Pubblicato il Lascia un commento

2. introduzioni – 14 LUGLIO XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

PRIMA LETTURA

Va’, profetizza al mio popolo.
Il regno di Israele è ricco, il re stipendia i sacerdoti. Il profeta Amos denuncia che la ricchezza appartiene a pochi e viene dallo sfruttamento dei poveri e che la religiosità è vanificata dall’ipocrisia. Amasia, sacerdote legato al re, è preoccupato che la predicazione di Amos crei problemi e gli ordina di tornare in Giudea. Amos è povero e libero e rivendica di essere stato mandato da Dio e di obbedire a lui solo, perciò può annunciare la rovina del regno di Israele.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 122 (123)

Il salmista esprime la sua piena fiducia nell’opera di Dio: ciò che egli annuncia si realizzerà, perché il Signore ama il suo popolo.

SECONDA LETTURA

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.
Nel Primo Testamento le benedizioni erano inni di ringraziamento a Dio per i benefici materiali. Questo inno della lettera agli Efesini è una benedizione al Padre per gli immensi benefici spirituali che egli ha compiuto in Cristo Gesù per la salvezza di tutti i popoli.

VANGELO

Prese a mandarli.
Marco presenta la missione dei dodici con poche frasi. Vanno a due a due, viaggiano da poveri, accettano l’ospitalità, non devono costringere nessuno a credere, hanno il potere di guarire gli altri da ogni forma di male.

Pubblicato il Lascia un commento

3. Commento alle Letture – 14 LUGLIO XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

COMMENTO

Quando il gruppo dei dodici è stato costituito, Marco ci ha informati che Gesù li ha chiamati «perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni». In questo brano si realizza la seconda intenzione di Gesù. Sono stati con lui un certo tempo, non moltissimo, hanno visto parlare e agire Gesù, non hanno ancora ben capito chi sia, fino alla risurrezione non capiranno molto. Anzi Marco sottolineerà la loro costante incapacità di capire; eppure Gesù li manda ad annunciare la presenza del Regno di Dio nel mondo ed essi fanno esperienza della loro capacità di fare miracoli e della conversione della gente.
Gesù dà loro le ultime istruzioni: essendo annunciatori del Regno, devono affidarsi completamente alla potenza di Dio, che li accompagna. Non c’è nessun’altra garanzia. Sono a due a due, perché l’annuncio del Vangelo deve essere sempre comunitario e preceduto dalla testimonianza dell’amore fraterno. Inoltre, preannuncia che troveranno persone disposte a convertirsi e ad offrire loro ospitalità e cibo. Gli apostoli così iniziano a fare esperienza della presenza di Gesù nella loro azione apostolica, anche prima della risurrezione. In seguito questo sarà ancora più chiaro per loro. Il Signore infatti non chiama e non affida missioni, senza dare anche la capacità di realizzarle, fino al potere di fare miracoli, che annunciano la presenza del Regno di Dio e costituiscono la prova della verità dell’annuncio.
Faranno anche esperienza del rifiuto, ma non devono scoraggiarsi o entrare in crisi. L’adesione al Vangelo esige una scelta libera, ma chi rifiuta deve sapere che ci sono delle conseguenze. La polvere scossa dai calzari è un giudizio che sarà ripreso alla fine dei tempi, ma sul presente costituisce l’ultimo invito a convertirsi. Infatti, tenendo presente tutto il Vangelo, non possiamo escludere la speranza che chi ha rifiutato, ricordando la testimonianza della polvere nei momenti di tristezza o di fallimento, possa recuperare l’annuncio di una salvezza che è offerta a tutti, anche a chi all’inizio ha detto di no.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

    1. Mandati a due a due, non tanto per aiutarsi, ma per essere, con la parola e con l’amore fraterno, testimoni credibili di una nuova vita offerta a tutti. Quando pensiamo di poter testimoniare da soli, corriamo il rischio di diffondere idee, non vita nuova.
    2. Povertà e credibilità dell’annuncio sono strettamente legati. Più della parola vale lo stile di vita conforme al Vangelo, nella somiglianza a Gesù. La Chiesa ha fatto molte volte l’esperienza della sterilità della sua parola, quando si è fidata della potenza o della ricchezza dei mezzi.
    3. Gesù manda gli apostoli verso chi ha bisogno dell’annuncio. Il luogo della missione è dovunque ci siano uomini e donne alle prese con la vita concreta. Il metodo è Cristo stesso: incarnarsi e condividere i doni che si posseggono in uno scambio fraterno e gratuito.
    4. L’inviato può essere rifiutato. Nessun problema, ci si rivolge ad altri. Magari si può tentare, più tardi, un ”secondo giro”. Qualcuno potrebbe non aver capito bene, oppure potrebbero essere stati gli evangelizzatori, scarsi di testimonianza e di fraternità, a causare il rifiuto.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Proviamo a dire una parola presa dal vangelo a un fratello che attraversa un momento difficile.

