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3. Commento alle Letture – XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 OTTOBRE
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

L’AMORE PER DIO E I FRATELLI È UNO SOLO

COMMENTO

Sappiamo già che i precetti della legge ebraica sono 613. Ma gli stessi maestri non erano così ingenui da considerarli tutti della stessa importanza nel rapporto con Dio. Le scuole rabbiniche da tempo si impegnavano non solo a distinguere i precetti in gravi e leggeri, in piccoli e grandi, ma cercavano anche un principio generale a cui tutti i precetti potessero riferirsi come a una fonte, a un vertice o a una chiave interpretativa.
Ci spieghiamo così la domanda del dottore della Legge a Gesù, che nella risposta raccoglie i due precetti principali.
Dal Deuteronomio egli prende quello del primato dell’amore di Dio con la specificazione delle dimensioni principali della persona: il cuore, che indica la convergenza di tutti gli affetti verso Dio senza spazio per piccoli o grandi idoli; l’anima, cioè la vita, che dice la disponibilità consapevole a rinunciare a tutto pur di non allontanarsi da Dio; la mente, che impegna ad aderire alle verità che Dio rivela e testimoniarle con l’esempio e la parola.
Dal Levitico prende il precetto dell’amore del prossimo. Naturalmente per Gesù il prossimo da amare come se stesso non è solo l’ebreo, ma ogni uomo. Però, la novità in questa risposta di Gesù si trova nel fatto che lui mette il secondo comandamento sullo stesso piano del primo. Dall’apostolo Giovanni poi sentiremo che dire di amare Dio senza amare i fratelli è una menzogna.
Perciò, questi comandamenti, insieme, sono la chiave di lettura e interpretazione di tutti gli altri precetti, i quali acquistano senso e valore nella misura in cui sono legati all’amore per Dio e per i fratelli e lo esprimono. Gesù va anche oltre: questi comandamenti sono pure la chiave per comprendere tutta la Sacra Scrittura, che egli compendia con il binomio «la Legge e i Profeti»: senza questa chiave di lettura la Parola di Dio non solo non può essere compresa, ma viene travisata e tradita, come succede ai farisei e a tutti coloro che separano l’amore di Dio da quello del prossimo.
Questo episodio è anche servito all’evangelista Matteo per richiamare la sua comunità, e la Chiesa di tutti i tempi, sul rischio di cadere nel fariseismo, appesantendo e stravolgendo la vita di fede dei discepoli di Gesù con minuziosi precetti ritualistici e moralistici. L’unità dell’amore di Dio e del prossimo, invece, abilita i credenti non solo a comprendere rettamente la Sacra Scrittura, ma ad offrire a chi non conosce Gesù l’autentico splendore del suo Vangelo.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Un maestro della Legge si serve di una domanda che il popolo sinceramente si poneva per mettere alla prova Gesù. Non è sbagliata la domanda, ma il motivo. I dubbi e le domande fanno parte di una fede impegnata. Quali domande mi piacerebbe porre a Gesù? Se siamo sinceri, ci sentiamo spinti a ricercare le risposte, anche con l’aiuto di altri fratelli.
  2. Tutti abbiamo una nostra personale classifica dei comandamenti di Gesù. Con l’aiuto dello Spirito Santo, possiamo riconoscere il comandamento più grande, quello che determina il nostro modo di pensare e di vivere e le scelte piccole o grandi. Chiediamoci come e quanto corrisponda alla risposta di Gesù.
  3. Cuore, anima e mente. Era il modo degli Ebrei per intendere la persona intera e tutte le singole facoltà. L’amore di Dio o prende tutti gli aspetti della persona e della vita oppure è parziale o malato. In ogni caso Gesù è pronto a illuminarci, a curarci e a farci crescere: per questo ci dona ogni giorno il suo Spirito.
  4. L’amore del prossimo è possibile nella misura in cui ci amiamo, cioè, vogliamo il vero bene di noi stessi. Se ci amiamo in modo disordinato o sbagliato, non stiamo facendo il bene per noi, non possiamo capire il vero bene degli altri e non siamo capaci di realizzarlo.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Nell’esame di coscienza chiediamoci: oggi, ho agito per amore dei fratelli o per me stesso?

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2. introduzioni – XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 OTTOBRE
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

L’AMORE PER DIO E I FRATELLI È UNO SOLO

Amare Dio e amare i fratelli non sono due comandamenti, ma uno solo. Ci sono religioni, gruppi e persone che li separano e, a volte, li contrappongono. Così si crede di amare Dio, senza amare il prossimo; e alcuni pensano di onorare Dio, facendo del male agli altri. I cristiani, che in passato hanno sbagliato su questo, oggi hanno la missione di mostrare al mondo come si amano Dio e i fratelli.

