Pubblicato il Lascia un commento

3. Commento alle Letture – 19 GENNAIO 2025 2ª DOMENICA T.O.

19 GENNAIO 2025

2ª DOMENICA T.O.

(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)

CRISTO, RINNOVATORE DELLA STORIA, E LA CHIESA, SUA SPOSA

COMMENTO

Per capire bene il racconto di Giovanni delle nozze dii Canal è importante premettere che esiste una fondamentale distinzione fra i termini “segno” e “miracolo”. L’evangelista precisa che Gesù compie un segno e non un miracolo. Il miracolo provoca sempre un forte impatto emotivo che evoca scenari magici, straordinari che contravvengono le leggi della fisica e della natura. Il segno invece certifica la presenza divina  nella vita delle persone.
Il miracolo rimanda ad un atto di potenza non di origine umana; il  segno  matura nell’orizzonte della normalità della vita ed assume i connotati di una provvidenza divina che accompagna ogni essere vivente.
Cana è un piccolo villaggio della Galilea a pochi chilometri da Nazareth. Fra i discepoli di Gesù c’è anche Natanaele  che è originario del posto (Gv 21,2). La tradizione vuole che tutti i compaesani degli sposi siano automaticamente invitati, con i loro amici, alle nozze che duravano dai 3 ai 7 giorni. Così Gesù  con la madre  e con i suoi discepoli vi partecipano di diritto. Tutto procede secondo le normali procedure che regolano le cerimonie matrimoniali ebraiche. Sì prega, si suona, si canta, si balla, si mangia e, soprattutto, si beve fino a prosciugare le  riserve.
Maria, attenta a tutto, coglie il problema e lo segnala al figlio. È un grosso guaio che potrebbe rovinare la festa e soprattutto infangare la reputazione delle famiglie degli sposi incapaci di saziare la sete degli invitati. Si tratta di un autentico disastro per la mentalità del tempo. Gesù dapprima nicchia, poi interviene. Non trasforma l’acqua in vino , anzi dice di riempire le sei giare con circa 600 litri di acqua e di attingere e distribuire. Il solitario atto di svuotare i bicchieri viene ribaltato in un comune impegno collettivo di risolvere un problema con risultati impensabili di riuscita e di solidarietà.
È l’amore caritatevole, fattivo e solidale il segreto che anima tanti miracoli che anche oggi avvengono nella nostra tribolata e contorta esperienza quotidiana. Tutte le volte che viene asciugata una lacrima, sanata un’ingiustizia , medicata una ferita, vinta una solitudine è il “segno” di Cana che si rinnova e rende presente la presenza di Gesù nella storia umana.

SECONDA MEDITAZIONE

Abituati come siamo al comportamento dei nostri sposi ai loro pranzi di nozze, questi di Cana fanno proprio brutta figura. Essi sono assenti dalla scena narrata da Giovanni e (orrore!) rimangono senza vino.
Questo dà la cornice narrativa per l’intervento sollecito della Madre di Gesù e per il compiersi di un evento prodigioso. Così il lettore è piano piano portato a dimenticarsi degli sposi e a centrare tutta l’attenzione su Gesù. Quello delle «nozze di Cana» è un brano a forte concentrazione cristologica.

La cristologia sottesa

La lettura liturgica inizia con il canonico «in quel tempo». In questo modo, però, elimina l’esordio giovanneo: «il terzo giorno» (Gv 2,1). Sommando i giorni che Giovanni menziona a partire dalla prima testimonianza di Giovanni Battista (cf Gv 1,19) con questi tre fanno sette. Al termine di questa settimana, che richiama quella della creazione, avviene il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino. L’acqua per la purificazione diventa vino nuovo, buonissimo (cf Gv 2,10). La creazione con Cristo si rinnova.
Nel brano di Cana sono forti i richiami continui agli eventi pasquali. Gesù parla della sua «ora» (Gv 2,4) non ancora giunta; il capitolo 13 inizia dicendo: «Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre» (Gv 13,1). A Cana Gesù si rivolge alla madre chiamandola «donna» (Gv 2,4); dalla croce Gesù si rivolge a Maria dicendo: «Donna, ecco tuo figlio» (Gv 19,26). A Cana, dice Giovanni, «fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui» (Gv 2,11). Com’è noto per Giovanni la gloria di Cristo risplende sulla croce, e il suo vangelo termina (la prima conclusione) dicendo: «Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome» (Gv 20,30-31). In poche parole tutto pone al centro Cristo, che il discorso Giovanneo presenta come il glorificato, il crocifisso e il risorto.

La Chiesa, lo sposo

Tuttavia, non è solo un’occasione narrativa il fatto che la gloria sia manifestata proprio durante il contesto sponsale. Alla luce di questo contesto assume nuovo significato il modo di rivolgersi a Maria da parte di Gesù: «Donna». È un titolo che richiama la Sion dell’Antico Testamento, la città prediletta dal Signore e con la quale, nel linguaggio profetico, egli intrattiene un rapporto sponsale. Maria, la Chiesa, è la vera sposa di questo brano in cui sono assenti gli sposi. E Gesù, che inaugura la creazione nuova, è il vero sposo.
La prima lettura dà le caratteristiche di questo sposalizio. Dio, l’io narrante dell’oracolo, si rivolge a Gerusalemme in termini matrimoniali. La esalta per la sua bellezza, gioisce per lei, si delizia di lei. Per questo rapporto sponsale anche la città eletta cambia la propria condizione. Non più «Abbandonata», non più «Devastata»; bensì «mia Gioia» e «Sposata» (Is 62,4). E aggiunge, in un trionfo di entusiasmo: «Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposeranno i tuoi figli; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te» (Is 62,5). È una relazione nuova e rinnovante, che cambia l’acqua della purificazione rituale in vino dell’allegrezza, dell’amore (cf Gv 2,9). Una relazione che trasforma un banchetto opacizzato dalla mancanza di vino, dopo aver servito quello «meno buono», in un banchetto festoso in cui si serve il «vino buono».

