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3. Commento alle Letture – II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

15 GENNAIO

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)

TESTIMONI DI CRISTO, COME IL BATTISTA

COMMENTO

Anche l’evangelista Giovanni, come i sinottici, è impegnato a dimostrare che il Battista non è il Messia, come alcuni avevano pensato. Ma mentre i sinottici lo presentano come precursore del Messia, Giovanni invece lo definisce «il testimone», colui che ha il compito di indicare l’identità e la missione del Messia, e può farlo perché gli è stato rivelato dall’alto.
A lui avevano già chiesto se fosse il Messia; egli lo aveva negato decisamente. Ma ne annuncia la venuta, anche se ancora non sa chi sia. Ha però ricevuto la rivelazione del segno attraverso il quale saprà riconoscerlo: vedrà lo Spirito non solo scendere, ma rimanere su di lui.
Nel brano di oggi Giovanni Battista è presentato co- me un profeta in contatto diretto con Dio, il quale gli ha rivelato l’identità del Figlio. In quanto profeta testimonia che il battesimo nell’acqua, che egli amministra, è solo un rito in cui si manifestano la volontà di conversione del peccatore e la richiesta di perdono rivolta a Dio. Sa, e lo dice, che è un battesimo destinato a scomparire, perché sarà sostituito da un altro molto migliore: il battesimo che immerge non solo nell’acqua ma nello stesso Spirito di Dio.
Così il Battista, quando vede Gesù, lo riconosce e ne indica (con un solo titolo) identità e missione: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». È un titolo assolutamente nuovo, che però affonda le radici nel Primo Testamento. Richiama l’esperienza di Abramo nel sacrificio del figlio Isacco («Dio stesso provvederà l’agnello»), il Servo del Signore che viene paragonato a un «agnello condotto al macello», e soprattutto si collega all’agnello pasquale. La missione dell’agnello di Dio si realizzerà nella nuova Pasqua, quando Gesù sostituirà il sacrificio dell’agnello pasquale con il sacrificio della propria vita, che meriterà da Dio il perdono dei peccati di tutta l’umanità, da Adamo fino all’ultimo uomo. Tutto ciò è possibile solo perché il Figlio eterno di Dio (per questo è “prima” del Battista su tutti i piani, anche su quello temporale) si è fatto carne per rendere gli uomini che lo accolgono figli di Dio a immagine sua.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Il Battista per due volte dice che non conosceva Gesù. E noi possiamo dire di conoscerlo? Se non amiamo i fratelli e diciamo di conoscerlo siamo bugiardi. Se lo conosciamo anche solo un po’ abbiamo già scoperto che non finiremo mai di conoscerlo.
  2. Gesù ci ha salvati sacrificando se stesso sulla croce, vero agnello pasquale. Possiamo cadere nella tentazione di sminuire la portata e il senso della sofferenza di Gesù. Riflettere e pregare davanti alla croce può risvegliare riconoscenza e impegno di vita cristiana.
  3. Giovanni ha detto la verità di se stesso e del Signore. La sua umiltà poggia sulla verità, per questo è diventato «il testimone» credibile. Possiamo interrogarci sul compito che abbiamo di testimoniare l’amore del Signore per noi e il nostro per lui. Gli uomini di oggi ne hanno estremo bisogno.
  4. Dio parla con Giovanni Battista perché egli possa realizzare la propria missione. Dio ha affidato a ciascuno di noi una missione e non ci lascia soli e senza istruzioni: se vogliamo ascoltarlo abbiamo a disposizione la sua Parola, l’insegnamento della Chiesa, i fratelli della comunità in cui viviamo, la guida spirituale.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

In casa o passando dalla chiesa, mi fermo un po’ di tempo a pregare davanti al crocifisso.

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4. Letture – II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

15 GENNAIO

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)

TESTIMONI DI CRISTO, COME IL BATTISTA

PRIMA LETTURA
Ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza.
È il secondo cantico del «Servo del Signore». Il Profeta rivela la missione del Servo: il Signore attraverso lui si renderà presente come salvatore, non solo del suo popolo, ma di tutte le nazioni.

Dal libro del profeta Isaia                              Is 49,3.5-6

Il Signore mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato  dal Signore e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                                      Dal Salmo 39 (40)
Il Salmo è un canto di lode a Dio misericordioso. Egli non dimentica mai chi fa la sua volontà e custodisce dentro di sé la sua parola.

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

SECONDA LETTURA
Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.

È il saluto di Paolo alla comunità di Corinto. Apostolo per vocazione, sente fortemente la responsabilità pastorale verso la comunità da lui fondata. La Chiesa di Corinto è di Dio e di nessun altro ed è legata a tutte le altre Chiese: solo così può ricevere i doni della grazia e della pace.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi                 1 Cor 1,1-3

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio,  e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono  stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano  il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO              Gv 1,14a.12a

Alleluia, alleluia.
Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e a quanti lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Alleluia.

VANGELO
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
L’evangelista Giovanni fa riconoscere allo stesso Battista la “superiorità” di Gesù. Egli annuncia un battesimo superiore a quello che egli amministra e si riconosce testimone fedele, incaricato da Dio stesso di presentare l’agnello di Dio al mondo.

Dal vangelo secondo Giovanni                     Gv 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire ver- so di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifesta- to a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba  dal cielo  e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio co- lui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho vi- sto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

15 GENNAIO

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)

TESTIMONI DI CRISTO, COME IL BATTISTA

PERDONO
• Signore, non sempre abbiamo avuto il coraggio di mostrare a tutti la nostra fede. Kyrie eleison.
• Cristo, non abbiamo custodito nel nostro cuore e non abbiamo vissuto la tua parola. Christe eleison.
• Signore, ci siamo accontentati delle liturgie e abbiamo dimenticato di testimoniare il tuo amore in fa- miglia e sul lavoro. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Molti uomini hanno testimoniato la verità del messaggio evangelico. Essi sono diventati grandi facendosi piccoli di fronte a Dio. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, rendici tuoi testimoni.

  • Affinché seguiamo l’esempio dei nostri fratelli che, per testimoniare il vangelo, rischiano la vita. Preghiamo.
  • Perché ci liberiamo di tutto ciò che ci impedisce di portare il vangelo della salvezza a chi ne ha bisogno. Preghiamo.
  • Perché sappiamo sempre riconoscere gli autentici tuoi testimoni e denunciare i falsi profeti. Preghiamo.
  • Perché il battesimo nello Spirito Santo che abbiamo ricevuto ci faccia crescere ogni giorno nella fede. Preghiamo.

O Padre, tu hai amato così tanto noi uomini da man- dare il tuo Unico Figlio a salvarci. Rendici capaci di metterci al servizio del tuo stesso amore.  Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

15 GENNAIO

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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3. Commento alle Letture – Epifania

6 GENNAIO 2023

EPIFANIA  DEL SIGNORE

GESÙ CRISTO È SALVEZZA PER TUTTI I POPOLI

COMMENTO
Confrontarsi con tutti i protagonisti del brano di van- gelo è un’avventura spirituale certamente interessante e fruttuosa.
Iniziamo da Erode. L’episodio avviene «al tempo del re Erode», ma il suo tempo sta per scadere, perché il tempo appartiene a Dio e chi lo usurpa lo perde e si perde. Aveva ricevuto un annuncio che poteva salvarlo, ma non lo riconosce, anzi se ne sente minacciato. La sua grandezza è solo apparenza intrisa di sangue, crede di essere furbo, nasconde il suo progetto omicida, ma Dio lo aspetta per dargli il salario che ha meritato.
I capi dei sacerdoti e gli scribi. Sanno tutto, trovano subito la risposta esatta, si limitano ad accontentare il re sanguinario, ma non sono interessati, non cercano, non si muovono. Così restano prigionieri di un passato che non apre al futuro, alla novità del dono che Dio mette davanti ai loro occhi. Restano fuori. Per loro la profezia è lettera morta. In realtà sono morti loro.
I Magi. Sono sapienti perché amano la Sapienza, anche se ancora non l’hanno incontrata. Osservano il cielo, perché hanno fiducia che Dio darà loro un segno. Vedono una stella, nuova, splendente, e capiscono perché il loro cuore è sintonizzato con la verità. Sentono di doversi muovere e lo fanno, perché la stella indica loro una strada da percorrere. Il loro cammino non è senza difficoltà, an- ch’essi devono liberarsi da qualche pregiudizio fuorviante: immaginano di trovare il re nella reggia di Erode e sbagliano strada. Ma la Sacra Scrittura li istruisce: il re grande si trova in un piccolo paese. Ci credono e corrono, pieni di gioia, di nuovo dietro la stella. Il re è un bambino, ma i loro occhi vedono la luce del mondo, discesa dal cielo per illuminare tutti i popoli e guidarli alla salvezza. È il re, è il figlio di Dio e attraverserà la croce per regnare in eterno. Obbediscono all’angelo perché sanno distinguere la verità dalla falsità e percorrono una nuova strada per tornare alla loro terra e vivere una vita nuova.
Gesù. È lui la stella che guida i Magi; è lui, bambino, che li aspetta nella casa e riceve l’adorazione e i doni. Non parla ancora, ma illumina; così i Magi riconoscono in lui il dono di Dio che salva loro e tutti i popoli.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
Erode fa il furbo a proprio danno. Potrebbe sembrare strano, ma Erode trova imitatori anche oggi e non solo in coloro che procurano aborti o usano qualsiasi genere di violenza verso i bambini. Chiediamoci se qualche volta la presenza o l’insegnamento di Gesù ci hanno dato fastidio, ci hanno minacciati su quello che posse- diamo e noi abbiamo preferito, magari solo per un po’, cancellarlo dall’orizzonte delle nostre scelte.