PRIMA LETTURA

Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.
Israele è stato forestiero, esule, povero e ha fatto esperienza dell’aiuto del Signore. Ricordando questo, il buon israelita ha il dovere di rispettare e aiutare i forestieri e i poveri. Se non lo fa, il Signore interverrà per aiutare il bisognoso e punire l’ebreo che non ha osservato la sua legge.

Dal libro dell’Esodo         Es 22,20-26

SALMO RESPONSORIALE

Dal Salmo 17 (18)

In tutte le difficoltà il salmista ha visto l’intervento del Signore che lo ha salvato. La risposta è l’amore che si fa lode e riconoscenza.

SECONDA LETTURA

Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.
Paolo ripercorre con gioia la sua esperienza a Tessalonica: lui e i suoi collaboratori hanno annunciato il Vangelo con l’esempio e la parola, i Tessalonicesi si sono convertiti, la loro fede è diventata bella notizia per tanti altri, la comunità è diventata modello di fede e di servizio a Dio e ai fratelli.

VANGELO

Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
Continuano i tentativi degli avversari per trovare di che accusare Gesù. La sua risposta, oltre che semplice e diretta, corregge una interpretazione della Legge: mette sullo stesso piano l’amore di Dio e del prossimo.

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4. Letture – XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 OTTOBRE
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

L’AMORE PER DIO E I FRATELLI È UNO SOLO

PRIMA LETTURA

Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.
Israele è stato forestiero, esule, povero e ha fatto esperienza dell’aiuto del Signore. Ricordando questo, il buon israelita ha il dovere di rispettare e aiutare i forestieri e i poveri. Se non lo fa, il Signore interverrà per aiutare il bisognoso e punire l’ebreo che non ha osservato la sua legge.

Dal libro dell’Esodo         Es 22,20-26

Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Dal Salmo 17 (18)

In tutte le difficoltà il salmista ha visto l’intervento del Signore che lo ha salvato. La risposta è l’amore che si fa lode e riconoscenza.

Ti amo, Signore, mia forza.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.

SECONDA LETTURA

Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.
Paolo ripercorre con gioia la sua esperienza a Tessalonica: lui e i suoi collaboratori hanno annunciato il Vangelo con l’esempio e la parola, i Tessalonicesi si sono convertiti, la loro fede è diventata bella notizia per tanti altri, la comunità è diventata modello di fede e di servizio a Dio e ai fratelli.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi     1 Ts 1,5c-10

Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene. E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedonia e in Acaia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO    

Gv 14,23

Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.

Alleluia.

VANGELO

Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
Continuano i tentativi degli avversari per trovare di che accusare Gesù. La sua risposta, oltre che semplice e diretta, corregge una interpretazione della Legge: mette sullo stesso piano l’amore di Dio e del prossimo.

Dal vangelo secondo Matteo             Mt 22,34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXX DOMENICA TEMPO ORDINARIO

29 OTTOBRE
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

L’AMORE PER DIO E I FRATELLI È UNO SOLO

PERDONO

  • Signore, credendo di amare te abbiamo trascurato i poveri e i bisognosi. Kyrie eleison
  • Cristo, abbiamo dimenticato che tu ci hai insegnato come amare Dio e i fratelli. Christe eleison.
  • Signore, ci hai fatti capaci di amare, ma spesso ci lasciamo vincere da orgoglio ed egoismo. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Il Padre desidera che tutti i suoi figli si amino reciprocamente, per questo ha mandato Gesù.
Rivolgiamogli la nostra preghiera e diciamo: Signore, insegnaci ad amare.

  • Perché ascoltiamo, come te, il grido dei poveri e dei bisognosi e corriamo in loro aiuto. Preghiamo.
  • Perché la bellezza della tua misericordia ci conquisti e ci renda misericordiosi. Preghiamo.
  • Perché, mettendo in pratica i tuoi comandamenti, diventiamo testimoni del tuo amore per tutta l’umanità. Preghiamo.
  • Perché le preoccupazioni e le difficoltà della vita non ci impediscano di diffondere il tuo amore. Preghiamo.

