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2. introduzioni – 27 OTTOBRE XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

27 OTTOBRE

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

SEGUIVA GESÙ LUNGO LA STRADA

Il cieco chiede e riacquista la vista. Il suo modo di ringraziare Gesù è diventare suo discepolo, seguendolo sulla strada che porta alla passione. Anche noi abbiamo ricevuto tanti doni dal Signore, altri ne chiediamo, ma tante volte il nostro modo di ringraziare si ferma a qualche veloce preghiera. L’Eucaristia è il ringraziamento più ricco e profondo, perché nella comunione con Cristo e i fratelli ci dispone a vivere da discepoli in ogni circostanza della vita.

PRIMA LETTURA

Riporterò tra le consolazioni il cieco e lo zoppo.
Geremia è noto per gli annunci di sventura per il popolo di Israele, ma il suo libro ha anche dei capitoli detti della «consolazione» (30-33). Il profeta annuncia l’intervento di salvezza di Dio che ricondurrà dall’esilio il «resto di Israele», composto da persone che da sole non potrebbero realizzare il secondo Esodo, ma per un dono del Signore saranno proprio loro a costituire il nucleo dell’Israele rinnovato.

SALMO RESPONSORIALE                

Salmo 125 (126)

Il salmista canta il ritorno dall’esilio e lo paragona al raccolto: gli esiliati sono partiti nel pianto, ma il ritorno avviene nella gioia più piena, come quella del mietitore che, dopo aver seminato nel pianto, raccoglie il grano maturo.

 

SECONDA LETTURA

Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek.
Ai cristiani nostalgici delle «cerimonie» del tempio, questo brano ricorda che Gesù è il vero ed eterno sommo sacerdote, molto superiore ai sommi sacerdoti del Primo Testamento. Essi lo erano per discendenza da Aronne, Gesù lo è «secondo l’ordine di Melchisedek». Il re di Salem, al tempo di Abramo, compare nella Genesi senza genealogia. Ciò significa che Cristo non ha ricevuto il sacerdozio per discendenza di sangue, ma direttamente da Dio.

VANGELO

Rabbunì, che io veda di nuovo!
Marco conclude la sezione dedicata alle istruzioni morali fatte ai discepoli con la guarigione di un cieco, Bartimeo. Non è semplicemente un fatto, ma un itinerario simbolico di natura battesimale. Il cieco rappresenta il discepolo, ancora incapace di vedere e di percorrere la via del Signore e ostacolato da abitudini e persone. Grida il suo desiderio di vedere, il Signore lo chiama attraverso intermediari e gli ridona la vista. Ora Bartimeo diventa vero discepolo e segue Gesù verso Gerusalemme, cioè, verso la passione.

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4. Letture – 27 OTTOBRE 2024 – XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

27 OTTOBRE

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

SEGUIVA GESÙ LUNGO LA STRADA

PRIMA LETTURA

Riporterò tra le consolazioni il cieco e lo zoppo.
Geremia è noto per gli annunci di sventura per il popolo di Israele, ma il suo libro ha anche dei capitoli detti della «consolazione» (30-33). Il profeta annuncia l’intervento di salvezza di Dio che ricondurrà dall’esilio il «resto di Israele», composto da persone che da sole non potrebbero realizzare il secondo Esodo, ma per un dono del Signore saranno proprio loro a costituire il nucleo dell’Israele rinnovato.

Dal libro del profeta Geremia    Ger 31,7-9

Così dice il Signore:
«Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: “Il Signore ha salvato il suo popolo, il resto d’Israele”.
Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione e li raduno dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in gran folla.
Erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno, perché io sono un padre per Israele, Èfraim è il mio primogenito».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Salmo 125 (126)

Il salmista canta il ritorno dall’esilio e lo paragona al raccolto: gli esiliati sono partiti nel pianto, ma il ritorno avviene nella gioia più piena, come quella del mietitore che, dopo aver seminato nel pianto, raccoglie il grano maturo.

Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

SECONDA LETTURA

Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek.
Ai cristiani nostalgici delle «cerimonie» del tempio, questo brano ricorda che Gesù è il vero ed eterno sommo sacerdote, molto superiore ai sommi sacerdoti del Primo Testamento. Essi lo erano per discendenza da Aronne, Gesù lo è «secondo l’ordine di Melchisedek». Il re di Salem, al tempo di Abramo, compare nella Genesi senza genealogia. Ciò significa che Cristo non ha ricevuto il sacerdozio per discendenza di sangue, ma direttamente da Dio.