Il senso della nostra storia

Con Cristo e la sua passione comincia un tempo nuovo per l’umanità. La storia riceve un nuovo indirizzo e un nuovo senso.
Cristo con la sua incarnazione, morte e resurrezione ha rinnovato la storia. Il segno di Cana afferma che l’umanità, noi, viviamo una nuova e gioiosa relazione sponsale con Dio. In attesa della sua manifestazione nella gloria.
Fra incarnazione e gloria, il nostro è il tempo di mezzo. Il tempo nel quale il nostro ruolo è di ascoltare e fare quanto dice Maria:
«Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). In questa frase riecheggia la risposta di Israele nel deserto: «Quanto il Signore ha detto noi lo faremo» (Es 19,8). La fede, risposta obbediente, è l’atteggiamento del credente nella storia. La nostra storia. Essa non è destituita di senso perché protesa verso il fine. Essa è il tempo della prova e della conferma della nostra fedeltà.

 

Pubblicato il Lascia un commento

2. introduzioni – 19 GENNAIO 2025 2ª DOMENICA T.O.

19 GENNAIO 2025

2ª DOMENICA T.O.

(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)

CRISTO, RINNOVATORE DELLA STORIA, E LA CHIESA, SUA SPOSA

Con la liturgia di questa domenica, cominciamo quel lungo e appassionante cammino di conoscenza di Cristo che è il tempo ordinario.
Questo cammino comincia con un «miracolo», laddove con questo termine non si fa riferimento tanto a un’alterazione delle leggi di natura, quanto piuttosto a un cambiamento di senso della storia. Il vero miracolo di Gesù è infatti la sua stessa presenza, che trasforma ciò che era vecchio e stantio in qualcosa di nuovo e di migliore.

PRIMA LETTURA

Gioirà lo sposo per la sposa.
La Gerusalemme descritta da Isaia è figura della storia dell’uomo, redenta, trasformata e arricchita di un senso dalla venuta nel mondo del Signore. Il diadema regale, simbolo della sua vittoria sul male, viene nominato accanto alla palma, immagine del martirio.

 

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 95 (96)

La novità della venuta di Gesù Cristo nel mondo richiede un nuovo approccio alla vita, che si esprima in un nuovo canto.

SECONDA LETTURA

L’unico e medesimo Spirito distribuisce a ciascuno come vuole.
Come Cristiani, siamo chiamati a costruire una nuova storia. Per questa missione ciascuno di noi deve mettere a servizio i suoi migliori carismi, i quali, però, hanno senso solo se mantengono vivo il loro scopo: renderci immagine di Cristo.

VANGELO

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.
Nella risposta di Gesù a Maria («Non è ancora giunta la mia ora») c’è un’indicazione per coloro a cui il Vangelo è rivolto, cioè per noi: il senso ultimo di ciò che egli compie, sarà svelato nel sacrificio pasquale. La sua missione, infatti, non è di far riuscire bene le feste di nozze, ma di trasformare la nostra storia di privazioni in una storia di salvezza.

 

Pubblicato il Lascia un commento

4. Letture – 19 GENNAIO 2025 2ª DOMENICA T.O.

19 GENNAIO 2025

2ª DOMENICA T.O.

(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)

CRISTO, RINNOVATORE DELLA STORIA, E LA CHIESA, SUA SPOSA

PRIMA LETTURA

Gioirà lo sposo per la sposa.
La Gerusalemme descritta da Isaia è figura della storia dell’uomo, redenta, trasformata e arricchita di un senso dalla venuta nel mondo del Signore. Il diadema regale, simbolo della sua vittoria sul male, viene nominato accanto alla palma, immagine del martirio.

Dal libro del profeta Isaia            Is 62,1-5

Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 95 (96)

La novità della venuta di Gesù Cristo nel mondo richiede un nuovo approccio alla vita, che si esprima in un nuovo canto.

Rit. Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.

SECONDA LETTURA

L’unico e medesimo Spirito distribuisce a ciascuno come vuole.
Come Cristiani, siamo chiamati a costruire una nuova storia. Per questa missione ciascuno di noi deve mettere a servizio i suoi migliori carismi, i quali, però, hanno senso solo se mantengono vivo il loro scopo: renderci immagine di Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1 Cor 12,4-11

Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue.
Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Cf 2 Ts 2,14

Alleluia, alleluia.

Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.

Alleluia.

VANGELO

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.
Nella risposta di Gesù a Maria («Non è ancora giunta la mia ora») c’è un’indicazione per coloro a cui il Vangelo è rivolto, cioè per noi: il senso ultimo di ciò che egli compie, sarà svelato nel sacrificio pasquale. La sua missione, infatti, non è di far riuscire bene le feste di nozze, ma di trasformare la nostra storia di privazioni in una storia di salvezza.

Dal vangelo secondo Giovanni          Gv 2,1-11

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei
Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Parola del Signore.

Pubblicato il Lascia un commento

6. Vignetta di RobiHood – 19 GENNAIO 2025 2ª DOMENICA T.O.

19 GENNAIO 2025

2ª DOMENICA T.O.

(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)

CRISTO, RINNOVATORE DELLA STORIA, E LA CHIESA, SUA SPOSA

Per scaricare sul tuo pc l'immagine in formato grande e colorabile,

cliccaci sopra col tasto destro del mouse e scegli “Salva immagine con nome

 

Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica