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4. Parola da Vivere – 10 gennaio 2021

10 gennaio

DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Battesimo del Signore

Tu sei mio Figlio, l’amato

COMMENTO

La profezia di Isaia illumina la condizione disagiata del popolo in esilio a Babilonia. Può valere benissimo anche per il periodo storico che la Chiesa sta vivendo ora. Tanti cristiani possono sentirsi scoraggiati. La parola di Dio è rivolta a ciascuno di noi e chiede di scegliere se fidarci o no di Dio.
L’apostolo Giovanni ci ricorda che Gesù ha vinto il male e anche chi crede in lui ha già vinto con lui. Solo chi si lascia guidare dallo Spirito Santo e si nutre di Eucaristia, trova la forza e la gioia di rinnovare ogni giorno la propria fede e di attraversare qualunque opposizione, e anche la persecuzione. Per questo Giovanni ci tiene a ricordare ai discepoli chi è Gesù. Così la liturgia della Parola ci conduce a concentrare l’attenzione sul vangelo.
Il quadro del battesimo di Gesù, fondamentale per presentare il Messia, è preceduto dal proclama del Battista. Egli annuncia che il Messia davvero è alle porte. Arriva dopo Giovanni non perché prenda qualcosa da lui o sia suo discepolo, ma solo perché la sua venuta doveva essere preparata. Infatti il Messia è più forte del Battista. In che cosa è più forte? Nel battesimo. I commentatori non sono del parere che Giovanni qui si riferisca al battesimo cristiano, di cui egli non può sapere nulla. La differenza sostanziale sarà svelata dopo la Pasqua: il Messia, grazie alla sua morte e risurrezione, immergerà i discepoli nello Spirito Santo, così non dona solo il perdono dei peccati, ma li fa diventare figli di Dio, come lui.
Marco è stringatissimo nel racconto del battesimo, evento che faceva nascere una domanda problematica ai cristiani dei primi tempi: perché il Cristo senza macchia si fa battezzare come i peccatori? Marco risponde a questa domanda con due elementi. Il primo: mentre gli altri, quando si presentano al battesimo confessano i propri peccati (1,5), di Gesù questo non è detto. Il secondo: per il battesimo usa sette parole, per la teofania successiva trentaquattro. È chiaro che per lui e per i suoi lettori la teofania deve essere considerata più importante del battesimo. Perché? Con la teofania sono rivelate ai discepoli l’identità e la missione di Gesù. Sono due i momenti della teofania: la visione e la voce. Al centro c’è sempre Gesù che vede e ode la frase rivolta solo a lui.
La visione. Negli ultimi tempi Israele si era convinto che i cieli si fossero chiusi e che Dio non parlasse più al suo popolo attraverso i profeti. Qui i cieli si squarciano per indicare che con il Messia si apre un dialogo cielo terra che non si chiuderà più; lo Spirito scende verso di lui per sostenerlo nella missione. Il fatto che si presenti sotto forma di colomba probabilmente non ha un valore simbolico particolare; l’evangelista, avendo bisogno di una forma corporea, sceglie quella di una colomba, che nel Primo Testamento ricorre in diversi contesti, collegabili solo indirettamente a questa scena messianica.
La voce. Il Padre proclama l’identità del figlio, che riconosce come suo e unico. Il termine “amato” nel Primo Testamento viene usato per la figlia o il figlio unico che muore, perciò Marco già ora preannuncia l’esito della missione di Gesù: la passione e la morte. Il compiacimento del Padre allora conferma l’identità e la missione del Figlio, che, prendendo su di sé i peccati degli uomini al Giordano e morendo poi sulla croce, realizza la volontà del Padre, cioè la salvezza dell’umanità.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. «…non ritornerà a me senza aver operato ciò che desidero…». È una promessa solenne di Dio, la sua parola è efficace. Solo noi possiamo decidere di rimanere esclusi dalla salvezza che la parola del Signore porta con sé.
  2. Con la morte e la risurrezione Gesù ci ha battezzati nello Spirito e siamo figli di Dio. Con questa immersione tutto il nostro essere si è impregnato di Spirito Santo, anche nelle fibre più interne. Questa realtà diventa visibile nel nostro modo di pensare, di parlare, di scegliere e di agire. Verifichiamo se abbiamo reso qualche parte di noi impermeabile allo Spirito.
  3. I cieli sono aperti e noi possiamo accedervi. Possiamo contemplare Gesù, conoscere il Padre, lasciarci guidare dallo Spirito Santo. Niente ci è precluso nella vita spirituale. È una misera e falsa vita spirituale, quella che separa terra e cielo, “affari” terreni e “affari” celesti, vita in questo mondo e vita piena ed eterna, vita da “uomo” e vita da figlio di Dio.
  4. «Tu sei mio figlio, amato in modo unico, e sono contento di te»: sentircelo dire dal Padre è un’esperienza che non si può esprimere a parole, è già paradiso. Quante volte il Padre ha potuto e può dirlo a ciascuno di noi? Quante volte io, genitore, l’ho detto a mio/a figlio/a?