Dalla lettera agli Ebrei                   Eb 5,1-6

Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.
Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.
Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne.
Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse:
«Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek».

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Cf 2 Tm 1,10

Alleluia, alleluia.

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

Alleluia.

VANGELO

Rabbunì, che io veda di nuovo!
Marco conclude la sezione dedicata alle istruzioni morali fatte ai discepoli con la guarigione di un cieco, Bartimeo. Non è semplicemente un fatto, ma un itinerario simbolico di natura battesimale. Il cieco rappresenta il discepolo, ancora incapace di vedere e di percorrere la via del Signore e ostacolato da abitudini e persone. Grida il suo desiderio di vedere, il Signore lo chiama attraverso intermediari e gli ridona la vista. Ora Bartimeo diventa vero discepolo e segue Gesù verso Gerusalemme, cioè, verso la passione.

Dal vangelo secondo Marco            Mc 10,46-52

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

27 OTTOBRE

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

SEGUIVA GESÙ LUNGO LA STRADA

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, tu vuoi che gustiamo la tua gioia, ma noi abbiamo percorso strade di tristezza. Kyrie eleison.
  • Cristo, tu ci chiami a te per guarirci, ma noi ti abbiamo lasciato passare senza muoverci verso di te. Christe eleison.
  • Spirito Santo, tu vuoi liberarci da ciò che ci impedisce di andare da Gesù, ma noi a volte abbiamo preferito restare prigionieri dei nostri difetti. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Come il cieco di Gerico innalziamo la nostra preghiera al Signore Gesù, per essere da lui accolti e guariti.
Diciamo insieme: Signore Gesù, ascoltaci.

  • Per la Chiesa: non sia di ostacolo al tuo incontro con i bisognosi di salvezza, ma accompagni con gioia e sollecitudine chi desidera essere guarito da te. Preghiamo.
  • Per tutti i malati e i sofferenti: non siano lasciati soli da noi, ma incoraggiati e aiutati da fratelli che si prendono cura di loro. Preghiamo.
  • Per tutti i cristiani: riscoprano la bellezza e il valore del battesimo che hanno ricevuto da piccoli e lo vivano, seguendo te con gioia e impegno. Preghiamo.
  • Per la nostra comunità: seguendo le tue orme, diventi capace di affrontare insieme a te le passioni quotidiane con amore, con pazienza e con speranza. Preghiamo.

Gesù, Signore nostro, con il Battesimo hai guarito la nostra cecità spirituale. Ti preghiamo, donaci il tuo Spirito che ci illumini nella comprensione della tua parola e ci fortifichi nel viverla. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

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6. Vignetta di RobiHood – 27 OTTOBRE 2024 – XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

27 OTTOBRE

XXX DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO

SEGUIVA GESÙ
LUNGO LA STRADA

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

Testi e i commenti proposti per la domenica 

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3. Commento alle Letture – 20 OTTOBRE – XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

20 OTTOBRE

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata missionaria mondiale)

