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2. introduzioni – 1° DICEMBRE 2024 I DOMENICA DI AVVENTO

1° DICEMBRE 2024

I DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

IO REALIZZERÒ LE PROMESSE

Domenica scorsa abbiamo celebrato la regalità di Cristo, Signore dell’universo; oggi, con l’inizio del nuovo anno liturgico, ci immergiamo nell’attesa del Natale di Gesù, figlio di Maria. Il vangelo ci parla già della seconda venuta del Signore, alla fine dei tempi, che attendiamo con speranza e per la quale siamo invitati a essere sempre pronti. La vita cristiana così viene ritmata sulla prima venuta di Gesù nella carne, sulla seconda alla fine della storia, e su quella intermedia, che avviene ogni giorno. È vero, dunque, che il nostro Dio e Padre realizza tutte le sue promesse di salvezza in Cristo Gesù, salvatore nostro e dell’umanità intera.

PRIMA LETTURA

Farò germogliare per Davide un germoglio giusto.
Israele è stato colpito da molte sventure causate dai propri peccati e dal tradimento dell’alleanza. Molti si chiedono se il Signore resterà offeso per sempre e non interverrà per salvare il suo popolo. Il profeta ricorda agli sfiduciati che il Signore è fedele e non verrà meno alle promesse fatte, nonostante i numerosi tradimenti. Dalla casa di Davide egli farà sorgere il Messia.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 24 (25)

Il salmista si mette alla scuola di Dio e chiede di essere istruito, perché solo lui può indicargli la via giusta che conduce alla salvezza.

SECONDA LETTURA

Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo.
I cristiani di Tessalonica sono già bravi e vivono secondo l’insegnamento di Gesù. Ma Paolo li esorta a crescere nell’amore fraterno, in modo da essere sempre pronti ad accogliere il Signore, quando tornerà nella gloria con i santi per radunare tutti i salvati.

VANGELO

La vostra liberazione è vicina.
Le immagini apocalittiche che Luca riporta, ai cristiani del suo tempo e a quelli di oggi più che del futuro parlano del presente. Il mondo è oppresso e sconvolto dalle cattiverie e malvagità e tutti possono esserne spaventati. L’evangelista però annuncia che Gesù ha già iniziato il mondo nuovo e ha già liberato l’umanità dal peccato. I credenti sono invitati a una condotta di vita coerente con il Vangelo e alla preghiera costante, per essere sempre pronti.

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4. Letture – 1° DICEMBRE 2024 I DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

1° DICEMBRE 2024

I DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

IO REALIZZERÒ LE PROMESSE

PRIMA LETTURA

Farò germogliare per Davide un germoglio giusto.
Israele è stato colpito da molte sventure causate dai propri peccati e dal tradimento dell’alleanza. Molti si chiedono se il Signore resterà offeso per sempre e non interverrà per salvare il suo popolo. Il profeta ricorda agli sfiduciati che il Signore è fedele e non verrà meno alle promesse fatte, nonostante i numerosi tradimenti. Dalla casa di Davide egli farà sorgere il Messia.

Dal libro del profeta Geremia    Ger 33,14-16

Ecco, verranno giorni – oràcolo del Signore – nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda.
In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 24 (25)

Il salmista si mette alla scuola di Dio e chiede di essere istruito, perché solo lui può indicargli la via giusta che conduce alla salvezza.

A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.

SECONDA LETTURA

Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo.
I cristiani di Tessalonica sono già bravi e vivono secondo l’insegnamento di Gesù. Ma Paolo li esorta a crescere nell’amore fraterno, in modo da essere sempre pronti ad accogliere il Signore, quando tornerà nella gloria con i santi per radunare tutti i salvati.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi           1 Ts 3,12–4,2

Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Sal 84,8

Alleluia, alleluia.

Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.

Alleluia.

VANGELO

La vostra liberazione è vicina.
Le immagini apocalittiche che Luca riporta, ai cristiani del suo tempo e a quelli di oggi più che del futuro parlano del presente. Il mondo è oppresso e sconvolto dalle cattiverie e malvagità e tutti possono esserne spaventati. L’evangelista però annuncia che Gesù ha già iniziato il mondo nuovo e ha già liberato l’umanità dal peccato. I credenti sono invitati a una condotta di vita coerente con il Vangelo e alla preghiera costante, per essere sempre pronti.