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Comportiamoci in modo che alla sera possiamo sentirci dire dal Signore: «Sono contento di te».


Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2017

 

 

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5. Perdono e Preghiere dei Fedeli – 10 gennaio 2021

10 gennaio

DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Battesimo del Signore

Tu sei mio Figlio, l’amato

RICHIESTA DI PERDONO

  • Signore Gesù, che con il battesimo ci hai chiamati a seguirti sulle tue strade, abbi pietà di noi.
  • Cristo, primogenito del Padre, che chiami anche noi a condividere la figliolanza divina, abbi pietà di noi.
  • Signore, figlio amato dal Padre, scenda su di noi lo Spirito, che ci purifichi e ci rinnovi, abbi pietà di noi.

PREGHIERA UNIVERSALE

Celebrante. Fratelli e sorelle carissimi, umanamente fragili, siamo tuttavia chiamati a vivere la figliolanza divina, condividendo con il Signore Gesù la sua missione. Preghiamo affinché il Signore renda efficace la nostra testimonianza.

Ascolta, Signore, le nostre invocazioni.

  • Per la Chiesa, affinché amministrando con sempre maggior consapevolezza il battesimo, arricchisca le nostre comunità di nuovi e autentici cristiani, preghiamo.
  • Per noi che viviamo con gioia l’esperienza cristiana, perché comprendiamo la grandezza e il privilegio di essere stati chiamati alla fede, preghiamo.
  • Per il mondo contemporaneo, affinché nelle scelte che contano a livello sociale e politico sia guidato dalle istanze di giustizia e di solidarietà ispirate al Vangelo, preghiamo.
  • Per noi e la nostra comunità, perché l’amore e lo spirito di servizio ci guidino nel costruire rapporti sempre più intensi e fraterni, preghiamo.

Celebrante. Signore Gesù, che nel tuo amore hai voluto condividere la nostra umanità e la figliolanza divina, accresci in noi il coraggio di vivere con entusiasmo e spirito di novità la vita nuova che ci è stata donata nel battesimo. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 10 gennaio 2021

10 gennaio

DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Battesimo del Signore

Tu sei mio Figlio, l’amato

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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2. Letture e introduzioni – 6 gennaio 2021

6 gennaio

EPIFANIA DEL SIGNORE

Tutte le genti chiamate alla salvezza

Il racconto dell’avventuroso viaggio dei Magi e del loro arrivo a Betlemme ha qualcosa di solenne e di grandioso. Guidati da una misteriosa stella questi stranieri giungono da lontano e riconoscono la regalità di Gesù, lo adorano, gli offrono doni simbolici. Dopo gli umili pastori, sono questi i primi chiamati alla contemplazione del Figlio di Dio che si è fatto bambino. Sin dall’inizio Gesù chiama tutti i popoli alla salvezza.

PRIMA LETTURA

La gloria del Signore brilla sopra di te.
Con un linguaggio immaginifico siamo invitati a gioire per una convergenza straordinaria di tutti i popoli verso la futura Gerusalemme. Li attira nel loro cammino una grande luce che li investe e li illumina. È un messaggio di pace universale che raggiunge tutta la città.

 Dal libro del profeta Isaia.                                                                   Is 60,1-6
Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà
e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.

Parola di Dio.

 SALMO RESPONSORIALE                                                                     Dal Salmo 71 (72)

Il salmista profetizza e parla di un progetto di liberazione, di salvezza e di gloria che si realizzerà pienamente nel Signore Gesù.

Rit. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
ùlo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

SECONDA LETTURA

Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.
Paolo ricorda agli Efesini di aver ricevuto il ministero di annunciare il Vangelo ai pagani. Un ministero nuovo per una realtà nuova: la destinazione universale del Vangelo e il dono a tutti della salvezza nella sua pienezza.

 Dal libro dell’apostolo Paolo agli Efesini.                                                              Ef 3,2-3a.5-6
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO         Mt 2,2

Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore. Alleluia.

VANGELO

Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.
Una storia, quella narrata dall’evangelista Matteo, che nei suoi dettagli non può essere interamente storica. Ma Matteo presenta l’atteggiamento dei Magi come esemplare per ogni cercatore di Dio: mentre gli ebrei, i vicini e i più preparati, non accolgono il messia, anzi gli tendono delle insidie, i Magi partono da lontano e affrontano un lungo viaggio per incontrarlo e adorarlo.

Dal vangelo secondo Matteo.                                                                                        Mt 2,1-12N
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Parola del Signore.

ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Dopo la lettura del Vangelo, il diacono o un cantore può dare l’annunzio del giorno della Pasqua.

Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 4 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 17 febbraio.
L’Ascensione del Signore, il 16 maggio.
La Pentecoste, il 23 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 28 novembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.

A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.
Amen.

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3. Annunciare la Parola – 6 gennaio 2021


6 gennaio

EPIFANIA DEL SIGNORE

Tutte le genti chiamate alla salvezza

PER RIFLETTERE E MEDITARE

Sono cercatori di Dio questi Magi aperti alla ricerca della verità, che si mettono in viaggio per seguire una misteriosa stella che ha mandato messaggi speciali, tanto da indurli ad affrontare un’avventura che cambierà la loro vita. Magi che si fidano di quell’incerto segnale, affrontano un viaggio insicuro, scomodo, faticoso. Si dirigono prima alla corte del re Erode, poi trovano il bambino Gesù in una povera capanna.

Guidati dalla luce di una stella

Non sono ebrei questi misteriosi Magi e non hanno mai conosciuto le scritture, eppure sono chiamati dalla misteriosa stella all’incontro con Gesù, ad adorarlo e ad aprirsi alla salvezza. Chi cerca sul serio Dio, finisce per trovarlo. I segni possono essere a volte incerti, perché il mistero di Dio non può essere sempre compreso immediatamente, ma sono sufficienti per illuminarci la strada e procurarci la gioia di vivere.
L’evangelista Matteo ha avuto certamente presente la profezia di Isaia (prima lettura), che ha visto Gerusalemme investita da una luce destinata a illuminare tutti i popoli della terra. Ma anche quella di Balaam: «Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele» (Num 24,17). È Gesù questa luce straordinaria che si riversa su Gerusalemme, destinata a portare un messaggio di pace e di salvezza a tutte le genti.

Baldassarre, Gaspare e Melchiorre

È curioso che non avendo indicazioni precise dal Vangelo, la fantasia lungo i secoli ha pensato che questi Magi fossero dei re, che fossero tre, essendo tre i doni offerti al bambino Gesù (oro per la sua regalità, incenso per la sua divinità, mirra per la sua umanità); e ha voluto dare a loro anche un nome: Baldassarre, Gaspare e Melchiorre. I pittori si sono poi sbizzarriti e hanno dipinto i tre Magi quali rappresentanti delle tre razze principali diffuse sulla terra: l’occidentale, l’africana e l’asiatica. Per significare che tutti i popoli della terra sono chiamati ad adorare Gesù.

Giornata missionaria

Aperti al nuovo e alla ricerca religiosa, i Magi rappresentano quegli uomini di buona volontà che non hanno ancora scoperto Gesù, a cui non è ancora giunta la parola di salvezza. Per questo oggi celebriamo la vera giornata missionaria, perché, come nei Magi, in ogni uomo c’è questo bisogno profondo di ricevere una risposta ai grandi interrogativi della vita.
Spesso sono proprio quelli che non hanno mai sentito parlare del vero Dio a sentire maggiormente la gioia di lasciarsi investire dalla luce che si sprigiona dal Vangelo. Un giovane dice: «Ho scoperto Dio a 28 anni: ritengo gli anni che ho vissuto finora come inutili e sprecati». I Magi «provarono una gioia grandissima». È così per chiunque si apre davvero alla fede.

Cercatori di Dio

Essi sbagliano la meta: scelgono Gerusalemme, perché considerano normale che un grande personaggio nasca nella capitale, nel palazzo del re. E si rivolgono per informazioni proprio alla persona più sbagliata, a quell’Erode che ha fatto eliminare parecchi suoi famigliari, sospettati di tramare contro di lui per scalzarlo dal trono.
Ma poi giungono a Betlemme e si prostrano in adorazione, affermando in modo esplicito la divinità di Gesù, nascosta dal Natale di Betlemme. Prima sono stati i pastori a festeggiare la sua nascita e tutto apparve profondamente umano. Ora sono questi Magi venuti da lontano a riconoscere la sua regalità, anzi la sua divinità.
Per tutti questi motivi, l’Epifania non può considerarsi una festa oscurata dalla grandezza del Natale. Anzi, per gli ortodossi è questo il vero Natale, nel senso che viene celebrato oggi il pieno riconoscimento (epifaneia, manifestazione) della figliolanza divina di Gesù a Betlemme, anche nel suo battesimo. Per questo qualcuno di loro festeggia questo giorno entrando nelle acque gelide di un fiume, anche a 24 gradi sotto zero!
Come i pastori, chiamati per primi a onorare Gesù nella sua nascita e insieme ai Magi, venuti da lontano, per riconoscere la sua divinità, anche noi oggi ci inginocchiamo davanti al Bambino per sentire profondamente la gioia di avere Dio così vicino, lui che si è fatto uno di noi.

 UN FATTO – UNA TESTIMONIANZA

«Il vertice narrativo di Matteo 2,1-12 è costituito dalla frase: si prostrarono e lo adorarono. È il giorno della genuflessione anche per noi. E anche dell’offertorio dei doni. Ma soprattutto, della decisione di tornare a casa seguendo un’altra strada» (Tonino Bello).

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4. Parola da Vivere – 6 gennaio 2021

6 gennaio

EPIFANIA DEL SIGNORE

Tutte le genti chiamate alla salvezza

COMMENTO

Confrontarsi con tutti i protagonisti di questo brano è un’avventura spirituale certamente interessante e fruttuosa.
Iniziamo da Erode. L’episodio avviene «al tempo del re Erode», ma il suo tempo sta per scadere, perché il tempo appartiene a Dio e chi lo usurpa lo perde e si perde. Aveva ricevuto un annuncio che poteva salvarlo, ma non lo riconosce, anzi se ne sente minacciato. La sua grandezza è solo apparenza intrisa di sangue, crede di essere furbo, nasconde il suo progetto omicida, ma Dio lo aspetta per dargli il salario che ha meritato.
I capi dei sacerdoti e gli scribi. Sanno tutto, trovano subito la risposta esatta, si limitano ad accontentare il re sanguinario, ma non sono interessati, non cercano, non si muovono. Hanno indicato ai pagani la via giusta e la meta, ma restano prigionieri di un passato che non apre al futuro, alla novità del dono che Dio mette davanti ai loro occhi. Restano fuori. Per loro la profezia è lettera morta. In realtà sono morti loro, dentro.
I Magi. Sono sapienti perché amano la Sapienza, anche se ancora non l’hanno incontrata. Osservano il cielo, perché hanno fiducia che Dio darà loro un segno. Contemplano in visione una stella, nuova, splendente, e capiscono, perché il loro cuore è sintonizzato con la verità, perché la stella è il Cristo annunciato dai profeti. Sentono di doversi muovere e lo fanno, perché Cristo stesso indica loro una strada da percorrere. Il loro cammino non è senza difficoltà, anch’essi devono liberarsi da qualche pregiudizio fuorviante: immaginano di trovare il re nella reggia di Erode e sbagliano strada. Ma la Sacra Scrittura li istruisce: il re grande si trova in un piccolo paese.
Ci credono e corrono, pieni di gioia, di nuovo incontro alla “stella”, che ora “vedono” con maggiore chiarezza. Il re è un bambino, ma i loro occhi ammirano la luce del mondo, discesa dal cielo per illuminare tutti i popoli e guidarli alla salvezza. È il re, è il figlio di Dio e attraverserà la croce per regnare in eterno. Obbediscono all’angelo, perché sanno distinguere la verità dalla falsità, e percorrono una nuova strada per tornare alla loro terra e vivere una vita nuova.
Gesù. È lui la stella che guida i Magi; è lui, bambino, che li aspetta nella casa e riceve l’adorazione e i doni. Non parla ancora, ma illumina; così i Magi riconoscono in lui il dono di Dio che salva loro e tutti i popoli.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Erode trova imitatori anche oggi e non solo in coloro che procurano aborti o usano qualsiasi genere di violenza verso i bambini. Chiediamoci se qualche volta la presenza o l’insegnamento di Gesù ci hanno dato fastidio, ci hanno minacciati su quello che possediamo e noi abbiamo preferito, magari solo per un po’, cancellarlo dall’orizzonte delle nostre scelte.
  2. Come i capi dei sacerdoti e gli scribi forse leggiamo o ascoltiamo “troppa” parola di Dio e ci può capitare che essa scivoli via senza lasciare traccia nella mente, nel cuore e nelle scelte che colorano le nostre giornate. La Parola di Dio, invece, illumina la mente, scalda il cuore e spinge ad agire nel bene.
  3. In questo mondo, e anche nella Chiesa, ci sono uomini e donne che somigliano ai Magi e hanno desideri, attendono qualcosa di bello, scrutano il cielo e hanno la valigia pronta. Lo Spirito Santo suscita nel loro cuore l’amore alla verità e al bene ed essi non solo lo lasciano fare, ma sono pure contenti e pronti a sfidare qualunque difficoltà. Anche per loro la stella è Cristo.
  4. Gesù per noi non è più bambino. Porta già i segni della passione e della potenza di Dio che salva il mondo, che salva noi. La sua luce non si spegne, il suo amore non si esaurisce e lui è sempre con noi, per illuminarci, amarci e salvarci, in qualunque situazione ci troviamo. Oggi abbiamo qualche dono da offrirgli?

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Se abbiamo coltivato per qualche tempo un desiderio di bene che abbiamo messo da parte, per sfiducia o scoraggiamento, ripeschiamolo e proviamo a realizzarlo, anche se costa fatica.


Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2017

 

 

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5. Perdono e Preghiere dei Fedeli – 6 gennaio 2021

6 gennaio

EPIFANIA DEL SIGNORE

Tutte le genti chiamate alla salvezza

RICHIESTA DI PERDONO

  • Signore Gesù, aprici gli occhi, tu che sei la luce del mondo, e abbi pietà di noi.
  • Cristo, perdona il nostro scarso impegno nel ricercare e approfondire la nostra fede, abbi pietà di noi.
  • Signore Gesù, che ti sei mostrato e hai riempito di gioia i Magi che si sono messi alla tua ricerca, abbi pietà di noi.

PREGHIERA UNIVERSALE

Celebrante. Fratelli e sorelle carissimi, i Magi, cercatori di Dio, hanno seguito le tracce incerte di una stella pur di incontrare il re dell’Universo. Preghiamo perché il Signore ci apra gli occhi e ci conceda di scoprire il senso profondo della nostra vita.

Signore, rendici ricercatori della verità.

  • Per la santa Chiesa, perché annunci con gioia la luce di Betlemme, destinata a illuminare tutte le genti, preghiamo.
  • Perché il messaggio di speranza e di fede di questa giornata giunga fino agli ultimi confini della terra, e l’umanità si apra alla salvezza, preghiamo.
  • Per i governanti e gli uomini di potere, perché costruiscano una società aperta alla verità, alla giustizia, alla pace, alla fraternità, preghiamo.
  • Per chi è lontano dalla fede, per chi si trova in una situazione di ricerca, perché nella nostra comunità possa scoprire il senso pieno della vita, preghiamo.

Celebrante. O Padre, ti chiediamo il gusto e la ricerca della verità per noi e per quelli che amiamo, e la luce della fede che illumini tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 6 gennaio 2021

6 gennaio

EPIFANIA DEL SIGNORE

Tutte le genti chiamate alla salvezza

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco