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2. introduzioni – V DOMENICA DI QUARESIMA

17 MARZO

V DOMENICA DI QUARESIMA

«…ATTIRERÒ TUTTI A ME»

La nuova alleanza non si realizza con il sangue degli animali, ma con il sacrificio del Figlio di Dio sulla croce. Per il mondo la sua morte è segno di ignominia, per chi crede la croce è il trono della gloria del re dell’universo e salvatore dell’umanità. L’obbedienza filiale di Gesù porta a compimento la missione messianica, anticipa la risurrezione e apre le porte del Paradiso a tutti i credenti.

PRIMA LETTURA

Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.
Israele non è stato capace di essere fedele all’alleanza stipulata al monte Sinai. I suoi numerosi tradimenti l’hanno condotto alla separazione da Dio, alla divisione, alla sconfitta e al primo esilio. La Legge scritta sulla pietra non è bastata. Il Signore promette una nuova alleanza, con una legge scritta nel cuore, che alimenti dall’interno il desiderio della fedeltà.

SALMO RESPONSORIALE   

Dal Salmo 50 (51)

Davide, presa coscienza del proprio peccato, invoca da Dio il perdono e il rinnovamento del cuore e della vita.

SECONDA LETTURA

Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

L’autore invita i cristiani a guardare a Gesù, non come un maestro che insegna teorie, ma come un fratello che ha attraversato la vita, affrontando le tentazioni e le difficoltà di tutti noi. Ha avuto paura e angoscia di fronte alla sofferenza e alla morte, si è affidato con totale abbandono all’amore del Padre, è rimasto fedele sulla croce e con la sua obbedienza ha ottenuto la salvezza di tutti i suoi fratelli.

VANGELO

Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.
I Greci che desiderano vedere Gesù, passando per i discepoli, sono l’anticipo di tutti i pagani che conosceranno Gesù attraverso la Chiesa. Per Giovanni questo episodio, molto semplice, introduce la presentazione del volto autentico di Gesù: è il Messia che arriverà alla gloria, non con la potenza, ma con l’offerta della sua vita, che, come seme piantato, porterà il frutto della salvezza dell’umanità.

 

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4. Letture – V DOMENICA DI QUARESIMA

17 MARZO

V DOMENICA DI QUARESIMA

«…ATTIRERÒ TUTTI A ME»

PRIMA LETTURA

Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.
Israele non è stato capace di essere fedele all’alleanza stipulata al monte Sinai. I suoi numerosi tradimenti l’hanno condotto alla separazione da Dio, alla divisione, alla sconfitta e al primo esilio. La Legge scritta sulla pietra non è bastata. Il Signore promette una nuova alleanza, con una legge scritta nel cuore, che alimenti dall’interno il desiderio della fedeltà.

Dal libro del profeta Geremia Ger 31,31-34
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore.
Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore – : porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: «Conoscete il Signore», perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE   

Dal Salmo 50 (51)

Davide, presa coscienza del proprio peccato, invoca da Dio il perdono e il rinnovamento del cuore e della vita.

Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

SECONDA LETTURA

Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

L’autore invita i cristiani a guardare a Gesù, non come un maestro che insegna teorie, ma come un fratello che ha attraversato la vita, affrontando le tentazioni e le difficoltà di tutti noi. Ha avuto paura e angoscia di fronte alla sofferenza e alla morte, si è affidato con totale abbandono all’amore del Padre, è rimasto fedele sulla croce e con la sua obbedienza ha ottenuto la salvezza di tutti i suoi fratelli.

Dalla lettera agli Ebrei Eb 5,7-9

Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO       

Gv 12,26

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Se uno mi vuole servire, mi segua, dice il Signore,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO

Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.
I Greci che desiderano vedere Gesù, passando per i discepoli, sono l’anticipo di tutti i pagani che conosceranno Gesù attraverso la Chiesa. Per Giovanni questo episodio, molto semplice, introduce la presentazione del volto autentico di Gesù: è il Messia che arriverà alla gloria, non con la potenza, ma con l’offerta della sua vita, che, come seme piantato, porterà il frutto della salvezza dell’umanità.

