nulla di nuovo, anche perché lo scriba non fa nessuna fatica ad accettarla, anzi, la commenta bene. Invece, la novità che Gesù esprime, e che lo scriba intuisce, è che i due comandamenti sono in pratica uno solo. Cosa che la Chiesa primitiva esprimerà in molti modi, in particolare san Giovanni nella sua prima lettera dirà che non si può amare Dio senza amare i fratelli e chi dichiara di amare Dio e non ama i fratelli è un bugiardo.
Se sul piano logico il primo è l’amore di Dio, sul piano esistenziale il primo è l’amore del fratello, perché solo attraverso questo amore esiste quello per Dio, infatti chi ama Dio ma non il fratello, si inganna e non arriva a Dio, ma chi ama il fratello, anche se non conosce Dio, certamente lo raggiunge.
Perché il Signore dice allo scriba che non è lontano dal Regno e non che vi appartiene già? Perché entra consapevolmente nel Regno chi decide di seguire Gesù e lo scriba a questo punto non ha ancora scelto.
Parola di Dio, liturgia e carità (= unità di amore per Dio e il fratello) non possono essere separate. Non si celebra una Eucaristia autentica, non ci si nutre vitalmente della Parola, senza prestare attenzione, cura, misericordia, rispetto, aiuto al fratello, specialmente bisognoso. Se è vero il commento dello scriba, la carità verso il fratello è superiore alla liturgia, difatti chi celebra senza amare il fratello, si perde; chi ama il fratello, senza celebrare, è salvato. Ma per il discepolo del Signore Eucaristia e carità sono strettamente unite e si esigono a vicenda: la carità anima l’Eucaristia e l’Eucaristia alimenta la carità.
Una domanda sincera fatta al Signore ha sempre una risposta. È questione di fede. La risposta può essere diversa da quella che ci aspettiamo; ci può arrivare attraverso una persona o un modo inatteso, mai sospettato; può ritardare, secondo i nostri criteri, ma arrivare sempre al momento giusto, per i criteri di Dio; può darci sofferenza invece che la consolazione che desideriamo; può chiederci ancora di più di quello che pensiamo di poter dare. Ma è sicuro: arriva e ci porta amore, misericordia, aiuto, salvezza.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Noi cristiani non abbiamo bisogno di fare questa domanda a Gesù, conosciamo bene la risposta. Quali possono essere i motivi che ce la fanno dimenticare tanto spesso? Ciascuno di noi deve cercarli dentro di sé per lavorare su di sé.
  2. I giocatori bravi sanno valutare se la posta in gioco richiede un investimento eccessivo. Qui la posta in gioco è la vita eterna, perciò non si può investire meno di tutto ciò che si ha e di tutto ciò che si è. Il bello è che Gesù ha detto che in questo caso la vincita è sicura.
  3. Molti giovani di oggi non credono che l’amore vero, quello che ha insegnato Gesù, possa esistere tra gli uomini. Pensano questo anche dell’amore di coppia. Alcuni si accontentano di un amore parziale o part time. Invece l’amore autentico non può fare a meno di “tutto” e “per sempre”.
  4. Il messaggio di Gesù sull’amore di Dio e dei fratelli è sempre nuovo e impegnativo. La cultura edonistica e individualistica in cui siamo immersi ne rende molto difficile l’accoglienza. Tocca ai cristiani far vedere concretamente non solo che è bello e possibile, ma che è l’unica strada della vera felicità, quella che attraversa anche la morte.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Prendersi cura di un parente, amico o vicino di casa che ha bisogno di aiuto.