VENUTO PER SERVIRE

COMMENTO

Non riusciamo a capire come Giacomo e Giovanni siano arrivati a concepire una richiesta di questo genere, per di più subito dopo il terzo annuncio della passione. Possiamo comprendere più facilmente, perché Marco posizioni questo racconto proprio qui: è un’ulteriore prova della incapacità dei discepoli di capire Gesù, il suo messaggio e il suo comportamento. Ma è anche il momento giusto per istruire i suoi lettori su cosa vuol dire essere discepoli e su cosa comporta essere capi di una comunità.
La richiesta dei due fratelli, «figli del tuono», è a metà tra la gloria terrena e quella celeste, e magari loro intendevano tutte e due le fasi. Gesù fa una domanda per spiazzarli, ma essi, forse con un po’ di sincera leggerezza, rispondono di essere capaci di condividere la missione di Gesù fino alla passione (il «battesimo» e il «calice»). Il Maestro, invece, dichiara senza mezzi termini che per ora non sono in grado di realizzare quello che dicono, anche se in futuro (dopo la sua risurrezione) ne saranno resi capaci. E poi toglie di mezzo l’idea della gloria terrena e implicitamente rimanda la vicinanza a lui al giudizio del Padre (Matteo nomina esplicitamente il Padre nel suo vangelo, 20,23).
L’indignazione degli altri scopre fin troppo facilmente che tutti hanno lo stesso atteggiamento dei due fratelli, e non è una “santa invidia”. Gesù non si meraviglia, ma approfitta per lanciare un insegnamento fondamentale su di sé e sui suoi discepoli presenti e futuri.
Dopo aver tratteggiato con poche parole i potenti di questo mondo, fa un’affermazione che è un dato di fatto (sono già discepoli) e anche un ordine: «Tra voi però non è così». E poi indica la vera grandezza e il tipo di primato che devono essere desiderati e cercati dai suoi amici: chi vuol essere “importante” davanti a Dio deve servire i fratelli; chi vuol essere capo di una comunità deve essere «schiavo» di tutti quelli che vi appartengono. Infine, offre se stesso come modello e misura: servire fino a dare la propria vita, perché gli altri possano vivere. Gli apostoli resteranno annientati da come Gesù realizzerà quello che dice, ma con lui risorgeranno anche loro, per essere battezzati come lui e bere il suo calice, per la salvezza dei fratelli.
L’attualità e la perennità di questo brano saltano agli occhi: esso smaschera un atteggiamento perennemente presente anche tra i cristiani, tra gli uomini e le donne “di chiesa”, ed è particolarmente odioso quando si manifesta tra i preti e i vescovi. Il titolo «servus servorum Dei», che nei primi tempi era usato da laici e pastori e in maniera speciale e autentica lo fece suo il papa san Gregorio Magno, dal sec. IX diventò il titolo che definisce solo il Papa. Non si capisce perché poi il «servo dei servi di Dio» si facesse baciare la pantofola (simbolo di molte altre cose), ma questo titolo che appartiene a Cristo e a tutti i cristiani lo abbiamo dimenticato in molti. L’Eucaristia non solo ce lo fa ricordare, ma ci dà anche l’energia spirituale per metterlo in pratica.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Giacomo e Giovanni chiedono di stare al di sopra degli altri. Forse anche noi qualche volta abbiamo pensato di essere un po’ migliori degli altri e di meritare qualcosa di più di loro.
  2. «… chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti». È abbastanza facile per noi servire i “nostri”, quelli che amiamo e che ricambiano. E quelli che non possono ricambiare o che ci danno fastidio? Gesù dice «tutti». Servire gratuitamente, senza aspettarsi ricambio e riconoscenza. Questo per noi può essere difficile, ma ci farebbe somigliare a Gesù.
  3. Gli altri dieci si sono risentiti. Ci guardiamo dentro per verificare se abbiamo sentimenti di invidia e di gelosia verso chi ha qualcosa che noi non abbiamo e vorremmo avere.
  4. Gli apostoli non hanno capito niente, esattamente come noi. Vogliono (anche noi?) salire sul carro del vincitore. Gesù non ragiona così, la sua è una logica che rovescia il nostro modo di pensare. Lui prende per mano e porta accanto a sé i più lontani, i più improbabili, gli ultimi a cui non avremmo mai pensato. Ci conviene tenerlo sempre ben presente quando valutiamo il mondo, le persone e le situazioni che ci circondano.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Troviamo il modo di servire una persona vicina, che per noi risulta difficile.

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2. introduzioni – 20 OTTOBRE XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

20 OTTOBRE

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata missionaria mondiale)

VENUTO PER SERVIRE

Gli apostoli seguono Gesù, gli vogliono bene, ma sono ancora legati alla mentalità di questo mondo. Gesù dice perentoriamente: «Tra voi non è così». I discepoli del Signore hanno scelto di non pensare e non agire secondo i valori e i criteri degli uomini che non lo conoscono e non lo seguono. Nella Chiesa e in ogni comunità anche oggi vediamo che non pochi pastori e fedeli non ragionano e non si comportano come ha insegnato Gesù. C’è bisogno di molti testimoni.

PRIMA LETTURA

Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza.
Alcuni versetti del quarto Canto del Servo del Signore. Attraversando la sofferenza e assumendo le colpe degli iniqui, il giusto, figura del Messia che verrà, otterrà da Dio il perdono per loro. Il suo sacrificio lo renderà iniziatore del nuovo popolo di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 32 (33)

Il salmista, dopo aver espresso la sua fede nella bontà del Signore, umilmente chiede di gustare il suo amore e il suo aiuto.

SECONDA LETTURA

Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia.
Gesù è diventato veramente uno di noi, come noi. L’incarnazione non è stata una “finta”. L’autore sottolinea che lui è stato tentato su tutto come noi, che anche lui ha sperimentato quanto costa obbedire a Dio. Per questo ci capisce e ci può aiutare.