 Dal vangelo secondo Luca         Lc 21,25-28.34-36

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – 1° DICEMBRE 2024 I DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

1° DICEMBRE 2024

I DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

IO REALIZZERÒ LE PROMESSE

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, tu mantieni tutte le promesse, noi, invece, dimentichiamo spesso le nostre, fatte a te e ai fratelli. Kyrie eleison.
  • Cristo, tu vieni ogni giorno per salvarci, ma noi non ci accorgiamo della tua presenza. Christe eleison.
  • Spirito Santo, tu ci prepari ad accogliere il Signore, ma noi ci preoccupiamo di più dei regali da comprare e da ricevere. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

La Chiesa è immersa in difficoltà, persecuzioni e tentazioni. Preghiamo il Padre, che ha promesso di intervenire per salvare coloro che si affidano a lui.
Diciamo insieme: Padre, proteggi la tua Chiesa.

  • Per il Papa, i vescovi e tutti i fedeli, affinché non si spaventino delle difficoltà e rinnovino ogni giorno la fiducia nel tuo amore che viene in aiuto. Preghiamo.
  • Per i giovani cristiani, affinché non si lascino travolgere dal desiderio di divertirsi e siano di testimonianza evangelica per gli altri coetanei. Preghiamo.
  • Per coloro che sono spaventati e scoraggiati, affinché trovino credenti che li aiutino e sappiano infondere in loro speranza e fiducia nel tuo amore. Preghiamo.
  • Per tutti noi qui presenti, affinché, trovando ogni giorno il tempo di pregare, riusciamo a dare spazio nella nostra vita alle realtà e ai valori che durano per sempre. Preghiamo.

Padre, hai mandato tuo Figlio per farci conoscere il tuo amore. Donaci lo Spirito Santo, che ci aiuti a preparare la celebrazione della prima venuta di Gesù e a riconoscerlo presente in ogni avvenimento della nostra vita.

Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 1° DICEMBRE – I DOMENICA DI AVVENTO – ANNO C

1° DICEMBRE 2024

I DOMENICA DI AVVENTO – Anno C

IO REALIZZERÒ LE PROMESSE

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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3. Commento alle Letture – 24 NOVEMBRE – XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

24 NOVEMBRE

XXIV DOMENICA EL TEMPO ORDINARIO

Gesù Cristo Re dell’universo

(Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero)

«IL MIO REGNO NON È DI QUAGGIÙ»

COMMENTO

 

