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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

6 OTTOBRE

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

COME UN BAMBINO…

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, tu ci hai creati per amare, ma noi cerchiamo l’affermazione del nostro io.  Kyrie eleison.
  • Cristo, ci hai indicato la strada per costruire vere famiglie, ma noi ci lasciamo confondere da chi non sa amare. Christe eleison.
  • Spirito Santo, tu ci aiuti a diventare bambini nello

    spirito, ma noi preferiamo crederci grandi. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Dio Padre ha progettato bene ogni cosa, anche la famiglia. La nostra preghiera oggi vuole sollecitare il suo aiuto paterno per tutte le famiglie.
Diciamo insieme: Padre dell’amore, ascoltaci.

  • Per la Chiesa, sposa di Cristo: aiuti le famiglie a rinnovare l’amore sereno e fedele e sostenga le famiglie in difficoltà. Preghiamo.
  • Per i bambini abbandonati e senza famiglia, affinché trovino persone che con il loro amore curino le loro profonde ferite affettive. Preghiamo.
  • Per i giovani che desiderano formare una famiglia, affinché siano aiutati dalle famiglie e dalla Chiesa a prepararsi con un progetto di vita serio e illuminato dal Vangelo. Preghiamo.
  • Per le famiglie della nostra comunità, affinché siano nel nostro quartiere/paese testimoni di un amore fedele e fecondo e sappiano sostenere le famiglie bisognose di aiuto. Preghiamo.

O Padre, tu hai visto nella famiglia un centro di amore fecondo. Ti preghiamo, dona il tuo Spirito a tutti i coniugi perché sappiano amarsi ed educare cristianamente i loro figli. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 6 OTTOBRE 2024 – XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

6 OTTOBRE

XXVII DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO

COME UN
BAMBINO…

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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3. Commento alle Letture – 29 SETTEMBRE – XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 SETTEMBRE

XXVI DOMENICA DEL TEMPO RDINARIO

«CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI»