Dal vangelo secondo Giovanni Gv 12,20-33

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – V DOMENICA DI QUARESIMA

17 MARZO

V DOMENICA DI QUARESIMA

«…ATTIRERÒ TUTTI A ME»

RICHIESTE DI PERDONO

 

  • Padre, tu desideri la nostra obbedienza perché ci ami, ma noi abbiamo preferito una libertà che ci porta fuori strada. Kyrie eleison.
  • Cristo, ti sei lasciato crocifiggere per salvarci, ma noi spesso ti ringraziamo solo a parole. Christe eleison.
  • Spirito Santo, tu ci sostieni sulle strade del Vangelo, ma noi a volte cerchiamo la forza di andare avanti nelle illusioni del mondo. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Il Figlio ha glorificato il Padre, dando la sua vita per noi. Il Padre ha salvato lui e noi. Rivolgiamo a lui la nostra preghiera e diciamo: Padre, salvaci.

Affinché, riusciamo a guidare il nostro cuore verso una conoscenza intima del tuo Figlio. Preghiamo.

Affinché, al desiderio di conoscere Gesù si accompagni la decisione di vivere come ci ha insegnato. Preghiamo.

Affinché ci liberiamo da ogni schiavitù e impariamo a obbedire alla tua legge di amore. Preghiamo.

Affinché, attraversata questa vita, possiamo condividere in Paradiso la gloria e la gioia del Signore Gesù. Preghiamo.

O Padre, il tuo Figlio Gesù ha portato a compimento il tuo progetto di salvezza per l’umanità. Aiutaci a realizzare la nostra missione in questo mondo. Per Cristo nostro Signore.

 

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6. Vignetta di RobinHood – V DOMENICA DI QUARESIMA

17 MARZO

V DOMENICA DI QUARESIMA

«…ATTIRERÒ TUTTI A ME»

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per domenica 18 FEBBRAIO2024 – I DOMENICA DI QUARESIMA anno B (COLORE VIOLA) 

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3. Commento alle Letture – IV DOMENICA DI QUARESIMA

10 MARZO

IV DOMENICA DI QUARESIMA

DOMENICA LAETARE

CRISTO È VENUTO PER SALVARE

 

COMMENTO

Il modo con cui Giovanni evangelista fa annunciare a Gesù la propria passione è molto diverso da quello dei sinottici.
Nella cacciata dei venditori, Gesù annuncia la distruzione del tempio, parlando del suo corpo, ma afferma che lui lo farà risorgere in tre giorni.
In questo brano collega se stesso al serpente di bronzo, che Mosè innalzò nel deserto dell’Esodo, perché chi fosse stato morso dai serpenti velenosi, guardandolo, si salvasse. Qui presenta la crocifissione come un innalzamento, che permetterà agli uomini di guardarlo e di essere salvati, cioè di essere ammessi a condividere la vita stessa di Dio, che lui è venuto a donare. Sembra che Giovanni voglia spogliare la passione di tutti gli elementi umilianti (erano già scritti nei sinottici), per affermare che sulla croce, oltre la debolezza, si rivela in tutto il suo splendore l’amore del Padre attraverso quello del Figlio: la croce, dunque, è nello stesso tempo la debolezza e la forza di Cristo, è la sua umiliazione e la sua gloria!
Per i cristiani (e per quelli che non credono), che si chiedono come mai il Padre ha permesso quella morte ignominiosa del Figlio, Giovanni proclama a voce alta e con forza che tutto quello che il Padre ha fatto ha una sola motivazione: il suo amore per il mondo, cioè per tutti gli uomini, che vuole salvare, rendendoli figli suoi, a immagine del Figlio eterno. E il Figlio è perfettamente d’accordo con il Padre e viene nel mondo proprio per realizzare il progetto di amore della Trinità, per fare di tutti gli uomini che credono la famiglia di Dio, radunando tutti i figli dispersi nell’unità della fede e dell’amore. Lo fa attraverso un segno di amore inimmaginabile: dona la sua vita sulla croce.
L’amore donato chiede amore e l’amore non esiste senza libertà. Il Figlio, innalzato per amore, non impone la salvezza, ma la dona a chi la accetta, credendo in lui. È questo che determina una divisione tra gli uomini: quelli che credono nel Figlio e quelli che non credono.
Giovanni ci tiene a chiarire a tutti che non è il Figlio a giudicare e condannare, ma sono gli uomini a scegliere da che parte stare.
La metafora del contrasto tra la luce e le tenebre è tipica di Giovanni. Tutto ciò che viene da Dio è luce, tutto ciò che si oppone a lui è tenebra. La luce è vita, la tenebra è morte. La luce è bene, la tenebra è male. Il bene risplende, perché è verità, il male e il peccato si nascondono, perché sono menzogna. Più avanti Giovanni fa dire chiaramente a Gesù chi è il padre della menzogna e chi sono i suoi figli (8,44). Dall’altra parte, il compito dei credenti in Cristo è far risplendere il loro volto di figli di Dio attraverso opere di bene, di verità e di misericordia, perché chi non crede ne sia illuminato, affascinato e anche conquistato.