Il brano di questa domenica fa parte del processo davanti a Pilato, che per l’evangelista, prima della crocifissione, è il centro della passione. In esso Gesù viene riconosciuto più volte innocente, si dichiara re e viene incoronato, come burla per i soldati, ma in segno di verità per Giovanni.
In questo brano il regno più potente sulla terra, Roma, viene messo a confronto con il potere divino. Pilato ci tiene a celebrare il potere romano quando rifiuta di giudicare Gesù sulle accuse dei Giudei e si presenta come rappresentante dell’imperatore. Per il diritto romano, chi si dichiarava re commetteva un reato di lesa maestà, quindi era meritevole di morte.
Gesù spiega a Pilato (e Giovanni spiega all’impero romano) che la sua regalità non appartiene a questo mondo, non si pone in alternativa ai regni terreni.
Dire che il suo regno non è di questo mondo, non significa affermare che sia estraneo, anzi dichiara il primato di Dio su tutta la realtà terrena. E questo non per contrapporre cielo e terra, bensì per promuovere l’umanizzazione dei regni, che si succedono nella storia, e per la salvezza dei popoli. La frase sui servitori che avrebbero combattuto serve per dimostrare che Gesù non ha esercito e quindi non aspira a domini terreni.
Sulla propria regalità però Gesù dà una risposta precisa e inequivocabile: «Io sono re». Quello che dice dopo serve far capire che tipo di re egli sia.
E a questo punto parla della verità.
Nel vangelo di Giovanni la “verità” ha un significato molto ricco e complesso. La verità è ciò che il Padre vuole comunicare agli uomini, perché sappiano chi è lui e chi sono loro; la verità è tutto ciò che Gesù insegna, per far conoscere il Padre e se stesso; la verità è ciò che lo Spirito Santo farà comprendere a tutti coloro che si lasciano guidare da lui; la verità è Gesù stesso in persona, il Figlio di Dio fatto uomo, che “contiene” in sé tutta la realtà divina e tutta la realtà umana. Gesù, quindi, sintetizza la propria missione dicendo che è venuto «per dare testimonianza alla verità», cioè per far conoscere se stesso e il Padre e, attraverso questa conoscenza esperienziale e interiore, comunicare la salvezza, cioè la vita stessa di Dio.
È chiaro che Pilato non poteva comprendere tutto questo e l’evangelista lo sa, come lo sapeva Gesù. Difatti la risposta di Pilato, che non è riportata qui, è stata: «Che cos’è la verità?», che non è precisamente una domanda per sapere, ma una domanda di chi pensa che non ci sia risposta possibile. Povero Pilato, non si accorge che la verità ce l’ha proprio davanti!
C’è una verità che dice la corrispondenza tra la realtà e la sua comunicazione, verbale e non, ed è nelle nostre mani. Ma c’è una verità che rende visibile e comprensibile la realtà di Dio e quella dell’uomo: è Cristo stesso in persona e la riceviamo per rivelazione. In questo mondo sembra non esserci posto né per l’una né per l’altra verità. La Chiesa e ogni cristiano sono quindi impegnati a manifestare la verità che è Cristo incarnato, a dire la verità e a smascherare ogni menzogna, senza paura, anche a rischio di persecuzione. I compromessi, per quanto ragionevoli e prudenti possano essere considerati, non vanno d’accordo con il re coronato di spine.
Chi, come Pilato, vuole giudicare le cose di Dio e le profondità dell’uomo con la misura del potere terreno fa errori sempre molto grossi, perché ferisce le persone e stravolge il senso ultimo e primo delle realtà umane e della vita stessa. Un giudizio, su qualunque realtà, che sia chiuso solo nell’orizzonte terreno è sempre parziale e corre anche il rischio di essere sbagliato. È come dire che Gesù Cristo non può essere messo fuori da nessuna realtà che riguardi l’uomo.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Il potere di Pilato è per la morte (è il potere del denaro e delle armi, che sperimentiamo ancora oggi); il potere di Gesù è per la vita (è il potere dell’amore che si fa dono e servizio). Tutti abbiamo un potere, piccolo o grande, non importa. Ci chiediamo: il nostro potere cosa porta alle persone con cui entriamo in relazione, morte o vita?
  2. Pilato sembra più curioso, per capire chi sia Gesù, che giudice. Anche noi siamo curiosi di conoscere di più e meglio il Signore. Certamente ci aiuterà a capire di più noi stessi e la nostra vita.
  3. Il Regno di Gesù non è di questo mondo, ma vuole essere presente in mezzo a noi, per mettere in crisi i regni terreni e renderli almeno più umani. Possiamo sperare di essere riusciti a dare spazio al Regno di Dio nel nostro pezzo di mondo? Ma l’opera non è finita e nessuno può sedersi. Don Bosco amava dire: ci riposeremo in Paradiso…, ma santa Teresina lo ha smentito: non voleva riposarsi, ma lavorare di più e meglio.
  4. La verità sembra non avere casa nel nostro mondo. Cristo però continua a parlare, è lui la verità. Vogliamo ascoltarlo e seguirlo. È l’unico modo per diventare liberi dalle falsità che ci portano fuori strada e fuori di testa.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Impegniamoci ad essere testimoni della verità, parlando di Gesù e non dicendo bugie.

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2. introduzioni – 24 NOVEMBRE – XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

24 NOVEMBRE

XXIV DOMENICA EL TEMPO ORDINARIO

Gesù Cristo Re dell’universo

(Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero)

«IL MIO REGNO NON È DI QUAGGIÙ»

I re di questo mondo creano degli schiavi, spargendo menzogne e favorendo le divisioni e le guerre. Nel processo davanti a Pilato Gesù accetta di essere chiamato re. Nel suo Regno egli rende noi uomini figli di Dio, fratelli tra di noi, guidati dalla verità e animati dall’amore. Per questo è evidente che il suo Regno non appartiene a questo mondo, anche se inizia nella storia e diventa definitivo nell’eternità.

PRIMA LETTURA

Il suo potere è un potere eterno.
Daniele ha visto prima quattro bestie feroci, che rappresentano i grandi regni che opprimono Israele. Ma ecco la profezia che alimenta la speranza: un uomo (Daniele forse pensava all’intero popolo di Dio) che riceve forza e potere da Dio e trionfa su tutti gli altri popoli. Solo Gesù realizzerà questa profezia, senza sottomettere nessuno, ma dando la propria vita.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 92 (93)

Il salmista canta la propria fede nel Signore e si affida con totale fiducia alla verità dei suoi insegnamenti.

SECONDA LETTURA

Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.
L’Apocalisse (=rivelazione) è uno scritto rivolto a sette Chiese dell’Asia minore sottoposte alla persecuzione da parte dell’impero romano. All’inizio l’autore, in esilio nell’isoletta di Patmos, presenta Gesù come re dei re. Il suo regno, istituito con il sacrificio della sua vita, raccoglie i salvati, rendendoli tutti sacerdoti, cioè ministri sacri, capaci di offrire a Dio la propria vita.

