17 NOVEMBRE 2024
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(Giornata mondiale dei poveri)
RADUNERÀ I SUOI ELETTI
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COMMENTO
Gesù ha certamente parlato degli ultimi tempi. Gli evangelisti, per riportare i suoi insegnamenti, hanno fatto largo uso del linguaggio e delle immagini prese dalla letteratura apocalittica giudaica.
Dopo il ritorno dall’esilio babilonese, Israele aveva subito persecuzioni feroci con la defezione di molti appartenenti al popolo santo di Dio. Il popolo aveva bisogno di dare un senso alla persecuzione e al ritardo dell’intervento di Dio contro i malvagi persecutori. La letteratura apocalittica cerca di incoraggiare gli israeliti alla fedeltà e annuncia in un primo momento la restaurazione del regno di Davide, in un secondo momento l’intervento di Dio negli ultimi tempi per salvare il suo popolo e per punire i persecutori. Le descrizioni di questo intervento di Dio sono appunto “apocalittiche” (il termine greco significa “rivelazione”) perché rivelano l’intervento di Dio anche attraverso immagini di catastrofi nei cieli e sulla terra, le quali simboleggiano la caduta di tutti gli idoli, raffigurati come astri del cielo.
È quindi “naturale” che gli evangelisti usino le immagini dell’apocalittica giudaica. I loro lettori e ascoltatori le capivano molto bene.
L’intenzione di Marco è quella di incoraggiare i cristiani che già sono perseguitati. Il suo racconto quindi non ha nessun desiderio di spaventare, anzi. La parabola del fico che annuncia l’estate dice proprio che arriva la bella stagione, quella dei frutti. Così le catastrofi cosmiche indicano il trionfo di Cristo sugli idoli pagani e aprono l’inaugurazione di cieli nuovi e terra nuova. Intanto la tribolazione frutto della persecuzione continuerà, ma ha un termine. È sicuro che il Signore è presente nella storia e che alla fine verrà visibilmente per radunare tutti i credenti e dare loro il premio della fedeltà.
A tutti viene la curiosità di conoscere il momento in cui ci sarà la manifestazione definitiva di Gesù, ma il Signore non ha nessuna intenzione di soddisfarla. Per questo dice chiaramente che non lo conosce neanche lui. Se accettiamo questa informazione evangelica, capiamo che il figlio di Dio incarnato riceve dal Padre tutto quello che gli serve per realizzare la sua missione ed essere in totale comunione con lui, ma egli non ha curiosità di sorta e non ha nessuna intenzione di chiedere al Padre informazioni inutili. Inoltre, l’espressione di Gesù: «non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga», da una parte fa riferimento all’assedio di Gerusalemme e alla distruzione del tempio, dall’altra dice a tutti che la salvezza si realizza per ogni generazione e nell’arco di vita di ogni persona.
Molti cristiani, quando ascoltano i discorsi di Gesù sugli ultimi tempi, si spaventano, ma è il contrario di quello che intendono Gesù e gli evangelisti. La morte personale e gli ultimi tempi della storia umana sono strettamente collegati, si tratta solo di vedere e decidere da che parte stare, non solo alla fine, ma in tutta la vita. Chi è con Cristo non solo non si spaventa, ma attende con fiducia e speranza il momento in cui potrà sperimentare la gioia senza fine nella Gerusalemme celeste.
Ogni generazione ha i suoi momenti di difficoltà, dolore, sofferenza e persecuzioni, in diversi modi e intensità. La consolazione dei credenti viene dalla fede nella presenza di Cristo risorto che conduce la storia dell’umanità verso la pienezza della salvezza.
SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA
Preghiamo per vincere ogni paura e ottenere dal Signore, quando sarà il momento, il dono di una “buona morte”.
Quando si parla degli ultimi tempi e della fine del mondo, la fantasia viene colpita dalle catastrofi annunciate e si sviluppa un senso di paura e di angoscia. Non è questa l’intenzione degli evangelisti, tanto meno del Signore. Per i credenti la morte personale non è la fine, ma il nuovo e definitivo inizio della vita eterna. Così gli ultimi tempi non segnano la fine del mondo, ma l’inizio dei nuovi cieli e della terra nuova (cf 2 Pt 3,13) e il Signore non verrà per distruggere, ma per radunare tutti i salvati.
In quel tempo sarà salvato il tuo popolo.
In Israele molti stanno soffrendo l’attacco della cultura ellenistica che vuole far tradire Dio e la sua Legge. Il profeta annuncia la vittoria di chi conserva la fede e la sconfitta e la condanna dei persecutori. È annunciata qui con chiarezza la risurrezione.
Dal Salmo 15 (16)
Il salmista professa la sua fede assoluta nel Signore, che lo sostiene, lo protegge e lo libera dalla morte.
SECONDA LETTURA
Cristo con un’unica offerta ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
Il peccato accompagna la vita degli uomini di tutti i popoli e condiziona il rapporto con Dio. In Israele si celebravano riti e sacrifici di animali per chiedere il perdono dei peccati. L’autore afferma con chiarezza che il sangue degli animali non purifica gli uomini. Il sangue di Gesù, sì.
Il Figlio dell’uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.
La Chiesa è perseguitata e i cristiani rischiano di scoraggiarsi per il ritardo del ritorno del Signore. Marco, per consolare le comunità, introduce nel suo vangelo questo discorso apocalittico di Gesù. Annuncia la caduta di tutti gli idoli, simboleggiati dagli astri, e il trionfo del Signore risorto, che viene per radunare i figli di Dio e condurli in paradiso. Quando questo avverrà in pienezza, lo sa solo il Padre.
In quel tempo sarà salvato il tuo popolo.
In Israele molti stanno soffrendo l’attacco della cultura ellenistica che vuole far tradire Dio e la sua Legge. Il profeta annuncia la vittoria di chi conserva la fede e la sconfitta e la condanna dei persecutori. È annunciata qui con chiarezza la risurrezione.
Dal libro del profeta Daniele Dn 12,1-3
In quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo.
Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna.
I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
Parola di Dio.
Dal Salmo 15 (16)
Il salmista professa la sua fede assoluta nel Signore, che lo sostiene, lo protegge e lo libera dalla morte.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
SECONDA LETTURA
Cristo con un’unica offerta ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
Il peccato accompagna la vita degli uomini di tutti i popoli e condiziona il rapporto con Dio. In Israele si celebravano riti e sacrifici di animali per chiedere il perdono dei peccati. L’autore afferma con chiarezza che il sangue degli animali non purifica gli uomini. Il sangue di Gesù, sì.
Dalla lettera agli Ebrei 108,1 -14.1
Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati.
Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato.
Parola di Dio.
Lc 21,36
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
Il Figlio dell’uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.
La Chiesa è perseguitata e i cristiani rischiano di scoraggiarsi per il ritardo del ritorno del Signore. Marco, per consolare le comunità, introduce nel suo vangelo questo discorso apocalittico di Gesù. Annuncia la caduta di tutti gli idoli, simboleggiati dagli astri, e il trionfo del Signore risorto, che viene per radunare i figli di Dio e condurli in paradiso. Quando questo avverrà in pienezza, lo sa solo il Padre.
Dal vangelo secondo Marco Mc 13,24-32
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
Parola del Signore.
La vita è un cammino verso il Paradiso. A nessuno il Padre fa mancare i doni necessari alla salvezza.
Per questo con fiducia filiale presentiamo a lui le nostre necessità e diciamo insieme: Padre della vita, ascoltaci.
Padre, hai accompagnato l’uomo fin dall’inizio e hai desiderato che collaborasse con te al progetto della salvezza. Aiutaci a rimanere operosi e a non lasciarci vincere dalle molte tribolazioni del tempo presente. Per Cristo nostro Signore.
Per Cristo nostro Signore.
17 NOVEMBRE 2024
XXIII DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO
Giornata mondiale
dei poveri)
RADUNERÀ I SUOI
ELETTI
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Laudato sii
Ancilla Domini
Un anno straordinario
Sorrisi divini
I Love Francesco
COMMENTO
Gesù è alla fine, dà le ultime istruzioni ai discepoli e denuncia duramente le ipocrisie e le ingiustizie di cui è impregnato l’apparato religioso e sociale.
Gli scribi erano gli esperti della Legge e quindi gli avvocati del tempo di Gesù. La fotografia che egli ne fa è dura, ma molto viva, li rappresenta in azione e noi possiamo riuscire a vederli a passeggio non solo a Gerusalemme ma anche nelle nostre strade. L’ingiustizia più grande è frutto della loro cupidigia (che per la Bibbia è idolatria) che li spinge ad arricchirsi, derubando e frodando i più piccoli e i più deboli, quelli per i quali nessuno alza la voce o si compromette per difenderli, quelli per i quali Dio molte volte ha alzato la voce attraverso i profeti. Tutto ciò è ammantato di religiosità falsa e ipocrita, finalizzata all’apparire, per acquistare credito e potere sul popolo. Per questo l’apparizione della vedova, che getta nel tesoro le sue uniche due monetine, è fortemente stridente e rimane scolpita nella memoria di chi legge il Vangelo.
C’erano tredici cassette delle offerte nel tempio di Gerusalemme, ognuna con una destinazione diversa, ed erano a forma di tromba, così che il rumore delle monete versate veniva amplificato. Non andiamo lontano dalla realtà, se vediamo i ricchi versare le monete nella cassetta in modo da farle risuonare, mentre si guardano attorno, per verificare quanta attenzione hanno attirato su di sé. La vedova povera, quasi vergognandosi, lascia le sue monetine e si allontana furtiva, per non farsi notare.
Però il Signore vede non solo le monetine, ma soprattutto la fede immensa della donna che si affida totalmente al suo Dio, e non perde l’occasione per istruire i suoi amici su come la pensa Dio sulle offerte fatte al tempio: i ricchi hanno dato monete al tempio per se stessi, la vedova ha messo nelle mani di Dio tutta la propria vita. Nota non secondaria: questa donna compare e scompare in pochi secondi nel Vangelo, ma, senza aver ascoltato il Maestro, senza essere discepola, senza dialogo con il Signore, è presentata da lui come modello di fede, generosità, umiltà, religiosità autentica, perché lei ha messo in pratica ciò che egli aveva già insegnato.
Il tema delle offerte è caldo in tutte le comunità. Insieme al dovere dei fedeli di contribuire, secondo le loro possibilità e secondo la loro generosità, alle necessità della Chiesa e dei poveri, c’è la responsabilità di chi gestisce le offerte di rendere conto alla comunità della loro destinazione e del loro uso effettivo. Ma la dimensione spirituale delle offerte è primaria: a Dio non si offrono cose ma se stessi nell’impegno di vita autenticamente cristiana.
Infine, sembra che il Signore oggi ci dica: «Guardatevi dai politici, dagli amministratori, dai manager, dai preti in carriera, che amano apparire in TV e dappertutto, vestiti splendidamente oppure in modo falsamente “democratico”, avere degli stipendi da nababbi e innumerevoli privilegi, sedere ai primi posti nello stadio e in chiesa. Divorano le tasse dei cittadini più bersagliati dal fisco, mettendo sotto i piedi le loro necessità e diritti, parlano per ingannare i semplici e citano il Vangelo, senza viverlo, per farsi ammirare e acquistare credito. Mio Padre vede, sa e a tempo opportuno darà lui lo “stipendio” che ciascuno avrà meritato».
SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA
Offriamo al Signore qualcosa che significhi veramente il dono di noi stessi a lui e ai fratelli.
Nel nostro mondo in tanti credono che per valere ed essere stimati bisogna possedere molte ricchezze e fare anche beneficenza. Il Vangelo di oggi ci fa vedere come il molto possa essere niente agli occhi di Dio, mentre il poco può diventare tutto. L’amore per Dio e i fratelli si realizza quando si offre tutto, senza trattenere nulla per sé. Solo allora risplendono la fraternità, che elimina ogni indigenza, e la comunione con Dio, che scende ad abitare in noi.
La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.
Il re Acab, istigato dalla regina Gezabele, cerca Elia, considerato il responsabile della siccità, per metterlo a morte e placare il dio Baal e ottenere da lui la pioggia. Elia, profeta del Signore, è costretto a fuggire in terra straniera. Una povera vedova, pagana per cultura, ma vera fedele nel cuore, gli offre l’acqua e l’ultimo pane che le è rimasto. Per la sua generosità il Signore stesso si prenderà cura di lei e del figlio.
Dal Salmo 145 (146)
Il salmista innalza il proprio canto per lodare il Signore. È sufficiente fare l’elenco delle opere del Signore perché ci si renda conto che i prediletti del Signore sono i poveri e gli umili.
SECONDA LETTURA
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
È Cristo l’unico ed eterno sacerdote della nuova alleanza. È lui, che offrendo non sangue di animali, ma il proprio santo sangue, non molte volte, ma una sola volta sulla croce, ha ottenuto dal Padre il perdono dei peccati di tutta l’umanità, in attesa di condurla nella casa del Padre.
Tra parentesi [ ] f la forma breve.
Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Marco mette in forte contrasto da una parte gli scribi, che avrebbero dovuto essere i modelli della religiosità e invece nascondono sotto l’ipocrisia la sete di potere e di denaro, e i ricchi che facendo ricche offerte al tempio non si privano che di parte di ciò che hanno di superfluo cercando di farsi vedere dalla gente, e dall’altra una povera vedova che, con l’offerta di tutto ciò che possiede, è ritenuta da Gesù modello di fede e di religiosità autentica.
La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.
Il re Acab, istigato dalla regina Gezabele, cerca Elia, considerato il responsabile della siccità, per metterlo a morte e placare il dio Baal e ottenere da lui la pioggia. Elia, profeta del Signore, è costretto a fuggire in terra straniera. Una povera vedova, pagana per cultura, ma vera fedele nel cuore, gli offre l’acqua e l’ultimo pane che le è rimasto. Per la sua generosità il Signore stesso si prenderà cura di lei e del figlio.
Dal primo libro dei Re 1 Re 17,10-16
In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
Parola di Dio.
Dal Salmo 145 (146)
Il salmista innalza il proprio canto per lodare il Signore. È sufficiente fare l’elenco delle opere del Signore perché ci si renda conto che i prediletti del Signore sono i poveri e gli umili.
Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
SECONDA LETTURA
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
È Cristo l’unico ed eterno sacerdote della nuova alleanza. È lui, che offrendo non sangue di animali, ma il proprio santo sangue, non molte volte, ma una sola volta sulla croce, ha ottenuto dal Padre il perdono dei peccati di tutta l’umanità, in attesa di condurla nella casa del Padre.
Dalla lettera agli Ebrei Eb 9,24-28
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.
E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
Parola di Dio.
Mt 5,3
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
Tra parentesi [ ] f la forma breve.
Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Marco mette in forte contrasto da una parte gli scribi, che avrebbero dovuto essere i modelli della religiosità e invece nascondono sotto l’ipocrisia la sete di potere e di denaro, e i ricchi che facendo ricche offerte al tempio non si privano che di parte di ciò che hanno di superfluo cercando di farsi vedere dalla gente, e dall’altra una povera vedova che, con l’offerta di tutto ciò che possiede, è ritenuta da Gesù modello di fede e di religiosità autentica.
Dal vangelo secondo Marco Mc 12,38-44
[In quel tempo, Gesù] [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
[Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».]
Parola del Signore.
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