VANGELO

* Tra parentesi [ ] la forma breve.

Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.
Gesù per la terza volta aveva annunciato la passione e la morte. La sete di potere e di privilegi però è ancora più forte dell’insegnamento di Gesù, non solo da parte di Giovanni e Giacomo, ma anche degli altri dieci, che non vogliono essere scavalcati. Gesù con forza indica il vero obiettivo che devono perseguire: diventare servi, e si offre come modello.

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4. Letture – 20 OTTOBRE 2024 – XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

20 OTTOBRE

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata missionaria mondiale)

VENUTO PER SERVIRE

PRIMA LETTURA

Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza.
Alcuni versetti del quarto Canto del Servo del Signore. Attraversando la sofferenza e assumendo le colpe degli iniqui, il giusto, figura del Messia che verrà, otterrà da Dio il perdono per loro. Il suo sacrificio lo renderà iniziatore del nuovo popolo di Dio.

Dal libro del profeta Isaia            Is 53,10-1

Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                

Dal Salmo 32 (33)

Il salmista, dopo aver espresso la sua fede nella bontà del Signore, umilmente chiede di gustare il suo amore e il suo aiuto.

Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

SECONDA LETTURA

Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia.
Gesù è diventato veramente uno di noi, come noi. L’incarnazione non è stata una “finta”. L’autore sottolinea che lui è stato tentato su tutto come noi, che anche lui ha sperimentato quanto costa obbedire a Dio. Per questo ci capisce e ci può aiutare.

Dalla lettera agli Ebrei      Eb 4,14-16

Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede.
Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Mc 10,45

Alleluia, alleluia.

Se ci amiamo gli uni gli altri,
Dio rimane in noi
e l’amore di lui è perfetto in noi.

Alleluia.

VANGELO

* Tra parentesi [ ] la forma breve.

Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.
Gesù per la terza volta aveva annunciato la passione e la morte. La sete di potere e di privilegi però è ancora più forte dell’insegnamento di Gesù, non solo da parte di Giovanni e Giacomo, ma anche degli altri dieci, che non vogliono essere scavalcati. Gesù con forza indica il vero obiettivo che devono perseguire: diventare servi, e si offre come modello.

Dal vangelo secondo Marco            Mc 10,35-45

[In quel tempo], si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero:
«Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora [Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».]

Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

20 OTTOBRE

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

(Giornata missionaria mondiale)

VENUTO PER SERVIRE

RICHIESTA DI PERDONO

  • Padre, ci apri il tesoro della tua misericordia, ma noi abbiamo cercato il potere. Kyrie eleison.
  • Cristo, sei venuto per servire e dare la tua vita, ma noi preferiamo essere serviti. Christe eleison.
  • Spirito Santo, ci fai comprendere l’esempio di Gesù, ma noi continuiamo a invidiare i ricchi e i potenti. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Gesù si è fatto nostro servo e ci ha chiesto di imitarlo. Mentre lo ringraziamo, lo preghiamo perché ci aiuti a diventare servi dei fratelli come lui.
Diciamo insieme: Gesù, Signore nostro, ascoltaci.

  • Per tutti i pastori della Chiesa, affinché si facciano servi dei fratelli e insegnino ai fedeli come servire. Preghiamo.
  • Per i cristiani impegnati in politica: affinché servano i cittadini, specialmente i più bisognosi, e diano esempio di servizio onesto ai colleghi. Preghiamo.
  • Per i giovani: l’esperienza di essere stati serviti a lungo in famiglia, li aiuti a seguire l’esempio dei genitori e di Gesù, per scegliere di servire i fratelli. Preghiamo.
  • Per la nostra comunità: veda nei più poveri e nei più deboli Gesù stesso che chiede di essere aiutato e sostenuto nelle difficoltà della vita. Preghiamo.

Signore Gesù Cristo, tu hai voluto servire noi, fino a dare la vita. Donaci il tuo Santo Spirito, perché ci faccia comprendere che servire te nei fratelli ci fa essere autenticamente grandi agli occhi del Padre. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

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6. Vignetta di RobiHood – 20 OTTOBRE 2024 – XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

20 OTTOBRE

XXIX DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO

(Giornata
missionaria mondiale)

VENUTO PER
SERVIRE

Per scaricare sul tuo pc l’immagine in formato grande e colorabile,

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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