O Padre, per mezzo del tuo Figlio Gesù ci hai rivelato quale sia il comandamento dell’amore. Donaci il tuo Santo Spirito che ci aiuti a metterlo in pratica. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – XXX domenica tempo ordinario

29 OTTOBRE

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 

L’AMORE PER DIO E I FRATELLI È UNO SOLO

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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3. Commento alle Letture – XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 OTTOBRE
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata missionaria mondiale)

«RENDETE A DIO QUELLO CHE È DI DIO»

 

COMMENTO

Il contesto: dal 6 d.C. i Romani avevano imposto un tributo per ogni uomo e donna dai 14 ai 65 anni; ammontava a un denaro, l’equivalente di una giornata di lavoro di un bracciante, e doveva essere pagato in valuta romana; gli Ebrei non sopportavano questa tassa; gli erodiani, nati al tempo di Erode e ora legati a Erode Antipa, erano favorevoli al pagamento per conservare il potere acquisito; i farisei lo subivano come obbligo imposto dagli odiati Romani.
Questo tentativo di incastrare Gesù inizia con elogi sperticati che corrispondono a ciò che il popolo diceva di Gesù, ma sulla bocca degli avversari nascondono malamente ipocrisia e falsità.
Se Gesù avesse contestato il tributo lo avrebbero accusato alle autorità (come hanno fatto durante il processo davanti a Pilato), se l’avesse approvato avrebbe perso la simpatia del popolo.
Gesù si limita a ricordare che la Palestina appartiene all’Impero Romano e che gli Ebrei, a parte la perdita della libertà, ne godevano i vantaggi, perciò il tributo fa parte delle cose normali di questo mondo.
Il Signore però non si ferma qui. Con la sua risposta smaschera e colpisce i suoi interlocutori ed eleva il discorso: se è giusto dare a Cesare il suo, è ancora più giusto e doveroso dare a Dio ciò che gli è dovuto: l’amore, la fede, l’obbedienza alla sua volontà.
L’evangelista fa percepire che Gesù sta rimproverando erodiani e farisei, perché non stanno riconoscendo in lui il Messia mandato da Dio e quindi si rifiutano di prestare a Dio l’ascolto e l’obbedienza che gli sono dovuti.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. L’ipocrisia degli avversari di Gesù ci disturba. Sicuramente noi non tendiamo una trappola a Gesù e magari siamo sinceri quando nella preghiera lo elogiamo… Ma, se poi non mettiamo in pratica la sua parola, Gesù che se ne fa dei nostri elogi?
  2. Cesare e Dio, i rapporti con questo mondo e il rapporto con Dio: realtà distinte ma interdipendenti. C’è una diversità essenziale: il rapporto con la realtà naturale, sociale e politica è regolato da doveri e vantaggi pratici, il rapporto con Dio non è fondato sui doveri, ma su una risposta di amore a un amore ricevuto gratuitamente e manifestato inizialmente dal dono della vita e poi, in pienezza, dal Cristo crocifisso e risorto.
  3. Se il Signore ordina di dare alle realtà di questo mondo ciò che gli spetta, è perché tutto ciò che tocca la vita umana vale e va non solo difeso, ma promosso, affinché la vita terrena sia pienamente umana per tutti. Questo è un servizio che la Chiesa intera e ogni cristiano possono e devono rendere all’umanità.
  4. Tutti abbiamo delle domande vere dentro al cuore. Chi si presenta a Gesù con onestà e sincero desiderio di amare Dio e i fratelli certamente riceve la risposta di cui ha bisogno. Il Signore ha molti strumenti per rispondere: la sua Parola, i pastori, i fratelli e gli amici nella fede, gli avvenimenti… Per comprendere la sua risposta abbiamo bisogno di silenzio, di umiltà, di pazienza attiva.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Verifichiamo se siamo onesti in tutto con la società civile e se il Signore è il centro della nostra vita e delle scelte.

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2. introduzioni – XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 OTTOBRE
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata missionaria mondiale)

«RENDETE A DIO QUELLO CHE È DI DIO»

Abbiamo ricevuto la vita in questo mondo, ma siamo chiamati ad abitare il cielo. Per essere un giorno cittadini della Gerusalemme celeste, dobbiamo impegnarci a costruire la città terrena con giustizia e con amore. La Chiesa e i cristiani hanno un debito anzitutto verso Dio, ma anche verso la società civile.