 

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Essere innalzato. Per Gesù è il modo per dire che offre la sua vita, la spende tutta a servizio della vita e della felicità dei suoi fratelli. Tanti in questo mondo vogliono essere innalzati per stare al di sopra degli altri e sentirsi superiori. I santi sono stati, e sono ancora oggi, «innalzati» come Gesù.
  2. Gesù ha fatto l’esperienza di essere condannato. Se solo ci impegniamo un po’ a vivere il Vangelo, certamente daremo fastidio a qualcuno. Chiediamo al Signore di aiutarci a sopportare le critiche, le derisioni, le piccole persecuzioni, con la costanza nel testimoniare la nostra fede e con la gioia di somigliare a lui.
  3. Non per condannare ma per salvare. Noi siamo tra i cristiani che amano guardare agli altri per criticare, sparlare e condannare? Oppure ci mettiamo a servire nella comunità per contribuire a salvare ad ogni costo qualcuno?
  4. Credere alla luce, essere nella luce, diventare luce, significa: credere a Gesù, essere in Gesù, diventare Gesù. Non male come progetto di vita.

PROPOSTA DI IMPEGNO 

Scegliamo un ambiente di vita in cui far risplendere la nostra fede attraverso le opere buone.

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2. introduzioni – V DOMENICA DI QUARESIMA

17 MARZO

V DOMENICA DI QUARESIMA

«…ATTIRERÒ TUTTI A ME»

Chi ha fede sa che Gesù è stato mandato dal Padre nel mondo per salvare tutti gli uomini e fare di loro la famiglia di Dio. Resta strano e suscita sgomento il fatto che Gesù sia rifiutato, proprio da coloro che vuole salvare, eppure è così. Giovanni evangelista offre una spiegazione: chi rifiuta Cristo, preferisce le tenebre alla luce, perché non vuole abbandonare le opere cattive. Il dono di Dio è universale e gratuito, ma non si impone, richiede di essere accolto liberamente.

PRIMA LETTURA

Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.
Israele non è stato capace di essere fedele all’alleanza stipulata al monte Sinai. I suoi numerosi tradimenti l’hanno condotto alla separazione da Dio, alla divisione, alla sconfitta e al primo esilio. La Legge scritta sulla pietra non è bastata. Il Signore promette una nuova alleanza, con una legge scritta nel cuore, che alimenti dall’interno il desiderio della fedeltà.

SALMO RESPONSORIALE   

Dal Salmo 50 (51)

Davide, presa coscienza del proprio peccato, invoca da Dio il perdono e il rinnovamento del cuore e della vita.

SECONDA LETTURA

Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

L’autore invita i cristiani a guardare a Gesù, non come un maestro che insegna teorie, ma come un fratello che ha attraversato la vita, affrontando le tentazioni e le difficoltà di tutti noi. Ha avuto paura e angoscia di fronte alla sofferenza e alla morte, si è affidato con totale abbandono all’amore del Padre, è rimasto fedele sulla croce e con la sua obbedienza ha ottenuto la salvezza di tutti i suoi fratelli.

VANGELO

Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.
I Greci che desiderano vedere Gesù, passando per i discepoli, sono l’anticipo di tutti i pagani che conosceranno Gesù attraverso la Chiesa. Per Giovanni questo episodio, molto semplice, introduce la presentazione del volto autentico di Gesù: è il Messia che arriverà alla gloria, non con la potenza, ma con l’offerta della sua vita, che, come seme piantato, porterà il frutto della salvezza dell’umanità.

 

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4. Letture – IV DOMENICA DI QUARESIMA

10 MARZO

IV DOMENICA DI QUARESIMA

DOMENICA LAETARE

CRISTO È VENUTO PER SALVARE

PRIMA LETTURA

Con l’esilio e la liberazione del popolo si manifesta l’ira e la misericordia del Signore.
L’autore spiega l’esilio a Babilonia come una punizione di Dio per le numerose infedeltà del popolo. Questa immagine di un Dio che punisce, che sarà superata con Gesù, viene mitigata con la convinzione che Dio non abbandona il suo popolo, ma continua a prendersene cura anche in esilio, fino a quando, attraverso Ciro, ricondurrà i superstiti a Gerusalemme, per ricostruire il tempio.

Dal secondo libro delle Cronache                       2 Cr 36,14-16.19-23

In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e
contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa:
«Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni».
Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!”».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE   

Dal Salmo 136 (137)

Dalla terra dell’esilio il salmista canta il suo amore per Gerusalemme ed esprime velatamente la speranza del ritorno.

Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia.

Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.

Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».

Come cantare i canti del Signore in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra.
Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia.

SECONDA LETTURA

Morti per le colpe, siamo stati salvati per grazia.
San Paolo ha ricordato che l’uomo, e lui ne ha fatto esperienza drammatica, è schiavo del peccato e da solo non può salvarsi. Dio è intervenuto in Gesù, per salvare tutti noi, non perché lo meritassimo, ma per il suo amore misericordioso, offerto gratuitamente. La fede, che ci ha permesso di accogliere il dono di Dio, ora richiede la coerenza della vita con le buone opere.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini                       Ef 2,4-10

Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati.
Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO       

Cf Gv 3,16

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO

Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Dopo aver riferito il dialogo tra Gesù e Nicodemo, l’evangelista commenta le parole di Gesù con una piccola sintesi del mistero della salvezza: sarà salvato chi alzerà lo sguardo a Cristo, innalzato sulla croce, trono di gloria regale; la salvezza è per tutti, ma la riceve chi crede in Gesù; chi non crede, non è condannato da Dio, ma si esclude da solo dalla salvezza.

Dal vangelo secondo Giovanni  Gv 3,14-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – IV DOMENICA DI QUARESIMA

10 MARZO

IV DOMENICA DI QUARESIMA

DOMENICA LAETARE

CRISTO È VENUTO PER SALVARE

RICHIESTE DI PERDONO

  • Padre, tu ci doni il tuo amore misericordioso, ma noi a volte lo rifiutiamo. Kyrie eleison.
  • Cristo, sei salito sulla croce per salvarci, ma noi facciamo difficoltà a convertirci.  Christe eleison.
  • Spirito Santo, tu ci offri la vera gioia, ma noi restiamo legati ai nostri egoismi.. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Gesù ci ha insegnato e mostrato chiaramente che il Padre desidera la salvezza di tutti. Rivolgiamo a lui la nostra preghiera per il mondo intero e diciamo: Ascoltaci, o Signore

  • Affinché la nostra fede non venga meno di fronte alle difficoltà e alle derisioni degli altri. Preghiamo.
  • Affinché restiamo saldi nella speranza, anche quando ci sembra che tu non ci ascolti e non intervieni. Preghiamo.
  • Affinché abbiamo il coraggio di scegliere sempre il bene e la luce e rifiutiamo le tenebre del peccato. Preghiamo.
  • Affinché, anche quando siamo caduti, tu ci dia la forza di alzare lo sguardo a Gesù crocifisso, per invocare il tuo perdono. Preghiamo.

O Padre, ti ringraziamo perché in Cristo crocifisso ci hai mostrato il tuo infinito amore per tutti gli uomini. Donaci il tuo Spirito perché la nostra fede ci faccia camminare sulle vie del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.