Pubblicato il Lascia un commento

4. Letture – 14 LUGLIO XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

PRIMA LETTURA

Va’, profetizza al mio popolo.
Il regno di Israele è ricco, il re stipendia i sacerdoti. Il profeta Amos denuncia che la ricchezza appartiene a pochi e viene dallo sfruttamento dei poveri e che la religiosità è vanificata dall’ipocrisia. Amasia, sacerdote legato al re, è preoccupato che la predicazione di Amos crei problemi e gli ordina di tornare in Giudea. Amos è povero e libero e rivendica di essere stato mandato da Dio e di obbedire a lui solo, perciò può annunciare la rovina del regno di Israele.

Dal libro del profeta Amos         Am 7,12-15

In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno».
Amos rispose ad Amasìa e disse: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 122 (123)

Il salmista esprime la sua piena fiducia nell’opera di Dio: ciò che egli annuncia si realizzerà, perché il Signore ama il suo popolo.

Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Ascolterò che cosa dice Dio,
il Signore: egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

SECONDA LETTURA

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.
Nel Primo Testamento le benedizioni erano inni di ringraziamento a Dio per i benefici materiali. Questo inno della lettera agli Efesini è una benedizione al Padre per gli immensi benefici spirituali che egli ha compiuto in Cristo Gesù per la salvezza di tutti i popoli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini         Ef 1,3-14

TRA PARENTESI [ ] LA FORMA BREVE.

[Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra.]
In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

(Cf Ef 1,17-18)

Alleluia, alleluia.

Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.

Alleluia.

VANGELO

Prese a mandarli.
Marco presenta la missione dei dodici con poche frasi. Vanno a due a due, viaggiano da poveri, accettano l’ospitalità, non devono costringere nessuno a credere, hanno il potere di guarire gli altri da ogni forma di male.

Dal vangelo secondo Marco       Mc 6,7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola del Signore.

Parola del Signore.

Pubblicato il Lascia un commento

5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO CAMMINA CON I POVERI

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, abbiamo invidiato i ricchi e i potenti di questo mondo. Kyrie eleison.
  • Cristo, tu ci vuoi fratelli che si amano, ma noi preferiamo pensare e agire da soli. Christe eleison.
  • • Spirito Santo, tu ci suggerisci le parole giuste, ma noi le sostituiamo con parole nostre.  Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Il Padre trova persone e modi sempre nuovi per riversare il suo amore su di noi.
Riconoscenti per i suoi doni, presentiamogli al nostra preghiera e diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.

  • Affinché la Chiesa sappia educare i tuoi figli a vivere il Vangelo e a testimoniarlo a chi non crede. Preghiamo.
  • Affinché i missionari, nel portare il Vangelo, mettano la loro fiducia non nei mezzi potenti, ma nella potenza della tua parola. Preghiamo.
  • Affinché tu mandi sempre uomini e donne che, animati dal tuo Spirito, sappiano denunciare le ingiustizie. Preghiamo.
  • Affinché tutte le comunità cristiane diano al mondo la testimonianza dell’amore fraterno. Preghiamo.

O Padre, nel tuo Figlio Gesù Cristo, ci hai inviato nel mondo quali testimoni del tuo amore per l’uomo. Fa’ che la nostra fede e le nostre opere siano il segno più credibile della verità del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.