VANGELO

Tu lo dici: io sono re.
L’evangelista Giovanni utilizza il processo davanti a Pilato come il luogo della rivelazione della regalità di Gesù. Egli ha rifiutato di essere fatto re dalla folla (cf Gv 6,15), ma ora si proclama re di un regno che proviene direttamente da Dio. Pilato non capisce ma, senza volerlo, con l’iscrizione sulla croce, in quanto rappresentante ufficiale dell’Impero romano presenterà Gesù come re al mondo intero.

 

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4. Letture – 24 NOVEMBRE 2024 – XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

24 NOVEMBRE

XXIV DOMENICA EL TEMPO ORDINARIO

Gesù Cristo Re dell’universo

(Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero)

«IL MIO REGNO NON È DI QUAGGIÙ»

PRIMA LETTURA

Il suo potere è un potere eterno.
Daniele ha visto prima quattro bestie feroci, che rappresentano i grandi regni che opprimono Israele. Ma ecco la profezia che alimenta la speranza: un uomo (Daniele forse pensava all’intero popolo di Dio) che riceve forza e potere da Dio e trionfa su tutti gli altri popoli. Solo Gesù realizzerà questa profezia, senza sottomettere nessuno, ma dando la propria vita.

Dal libro del profeta Daniele      Dn 7,13-14

Guardando nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 92 (93)

Il salmista canta la propria fede nel Signore e si affida con totale fiducia alla verità dei suoi insegnamenti.

Il Signore regna, si riveste di splendore.

Il Signore regna,
si riveste di maestà:
si riveste il Signore,
si cinge di forza.

È stabile il mondo,
non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

SECONDA LETTURA

Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.
L’Apocalisse (=rivelazione) è uno scritto rivolto a sette Chiese dell’Asia minore sottoposte alla persecuzione da parte dell’impero romano. All’inizio l’autore, in esilio nell’isoletta di Patmos, presenta Gesù come re dei re. Il suo regno, istituito con il sacrificio della sua vita, raccoglie i salvati, rendendoli tutti sacerdoti, cioè ministri sacri, capaci di offrire a Dio la propria vita.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo              Ap 1,5-8

Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Mc 1 ,9.10

Alleluia, alleluia.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!

Alleluia.

VANGELO

Tu lo dici: io sono re.
L’evangelista Giovanni utilizza il processo davanti a Pilato come il luogo della rivelazione della regalità di Gesù. Egli ha rifiutato di essere fatto re dalla folla (cf Gv 6,15), ma ora si proclama re di un regno che proviene direttamente da Dio. Pilato non capisce ma, senza volerlo, con l’iscrizione sulla croce, in quanto rappresentante ufficiale dell’Impero romano presenterà Gesù come re al mondo intero.

Dal vangelo secondo Giovanni  Gv 18,33b-37

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

24 NOVEMBRE

XXIV DOMENICA EL TEMPO ORDINARIO

Gesù Cristo Re dell’universo

(Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero)

«IL MIO REGNO NON È DI QUAGGIÙ»

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, hai dato il tuo Regno a Gesù, ma noi a volte non lo riconosciamo come nostro re. Kyrie eleison.
  • Cristo, il tuo trono regale è la croce, ma noi ci lasciamo affascinare dai re di questo mondo. Christe eleison.
  • Spirito Santo, diffondi la verità di Cristo nel mondo, ma noi a volte corriamo dietro alle menzogne dei potenti. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Dio Padre vuole la salvezza di tutti gli uomini e ha mandato il Figlio a iniziare il suo Regno nel mondo. Egli ascolta sempre la preghiera delle comunità che appartengono al regno dei cieli.
Diciamo insieme: Padre, ascoltaci.

  • Per la Chiesa, affinché porti all’umanità intera l’annuncio che il regno dei cieli è presente nel mondo ed è aperto a tutti i popoli. Preghiamo.
  • Per i re e i governatori di questo mondo, affinché imparino dal tuo Figlio, Gesù, a servire e prendersi cura di tutti, specialmente dei più deboli e poveri. Preghiamo.
  • Per tutti coloro che soffrono per le divisioni e le guerre, affinché le loro sofferenze convincano i responsabili a costruire pace e giustizia. Preghiamo.
  • Per tutti noi qui presenti, affinché con fede e amore collaboriamo con Gesù, per diffondere nel mondo il suo regno di amore, di verità, di giustizia e di pace. Preghiamo.

Padre misericordioso, donaci il tuo Santo Spirito, perché riconosciamo il tuo Figlio crocifisso e risorto come nostro re e lo imitiamo nel dare la nostra vita per servire i fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Per Cristo nostro Signore.

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6. Vignetta di RobiHood – 24 NOVEMBRE – XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

24 NOVEMBRE

XXIV DOMENICA EL TEMPO RDINARIO

Gesù Cristo Re dell’universo

(Giornata nazionale sensibilizzazione
per il sostentamento del clero)

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

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Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

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