PRIMA LETTURA

Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.
Ciro, re di Persia, si fa chiamare «figlio di Marduk», re degli dèi di Babilonia. Conquistata Babilonia, libera gli Ebrei dall’esilio e ordina la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. Il Deuteroisaia lo presenta come inviato del Signore. È notevole che un profeta di Israele riconosca che un re pagano riceve dal Signore una missione di salvezza per il suo popolo. Infatti, senza saperlo, Ciro realizza il piano del Signore per liberare il suo popolo.

SALMO RESPONSORIALE         

Il popolo di Israele ha visto le meraviglie compiute dal Signore. Il salmista invita non solo a lodarlo, ma a coinvolgere nell’inno di lode tutti i popoli.

SECONDA LETTURA

Mèmori della vostra fede, della carità e della speranza.
Silvano e Timoteo hanno raggiunto Paolo a Corinto e gli hanno portato buone notizie circa la giovane comunità di Tessalonica. Paolo decide di scrivere loro la sua prima lettera e inizia lodandoli per come vivono la fede, la speranza e la carità.

VANGELO

Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
Matteo mette in rilievo il tranello che farisei ed erodiani (strana alleanza tra chi rifiuta i romani e chi collabora con loro) tendono a Gesù. La sua risposta non consente repliche e consegna a tutti un principio per individuare la strada giusta nel rapporto tra fede e politica.

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4. Letture – XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 OTTOBRE
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata missionaria mondiale)

«RENDETE A DIO QUELLO CHE È DI DIO»

PRIMA LETTURA

Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.
Ciro, re di Persia, si fa chiamare «figlio di Marduk», re degli dèi di Babilonia. Conquistata Babilonia, libera gli Ebrei dall’esilio e ordina la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. Il Deuteroisaia lo presenta come inviato del Signore. È notevole che un profeta di Israele riconosca che un re pagano riceve dal Signore una missione di salvezza per il suo popolo. Infatti, senza saperlo, Ciro realizza il piano del Signore per liberare il suo popolo.

Dal libro del profeta Isaia             Is 45,1.4-6

Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE         

Dal Salmo 95 (96)

Il popolo di Israele ha visto le meraviglie compiute dal Signore. Il salmista invita non solo a lodarlo, ma a coinvolgere

nell’inno di lode tutti i popoli.

  1. Grande è il Signore e degno di ogni lode.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.

 

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.

SECONDA LETTURA

Mèmori della vostra fede, della carità e della speranza.
Silvano e Timoteo hanno raggiunto Paolo a Corinto e gli hanno portato buone notizie circa la giovane comunità di Tessalonica. Paolo decide di scrivere loro la sua prima lettera e inizia lodandoli per come vivono la fede, la speranza e la carità.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi        1 Ts 1,1-5b

Paolo e Silvano e Timoteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace. Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO     

Fil 2,15d-16a

Alleluia, alleluia.

Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.

Alleluia.

VANGELO

Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
Matteo mette in rilievo il tranello che farisei ed erodiani (strana alleanza tra chi rifiuta i romani e chi collabora con loro) tendono a Gesù. La sua risposta non consente repliche e consegna a tutti un principio per individuare la strada giusta nel rapporto tra fede e politica.

Dal vangelo secondo Matteo             Mt 22,15-21

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXIX DOMENICA TEMPO ORDINARIO

22 OTTOBRE
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata missionaria mondiale)

«RENDETE A DIO QUELLO CHE È DI DIO»

PERDONO

  • Signore, molte volte diciamo di credere in te, ma trascuriamo i nostri doveri verso la società. Kyrie eleison
  • Cristo, spesso ci dimentichiamo di quello che tu ci hai mostrato e insegnato. Christe eleison.
  • Signore, ci lamentiamo delle ingiustizie subite e non vediamo quelle che facciamo noi. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Gesù ci ha insegnato a mettere il Padre al centro della nostra vita.
Consapevoli del suo amore paterno gli rivolgiamo la nostra preghiera e diciamo: Ascoltaci, o Signore.

  • Perché tutti ascoltino il richiamo della coscienza a operare secondo giustizia. Preghiamo.
  • Perché i governanti assumano consapevolmente l’impegno di promuovere il benessere di tutti, specialmente dei più deboli. Preghiamo.
  • Perché, come veri cristiani e onesti cittadini, offriamo il nostro contributo per la crescita umana della società civile. Preghiamo.
  • Perché nelle scelte quotidiane e in quelle importanti ci lasciamo guidare dagli insegnamenti di Gesù. Preghiamo.

O Padre, ogni potere e autorità viene da te. Dona il tuo Spirito a tutti e aiutaci a costruire la città terrena sul modello della Gerusalemme celeste. Per Cristo nostro Signore.