  1. Capi dei sacerdoti e scribi. Forse leggiamo o ascoltiamo “troppa” Parola di Dio e ci può capitare che scivoli via senza lasciare traccia nella mente, nel cuore e nelle scelte che colorano le nostre giornate. Cristiani dalla coscienza incartapecorita, soddisfatta e comodamente se La Parola di Dio invece illumina la mente, scalda il cuore, spinge ad agire nel bene.
  2. I Magi. In questo mondo, e anche nella Chiesa ci sono uomini e donne che hanno desideri, attendono qualcosa di bello, scrutano il cielo e hanno la valigia Sembrano inquieti, insoddisfatti di ciò che possiedono, ed è vero. Lo Spirito Santo suscita nel loro cuore l’amore alla verità e al bene e loro non solo lo lasciano fare, ma sono pure contenti e pronti a sfidare qualunque difficoltà. Anche a loro servirebbe una stella.
  3. Gesù bambino. Per noi non è più bambino. Porta già i segni della passione e della potenza di Dio che salva il mondo, che salva noi. La sua luce non si spegne, il suo amore non si esaurisce e lui è sempre a nostra disposizione, per illuminarci, amarci e salvarci, in qualunque situazione ci troviamo. Oggi abbiamo qualche dono da offrirgli?

PROPOSTA DI IMPEGNO
Andiamo a trovare o riprendiamo i contatti con una persona che non vediamo e non sentiamo da molto tempo. Mentre facciamo un dono, potremmo trovare una luce per noi.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – Epifania

6 GENNAIO 2023

EPIFANIA  DEL SIGNORE

GESÙ CRISTO È SALVEZZA PER TUTTI I POPOLI

PERDONO
• Signore, quando dimentichiamo che tu vuoi la salvezza non solo nostra, ma di tutti. Kyrie eleison.
• Cristo, per tutte le volte che non ti abbiamo portato in dono la nostra vita. Christe eleison.
• Signore, per non averti reso presente e splendente davanti a chi ti cerca. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Rivolgiamo la nostra preghiera al Verbo che si è fatto carne per vincere le tenebre del mondo.

Diciamo insieme: Signore Gesù, rendici cercatori della tua verità.

  • Perché la tua luce ci guidi nei giorni più difficili e tenebrosi. Preghiamo.
  • Perché portiamo a tutti i popoli il tuo messaggio di salvezza. Preghiamo.
  • Perché diventiamo capaci di presentare a quelli che non ti conoscono la vera immagine del tuo amore misericordioso. Preghiamo.
  • Perché sappiamo mettere le nostre capacità e cono- scenze a servizio del tuo progetto di amore. Preghiamo.

O Padre, i Magi, sapienti venuti da lontano, hanno scelto in mezzo a tutte le informazioni in loro possesso quelle più importanti per trovare la tua luce. Donaci la stessa passione per la verità. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

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2. introduzioni – Battesimo del Signore

DOMENICA 08 GENNAIO 2023

BATTESIMO DEL SIGNORE

DIO PADRE PRESENTA IL FIGLIO CHE CI SALVA NELLO SPIRITO

Gesù inizia la sua missione, chiedendo il battesimo a Giovanni Battista.
È la scena dell’investitura messianica che vede protagonisti il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Gesù non ha bisogno del battesimo, ma inizia a portare su di sé i peccati dell’umanità. Per questo il Padre è contento di lui.

PRIMA LETTURA
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.
È questo il primo dei quattro carmi nei quali Isaia parla del «Servo del Signore». Non è chiaro se parlasse di una per- sona o dell’intero popolo di Israele. I primi cristiani però han- no riconosciuto che Gesù ha realizzato in pieno la missione che il Profeta attribuisce al Servo mandato da Dio.

SALMO RESPONSORIALE                                      Dal Salmo 28 (29)
Dio manifesta la sua potenza e viene in aiuto del suo popolo, donando la pace, cioè tutti i beni di cui ha bisogno. Noi siamo invitati ad accogliere i suoi doni, a lodarlo e a ringraziarlo.

SECONDA LETTURA
Dio consacrò in Spirito Santo Gesù di Nazaret.
È l’inizio della predicazione di Pietro nella casa di Cornelio, centurione pagano. Il Signore lo ha mandato perché annunci che la salvezza è per tutti i popoli, senza distinzione e senza preferenza per nessuno. Proprio questa è la missione che Gesù ha ricevuto dal Padre e ha realizzato.

VANGELO
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
Il Battista ha annunciato l’arrivo imminente del Messia. Quando Gesù si presenta dinanzi a Giovanni, egli riconosce in lui il Salvatore che non ha bisogno del battesimo di peni- tenza. Ma Gesù vuole mostrare l’obbedienza al Padre e la solidarietà con i peccatori. Su tutto questo il Padre mette il suo sigillo.

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3. Commento alle Letture – Battesimo del Signore

DOMENICA 08 GENNAIO 2023

BATTESIMO DEL SIGNORE

DIO PADRE PRESENTA IL FIGLIO CHE CI SALVA NELLO SPIRITO

COMMENTO

Per i tre vangeli sinottici il battesimo del Signore al Giordano è l’inaugurazione ufficiale della missione messianica e la manifestazione solenne di Gesù come Figlio di Dio, mosso dallo Spirito Santo. Semplice come fatto, ma complesso per il significato teologico, questo brano rivela anche un problema affrontato dalla prima Chiesa: il rapporto tra Gesù e il Battista.
Alcuni ritenevano che Giovanni fosse il messia, ma Gesù era morto e risorto e i cristiani non avevano dubbi. Il battesimo al Giordano però era un fatto. Cosa significava?
Il primo a riconoscere che Gesù non aveva bisogno del battesimo è lo stesso Battista, che anzi esprime il bi- sogno e il desiderio di essere battezzato da lui nello «Spirito Santo e nel fuoco». Ma Gesù non lo battezza e insiste. Giovanni si lascia convincere per realizzare “la giustizia” cioè per obbedire a Dio. Gesù allora, facendosi battezzare, sta realizzando la volontà del Padre.
In che senso? Gesù inaugura la sua missione che si completerà sulla croce, quando prenderà come suo il peccato del mondo e, sacrificando la sua vita, otterrà per l’umanità il perdono e la salvezza. Nella scena del battesimo questo viene annunciato e anticipato. Gesù dice al Padre: «Sono disposto a prendere su di me i peccati dei miei fratelli» per questo lui, innocente, si sottopone a un battesimo finalizzato alla conversione e al perdono dei peccati.
Così Matteo dimostra la superiorità di Gesù sul Battista, proclama l’avvio della missione messianica e an- nuncia la liberazione dal peccato.
Rimane da dire chi è Gesù. Ci pensa direttamente il Padre: «Sono divinamente felice che tu sia il mio amatissimo Figlio unigenito e che, innocente, ti sia prestato per salvare gli altri miei figli, peccatori, mostrando a tutti il mio amore per loro e per te». È una voce che scende dal cielo, realizza pienamente una parola di Isaia e sarà compresa solo dopo la risurrezione.
I cieli si aprono: erano chiusi per il peccato del mondo e, in particolare, di Israele. Così viene manifestata la volontà di Dio di unire cielo e terra, per sempre, nella persona del Figlio, perché lui è figlio dell’uomo e figlio di Dio, in lui cielo e terra sono uniti indissolubilmente.
Non poteva mancare in questa scena lo Spirito Santo, simboleggiato in maniera molto semplice da una colomba che può richiamare quella che dopo il diluvio annuncia l’inizio di una nuova creazione. La vera e definitiva nuova creazione è inaugurata ora da Gesù, inviato dal Padre e animato dallo Spirito, e sarà completata nel mattino di Pasqua.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Gesù prende su di sé i nostri peccati e li immerge nel Giordano, in attesa di portarli sulla croce. Egli desidera che noi glieli consegniamo, che ce ne stacchiamo, perché, grazie a lui, noi diventiamo liberi nello spirito per compiere la volontà di Dio Padre, che ci vuole figli suoi.
  2. Gesù porta i nostri peccati e ci salva. Anche noi possiamo portare i peccati dei nostri fratelli. In ogni caso ne subiamo le conseguenze. Se accettiamo di portarli con pazienza e amore, diventiamo collaboratori di Gesù per la salvezza dei fratelli.
  3. I cieli sono aperti e non si chiudono più. Non c’è situazione personale o sociale che possa far pensare a un ritiro di Dio. Tocca alla Chiesa e a noi cristiani mostrare visibilmente all’umanità la presenza del Padre, di Gesù e dello Spirito in questo nostro mondo.
  4. Ci piacerebbe sapere se il Padre è contento di noi? Se lo desideriamo davvero, troveremo la risposta mettendoci per qualche tempo di fronte a Gesù crocifisso.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Porto con pazienza le conseguenze dei peccati dei miei fratelli e prego per loro.