Pubblicato il Lascia un commento

6. Vignetta di RobinHood – 14 LUGLIO – XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

14 LUGLIO

XV DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO

IL VANGELO
CAMMINA CON I POVERI

Per scaricare sul tuo pc l’immagine in formato grande e colorabile,

cliccaci sopra col tasto destro del mouse e scegli “Salva immagine con nome

 

Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per domenica 18 FEBBRAIO2024 – I DOMENICA DI QUARESIMA anno B (COLORE VIOLA) 

Pubblicato il

3. Commento alle Letture – 7 LUGLIO XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

7 LUGLIO

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GESÙ, LA NOVITÀ RIFIUTATA

COMMENTO

È un brano che fa pensare, per le ricadute spirituali su noi, cristiani di oggi. L’evangelista, da parte sua, continua il discorso sulla fede, per rispondere alla domanda:
«Ma Gesù, chi è?».
Probabilmente Gesù pensava che i suoi paesani sarebbero stati contenti di vederlo come profeta e guaritore. Invece essi prima si stupiscono di ciò che Gesù sta operando nei paesi attorno (miracoli e insegnamento). Certo, lo stupore potrebbe aprire la strada alla fede: invece essi si scandalizzano di lui. Nel loro cammino verso Dio inciampano (è il significato di “scandalo”) nei loro pregiudizi, così l’orgoglio e la grettezza impediscono loro di accettare come dono inatteso di Dio il fatto che egli possa scegliere come profeta uno che essi hanno conosciuto e visto crescere come una persona del tutto “normale”, come loro.
Possiamo domandarci il perché di questa chiusura. I suoi compaesani sono legati alle tradizioni, la sua famiglia aveva già tentato di ricondurlo a casa, perché la sua predicazione era pericolosa e gli aveva procurato dei nemici. Ma Gesù non fa passi indietro e a Nazaret si presenta con i suoi discepoli, che rappresentano la novità del Regno che egli annuncia e l’inizio del nuovo popolo di Dio. Forse per loro tutto questo rappresenta una novità inaccettabile.
Amaramente allora Gesù deve riconoscere la verità di un proverbio e accettare che di fronte a lui tutti sono chiamati a scegliere liberamente se credere o no. Certo questo per lui è causa non solo di meraviglia, ma anche di sofferenza, perché i suoi parenti e conoscenti rifiutano il dono della salvezza che lui è venuto a realizzare e offrire gratuitamente a tutti.
Domenica scorsa abbiamo letto del miracolo che Gesù compie inconsapevolmente per la donna che con grande fede tocca il suo mantello. Oggi vediamo che a Nazaret Gesù fa l’esperienza di non poter operare miracoli a causa della incredulità dei suoi paesani (miracolo e fede sono inseparabili!). Ma non si lascia irretire dalla folla, guarda al cuore di ciascuno, per questo guarisce i pochi malati che manifestano la loro fede in lui. Tutto questo non ferma Gesù, egli continua la sua missione e insegna a tutti quelli che vogliono ascoltarlo, tutti quelli che, liberi dai pregiudizi, possono giungere alla fede, riconoscendo in Gesù almeno un uomo mandato e approvato da Dio.
Una familiarità superficiale impedisce di conoscere veramente una persona. Se questo vale nei rapporti tra di noi, a maggior ragione vale nei confronti di Gesù. Molti cristiani pensano di conoscerlo, prendono di lui qualcosa che hanno sentito al catechismo, tralasciano quello che non piace o dà fastidio, situano Gesù in un angolino della loro vita e non lasciano più scalfire la mente e il cuore dalla sua parola. Anche noi corriamo il rischio di essere increduli come i suoi paesani, perché pensiamo di conoscerlo già. Se è così, non possiamo sperimentare e riconoscere i doni che egli ci fa con la sua presenza.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Gesù insegna, perché ha da comunicare una verità che gli uomini non possono conoscere solo con gli sforzi dell’intelligenza. Oggi tanti insegnano cose diverse da lui. Noi possiamo interrogarci su quanto i nostri pensieri e le nostre scelte corrispondano all’insegnamento di Gesù.
  2. Quando insegna e opera prodigi, Gesù genera stupore. È difficile che la lettura del vangelo o l’ascolto di una omelia generi in noi uno stupore simile. Forse dobbiamo fare maggiore attenzione alla nostra vita quotidiana e stupirci di come la parola di Gesù la illumini, la corregga, la renda nuova, bella e feconda.
  3. I compaesani di Gesù si sono scandalizzati e hanno perso il dono che Dio voleva fare loro attraverso Gesù. Riusciamo almeno qualche volta a renderci conto che su Gesù diamo troppe cose per scontate e, prigionieri di ciò che pensiamo di sapere già, anche noi non vediamo il dono che il Signore ci sta offrendo?
  4. Gesù, quando insegnava, era parola di Dio comunicata agli uomini. Oggi Dio continua a parlare anche attraverso uomini e donne “normali”, come noi. Chiediamo il dono dello Spirito, perché ci aiuti a riconoscere la parola che il Signore ci rivolge attraverso le persone che lui ci mette accanto o che ci fa incontrare.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Ricordiamo una parola giusta che abbiamo ascoltato in chiesa o da un amico e alla quale non abbiamo dato ascolto.