COMMENTO

Giovanni e alcuni suoi amici fanno un’esperienza sconcertante: un tale, sconosciuto, scaccia i demòni in nome di Gesù, e pare che la cosa gli riesca. Essi hanno creduto di avere il diritto-dovere di proibirglielo, ma l’altro non obbedisce. Probabilmente l’apostolo è preso da due dubbi: è possibile che faccia miracoli autentici, se non appartiene al nostro gruppo? Abbiamo fatto bene a intervenire?
Marco ci tiene a presentare questo turbamento dei discepoli, perché gli attribuisce una notevole rilevanza nella vita della comunità cristiana. Facendo dire a Giovanni «non ci seguiva», ci prepara alla risposta di Gesù. Infatti l’apostolo ha attribuito al proprio gruppo il verbo che finora riguardava solo il Signore («perché non seguiva» noi!). Marco, invece, fa capire che i cristiani, anche senza vederlo, devono seguire solo Gesù, gli apostoli e i loro successori sono soltanto degli “inviati”.
In fondo le domande che poteva porsi la comunità cristiana si possono esprimere in questi termini: Gesù agisce e salva anche al di fuori della Chiesa? O anche: Dio opera miracoli anche ascoltando la preghiera di chi non appartiene alla Chiesa?
La risposta di Gesù è netta e chiara: queste persone non vanno fermate né rimproverate; appartengono al Regno, perché hanno un rapporto personale corretto con lui; sono fuori dal Regno, e Dio non li ascolta, solo quelli che deliberatamente e coscientemente si oppongono alla Chiesa, perché appartiene a Cristo. Il principio «chi non è contro di noi è per noi» allarga la vicinanza e l’appartenenza al Regno e offre ai cristiani un motivo di affinità nei confronti di tutti coloro che non sono nella Chiesa, per i più diversi motivi. Nessuno ha il diritto di risentirsi, quando incontra chi appartiene a un’altra religione e fa del bene, anche di più e meglio di lui. È chiamato semplicemente a riconoscere che lo Spirito agisce dove, quando e con chi vuole, a lodare chi fa del bene e a impegnarsi ancora di più nel vivere il Vangelo. E qui ci sta bene il detto sulla ricompensa a chi offre un bicchiere d’acqua (Matteo aggiunge «fresca») a chi annuncia il Vangelo. Una ricompensa che anzitutto consiste nell’ascolto della bella notizia, ma che può essere allargata fino alla salvezza, dato che proviene da Dio e non può andare perduta.
Marco, per contrasto, inserisce qui l’istruzione sullo scandalo e quelle sulla scelta decisa e costosa di fuggire il male, per avere accesso alla vita eterna.
Chi scandalizza (cioè spinge al male) una persona (bambini, giovani, poveri, deboli nella fede, dubbiosi, malati, anziani…) fa a se stesso un danno infinitamente maggiore della perdita della vita in questo mondo; e questa non è una minaccia, ma un insegnamento da prendere seriamente in considerazione. Però questo brano non autorizza nessuno a gettare a mare uno scandalizzatore.
I tagli necessari. L’occhio indica i desideri di male, la mano l’afferrare per possedere, per rubare o anche per picchiare, il piede il muoversi verso un’azione malvagia. La stessa metafora si ripete tre volte. Vuol dire che è molto importante, perché, siccome è in gioco la vita eterna, nessuno che abbia un po’ di intelligenza spirituale può dubitare su cosa scegliere: perdere la vita eterna oppure rinunciare a qualcosa di questo mondo, per quanto importante o piacevole possa essere, nel momento in cui viene a porsi in alternativa e diventa «scandalo», cioè fa cadere nel peccato e allontana da Dio?
Questo discorso non vale solo per le singole persone. Anche le comunità hanno il compito di discernere ciò che le ostacola nella sequela Christi. Questo richiede intelligenza spirituale e coraggio, per tagliare con decisione tutti gli adattamenti alla cultura corrente e tutti gli scandali, derivanti dai litigi e dalle divisioni interne, che in modo subdolo o palese le fanno deviare dalla strada del Vangelo.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. È difficile stabilire se noi davvero non capiamo oppure non vogliamo capire le parole di Gesù. Forse più spesso non vogliamo, perché sono troppo scomode. Eppure sono sempre parole che ci conducono alla pienezza di vita umana e divina. “Piccola” difficoltà: bisogna passare attraverso la croce…
  2. «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». La storia della Chiesa, senza andare lontano nel tempo, dice che questo insegnamento di Gesù è tra i più disattesi. Carriera, denaro e potere sono tentazioni permanenti anche tra i cristiani, specialmente tra i preti. Esaminando noi stessi, possiamo renderci conto che non siamo immuni da questa tentazione.
  3. C’è un modo sottile di esercitare il potere. Mettersi volontariamente ai margini e non servire nessuno. Così, ci si può nascondere dietro una falsa giustificazione e sentirsi legittimati a servire solo se stessi, i propri interessi e i propri comodi e persino a criticare gli altri.
  4. «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me…». Gesù non fa sentimentalismi, ma rivelazione di quello che pensa Dio stesso. Ci conviene farci i conti al più presto, alzando lo sguardo oltre i confini della nostra casa e della nostra parrocchia.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Prenderci cura di un parente o di un vicino bisognoso.

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2. introduzioni – 29 SETTEMBRE XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 SETTEMBRE

XXVI DOMENICA DEL TEMPO RDINARIO

«CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI»

Ritenersi i migliori, gli unici depositari della verità, gli unici che fanno il bene è una tentazione che tocca la Chiesa, come nel Primo Testamento ha toccato Israele. Dio Padre vuole la salvezza di tutti; Gesù è venuto per salvare tutti; lo Spirito Santo agisce in tutti i popoli e in tutte le culture. Il Regno di Dio è più ampio della Chiesa e i cristiani sono invitati a gioire per tutto il bene che compiono nel mondo anche i non battezzati.

PRIMA LETTURA

Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo!
Mosè non ce la fa ad ascoltare le lamentele, i litigi e le proteste di tutto il popolo. Dio stesso gli suggerisce di scegliere dei collaboratori. Su di essi il Signore ha infuso il suo spirito, dando loro la capacità di parlare a nome suo. Altri due, che non hanno partecipato al rito, parlano da profeti, e Giosuè protesta. La risposta di Mosè dice che Dio è libero di posare il suo spirito su chiunque, anche su chi non appartiene ai gruppi istituzionali. Nessun gruppo ha l’esclusiva su Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 18 (19)

Il salmista esalta la bellezza e la saggezza della Legge del Signore, ma riconosce anche che nessuno può ritenersi totalmente a posto, neanche lui. È naturale perciò che chieda perdono delle sue mancanze.

SECONDA LETTURA

Le vostre ricchezze sono marce.
Sono le parole più terribili e dure, sia del Primo Testamento che del Nuovo, contro i ricchi in generale. Giacomo li condanna perché essi hanno accumulato ricchezze attraverso ingiustizie e ruberie e se ne sono serviti per godersi egoisticamente la vita. I poveri non hanno scampo nei loro confronti, ma il Signore interverrà.

VANGELO

Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.
Marco raccoglie in questo brano tre insegnamenti di Gesù. Il primo riguarda la pretesa degli apostoli di avere l’esclusiva sull’uso del nome di Gesù nel fare del bene; il secondo la ricompensa a chi tratta gentilmente i missionari; il terzo la gravità dello scandalo e la decisione, anche violenta, con cui i credenti devono eliminare dalla propria vita ciò che li spinge al peccato.

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4. Letture – 29 SETTEMBRE – XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 SETTEMBRE

XXVI DOMENICA DEL TEMPO RDINARIO

«CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI»

PRIMA LETTURA

Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo!
Mosè non ce la fa ad ascoltare le lamentele, i litigi e le proteste di tutto il popolo. Dio stesso gli suggerisce di scegliere dei collaboratori. Su di essi il Signore ha infuso il suo spirito, dando loro la capacità di parlare a nome suo. Altri due, che non hanno partecipato al rito, parlano da profeti, e Giosuè protesta. La risposta di Mosè dice che Dio è libero di posare il suo spirito su chiunque, anche su chi non appartiene ai gruppi istituzionali. Nessun gruppo ha l’esclusiva su Dio.

Dal libro dei Numeri         Nm 1 ,25-29

In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse:
«Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 18 (19)

Il salmista esalta la bellezza e la saggezza della Legge del Signore, ma riconosce anche che nessuno può ritenersi totalmente a posto, neanche lui. È naturale perciò che chieda perdono delle sue mancanze.

I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.

Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.

Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.

SECONDA LETTURA

Le vostre ricchezze sono marce.
Sono le parole più terribili e dure, sia del Primo Testamento che del Nuovo, contro i ricchi in generale. Giacomo li condanna perché essi hanno accumulato ricchezze attraverso ingiustizie e ruberie e se ne sono serviti per godersi egoisticamente la vita. I poveri non hanno scampo nei loro confronti, ma il Signore interverrà.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo            Gc 5,1-6

Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente.
Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

Parola di Dio.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Cf 2 Ts 2,14

Alleluia, alleluia.

La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.

Alleluia.

VANGELO

Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.
Marco raccoglie in questo brano tre insegnamenti di Gesù. Il primo riguarda la pretesa degli apostoli di avere l’esclusiva sull’uso del nome di Gesù nel fare del bene; il secondo la ricompensa a chi tratta gentilmente i missionari; il terzo la gravità dello scandalo e la decisione, anche violenta, con cui i credenti devono eliminare dalla propria vita ciò che li spinge al peccato.

Dal vangelo secondo Marco     Mc 9,38-43.45.47-48

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 SETTEMBRE

XXVI DOMENICA DEL TEMPO RDINARIO

«CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI»

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, anche oggi tu mandi dei profeti che ci parlano a nome tuo, ma noi li ascoltiamo poco. Kyrie eleison.
  • Cristo, ci hai resi tutti figli di Dio e fratelli tra di noi, ma noi crediamo di essere migliori degli altri. Christe eleison.
  • Spirito Santo, tu ci ispiri cosa dire agli altri, ma noi spesso, per timidezza o paura stiamo zitti. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Il Padre in Gesù ci ha fatto tanti doni da mettere a servizio degli altri. Mentre lo ringraziamo, lo preghiamo perché continui a prendersi cura di noi e di tutti. Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.

  • Per tutti coloro che hanno responsabilità nelle comunità cristiane: perché si impegnino a vivere e portare il Vangelo senza credersi migliori degli altri. Preghiamo.
  • Per tutti coloro che credono in Cristo: affinché si adoperino e preghino per realizzare l’unità, per la quale Cristo ha pregato e offerto se stesso. Preghiamo.
  • Per i piccoli e i deboli, vittime di abusi, di ingiustizie e di scandali: affinché incontrino cristiani che facciano loro sperimentare l’amore di Dio e l’aiuto fraterno. Preghiamo.
  • Per la nostra comunità: perché sia unita nell’amore fraterno e nell’impegno di testimoniare e annunciare il Vangelo ai vicini e ai lontani. Preghiamo.

O Padre, tu non ci lasci mai soli nelle difficoltà. Ti preghiamo, donaci il tuo Spirito perché riusciamo a vedere ciò che in noi e fuori di noi ci allontana da te e abbiamo la forza e il coraggio di eliminarlo dalla nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 29 SETTEMBRE – XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

29 SETTEMBRE

XXVI DOMENICA DEL TEMPO RDINARIO

«CHI NON È CONTRO DI NOI È PER NOI»

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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3. Commento alle Letture – 22 SETTEMBRE – XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

22 SETTEMBRE

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

IL CRISTIANO, SERVITORE DI TUTTI

COMMENTO

Per la seconda volta Gesù annuncia la sua passione, morte e risurrezione. E, come dopo il primo annuncio, Marco fa seguire degli insegnamenti particolari, questa volta solo ai discepoli.
A Cesarea di Filippo i discepoli erano rimasti scandalizzati e Pietro si era sentito in dovere di rimproverare Gesù. La risposta a lui e agli altri era stata aspra e tagliente.
In questo caso Marco sottolinea l’incapacità dei discepoli di comprendere, unita alla paura di fare domande, che potessero suscitare una nuova violenta reazione da parte di Gesù.
Emergono qui le difficoltà interiori dei discepoli a ragionare secondo la mentalità di Gesù. Fanno fatica ad arrivarci, come d’altronde capita anche ai cristiani del XXI secolo, chiamati a seguire Gesù portando ciascuno la propria croce.
La stessa paura chiude la bocca dei discepoli quando Gesù in casa chiede della discussione che essi avevano avuto lungo la strada. Marco ci informa sul tema: chi era il più «grande» tra loro.
Qui ammiriamo la pazienza e la calma di Gesù: si siede, per far capire che assume il ruolo del maestro che insegna una verità che essi ancora non conoscono; convoca i dodici, staccandoli dagli altri, per un insegnamento che essi per primi devono comprendere e mettere in pratica; non rimprovera, ma fa un’affermazione di principio. Non è cosa da poco: sovverte mentalità, atteggiamenti e comportamenti ritenuti normali dagli uomini e anche nelle scuole rabbiniche. Nel nostro mondo il più grande è al di sopra degli altri, comanda e si fa servire; invece tra i seguaci di Gesù il più grande è l’ultimo e il servo di tutti. Ci vorrà tempo perché gli apostoli interiorizzino questa verità. Infatti, poco dopo Giacomo e Giovanni chiederanno i primi posti. Solo la passione e la risurrezione li convinceranno che Gesù dice la verità di Dio, che umanizza e divinizza i suoi figli.
Altro sovvertimento. I bambini per gli ebrei non contavano niente, Gesù ne fa i rappresentanti suoi e del Padre; anche se non parlano, rendono presente Dio stesso e richiedono che i “grandi” si mettano al loro servizio. Non accogliere i bambini e i piccoli, cioè i deboli e i bisognosi in ogni senso, significa mettere Dio fuori della propria vita e, quindi, mettersi fuori dal suo Regno.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. È difficile stabilire se noi davvero non capiamo oppure non vogliamo capire le parole di Gesù. Forse più spesso non vogliamo, perché sono troppo scomode. Eppure sono sempre parole che ci conducono alla pienezza di vita umana e divina. “Piccola” difficoltà: bisogna passare attraverso la croce…
  2. «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». La storia della Chiesa, senza andare lontano nel tempo, dice che questo insegnamento di Gesù è tra i più disattesi. Carriera, denaro e potere sono tentazioni permanenti anche tra i cristiani, specialmente tra i preti. Esaminando noi stessi, possiamo renderci conto che non siamo immuni da questa tentazione.
  3. C’è un modo sottile di esercitare il potere. Mettersi volontariamente ai margini e non servire nessuno. Così, ci si può nascondere dietro una falsa giustificazione e sentirsi legittimati a servire solo se stessi, i propri interessi e i propri comodi e persino a criticare gli altri.
  4. «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me…». Gesù non fa sentimentalismi, ma rivelazione di quello che pensa Dio stesso. Ci conviene farci i conti al più presto, alzando lo sguardo oltre i confini della nostra casa e della nostra parrocchia.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Prenderci cura di un parente o di un vicino bisognoso.