Pubblicato il

2. introduzioni – 7 LUGLIO XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

7 LUGLIO

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GESÙ, LA NOVITÀ RIFIUTATA

L’incredulità dei paesani sconcerta e amareggia Gesù. Oggi i concittadini del Signore possiamo essere noi, quando restiamo scandalizzati da qualche richiesta del Vangelo e riteniamo che non sia accettabile o praticabile da noi. La novità che porta il Signore Gesù richiede menti e cuori aperti e disposti alla conversione.

PRIMA LETTURA

Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Ezechiele è in esilio a Babilonia, insieme ad altri del popolo di Israele. Il Signore lo sceglie perché diventi profeta e parli a suo nome agli Israeliti. Non avrà vita facile e non troverà immediato ascolto, perché essi hanno la testa dura. Ma il Signore non abbandona il suo popolo e il profeta non deve scoraggiarsi.

SALMO RESPONSORIALE                

Il salmista si trova in grandi difficoltà, ma si rifugia nella preghiera umile, perché è consapevole che solo il Signore può risollevarlo.

SECONDA LETTURA

Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.
Paolo si sta difendendo da chi lo considera un apostolo di poco conto. Dopo aver ricordato ai Corinzi di aver avuto visioni straordinarie, piuttosto che riporre la sua fiducia nei doni e nelle sue capacità, preferisce vantarsi delle proprie debolezze. Infatti, il Signore lo ha educato a fidarsi solo della forza che viene da lui.

VANGELO

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Marco racconta che a Nazaret è avvenuto uno scontro fortissimo fra le tradizioni del vecchio Israele e la novità che porta Gesù. I paesani, pur ammirandolo, non si fidano di quello che Gesù propone: l’apertura del regno di Dio a tutti i peccatori e la fondazione di un nuovo popolo di Dio.

Pubblicato il

4. Letture – 7 LUGLIO XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

7 LUGLIO

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GESÙ, LA NOVITÀ RIFIUTATA

PRIMA LETTURA

Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Ezechiele è in esilio a Babilonia, insieme ad altri del popolo di Israele. Il Signore lo sceglie perché diventi profeta e parli a suo nome agli Israeliti. Non avrà vita facile e non troverà immediato ascolto, perché essi hanno la testa dura. Ma il Signore non abbandona il suo popolo e il profeta non deve scoraggiarsi.

Dal libro del profeta Ezechiele   Ez 2,2-5

In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 122 (123)

Il salmista si trova in grandi difficoltà, ma si rifugia nella preghiera umile, perché è consapevole che solo il Signore può risollevarlo.

I nostri occhi sono rivolti al Signore.

A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni.

Come gli occhi di una schiava
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.

Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
siamo già troppo sazi di disprezzo,
troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,
del disprezzo dei superbi.

SECONDA LETTURA

Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.
Paolo si sta difendendo da chi lo considera un apostolo di poco conto. Dopo aver ricordato ai Corinzi di aver avuto visioni straordinarie, piuttosto che riporre la sua fiducia nei doni e nelle sue capacità, preferisce vantarsi delle proprie debolezze. Infatti, il Signore lo ha educato a fidarsi solo della forza che viene da lui.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi                       2 Cor 12,7-10

Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia.
A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

(Cf 2 Tm 1,10)

Alleluia, alleluia.

Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

Alleluia.

VANGELO

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Marco racconta che a Nazaret è avvenuto uno scontro fortissimo fra le tradizioni del vecchio Israele e la novità che porta Gesù. I paesani, pur ammirandolo, non si fidano di quello che Gesù propone: l’apertura del regno di Dio a tutti i peccatori e la fondazione di un nuovo popolo di Dio.

Dal vangelo secondo Marco              Mc 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore.