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Coscienza della Scienza – Salone del Libro 2019

L'Editrice Elledici è stata presente all'evento annuale del Salone Internazionale del Libro 2019 dal 9 maggio al 13 maggio presso Lingotto Fiere Torino.

Don Luca Peyron e Giuseppe Tipaldo hanno trattato il tema della Coscienza della Scienza tramite il sostegno dei loro libri “Incarnazione digitale" e “Società della pseudoscienza".

Riportiamo i punti principali emersi dalla presentazione:

  • essere in grado di orientarsi tra buone e cattive spiegazioni;
  • l'importanza di non inquinare la realtà in cui viviamo;
  • la connessione comporta l'esistenza delle cose;
  • avere un posto nel mondo dipende dall'archivio dei nostri dati;
  • la velocità del digitale ci permette di andare più lenti;
  • il codice è la chiave per leggere il digitale

BUONA VISIONE

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Recensione del libro I Crononauti e l’incredibile viaggio

I Crononauti 

e l’incredibile viaggio

E se Verne non si fosse inventato proprio nulla?

Riportiamo qui la recensione pubblicata sul blog di Paolo Gulisano il 5 maggio a cura di Rino Camilleri, dedicata al libro I crononauti e l’incredibile viaggio dell’autore Paolo Gulisano.

Il poligrafo ed eclettico Paolo Gulisano, già medico ed esperto di letteratura anglosassone con particolare predilezione per Chesterton e Tolkien, trovatosi in crisi di astinenza un giorno in cui per ben due ore non aveva scritto niente, ha escogitato I Crononauti (Elledici), inaugurando il suo ingresso anche nella fiction.

Si tratta di un romanzo d’avventure per ragazzi, ma pure per gli attempati che hanno letto i classici per la gioventù.

Infatti, la miriade di riferimenti còlti & eruditi di cui sono disseminate le pagine potrà, temo, essere lucrata solo dai nati nel secolo scorso, e almeno nella seconda metà del medesimo.

Sanno i ragazzi d’oggi chi era Jules Verne?

Hanno letto qualcosa di Sherlock Holmes e di James Bond?

Ma non ha importanza, perché le strizzatine d’occhio dell’autore, novello Umberto Eco, troveranno sicuramente chi saprà lucrarle.

Paul McGulisan ha immaginato un tempo ottocentesco in cui a un giovane Verne (ma chi sia lo si capisce man mano) appaiono dei “crononauti” venuti con una macchina del tempo da un futuro remoto (20mila anni, notare il numero che si rivelerà ricorrente) per cercare di impedire la catastrofe che in un’epoca imprecisata si abbatterà sul mondo riportandolo all’età della pietra.

Con costoro, sparsi per il pianeta a causa di un incidente di percorso, il bretone Jules vivrà esattamente tutte le avventure che, poi, finita l’avventura coi crononauti, metterà per iscritto diventando un romanziere famosissimo.

Insomma, il Nautilus, il capitano Nemo, le settimane in pallone, il viaggio al centro della terra e quello dalla terra alla luna sono state vere esperienze che Jules ha effettivamente vissuto.

Anche il giro del mondo in ottanta giorni che, partendo dalla Londra vittoriana, fornisce l’occasione di far comparire il padre di Mycroft (al lettore indovinare il riferimento), che sarebbe l’«M» dei servizi segreti di allora (idem).

C’è il fondato sospetto che Gulisano si sia divertito soprattutto lui, a scrivere questa storia zeppa di rimandi.

In ogni caso, io mi sono senz’altro divertito a leggerla.

I lettori mi scuseranno se, dato l’oggetto, non posso dire di più. Comunque, è un’opera che appassionerà i padri. E che potrà essere utilmente girata ai figli.

Chissà che non ci prendano gusto e non nasca in loro la voglia di approfondire…

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Recensione del libro Mater Nostra di Salvatore Esposito

Mater Nostra

Un invito quindi a pregare, a farlo in modo anche nuovo, ma soprattutto con fervore, per riscoprire il senso autentico del messaggio cristiano.

Riportiamo qui la recensione pubblicata sul mensile l’Espresso Napoletano nel mese di maggio a cura di Eloisa Crocco, dedicata al libro Mater Nostra di Salvatore Esposito.

Per i credenti maggio è un mese importante, nel quale si sentono particolarmente vicini alla Vergine attraverso momenti di preghiera, comunitari o individuali, vissuti in chiesa o nell’intimità delle proprie case.

Per stimolare i fedeli a vivere un mese di maggio, un mese mariano appunto dedicato a Maria più ricco, più vivo, più sentito, nasce “Mater Nostra Un mese con Maria, donna della Pasqua” di don Salvatore Esposito, edito da Elledici.

Maria donna della Pasqua, Maria che pur soffrendo tanto non ha esitato ad accompagnare suo figlio fino ai piedi della croce, Maria che suo figlio non l’ha abbandonato e che ha creduto alla sua Resurrezione, alla sua vittoria sulla morte, il senso profondo della Parola Mater nostra Nel libro di don Salvatore Esposito un percorso di preghiera e riflessione con Maria, donna della Pasqua.

Accanto alla Vergine, rivolgendosi a lei nella preghiera, il fedele può vivere con intensità il Tempo Pasquale, che lo conduce alla Pentecoste, nella quale si ricorda un evento importante nella storia della Salvezza, ossia la discesa dello Spirito.

Salvatore Esposito è docente di Teologia liturgica alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, presso l’Arcidiocesi di Napoli, vicario episcopale per il settore Culto divino e disciplina dei sacramenti e direttore dell’Ufficio liturgico pastorale.

Autore di numerosi contributi scientifici, per Elledici ha pubblicato anche “Imita ciò che celebri” (2011) e “Ritornate a me con tutto il vostro cuore” (2018), un Santo sugli Apostoli, che dopo la tristezza e la delusione per aver visto Gesù in croce ritrovano forza e speranza.

Il libro di don Salvatore Esposito è un itinerario lungo cinque settimane, nelle quali per ogni giorno viene offerta una diversa modalità celebrativa, dalla novena, al rosario, alla liturgia delle ore….Maria viene inserita nel contesto della Passione e Resurrezione di suo Figlio attraverso una ricca scelta di testi biblici, ma non manca il riferimento alla devozione popolare, che mette spessissimo al centro nella nostra Napoli più che mai proprio la figura della Madonna, alla quale i Napoletani amano rivolgersi come a una mamma.

La prima settimana si apre:

  • il lunedì con il Regina Caeli, antifona mariana tipica del Tempo Pasquale, per proseguire
  • il martedì con la celebrazione dei Vespri,
  • il mercoledì con la recita del Rosario pre- cisamente dei Misteri della gloria, e poi il
  • giovedì con l’Adorazione eucaristica e il venerdì con una Celebrazione penitenziale;
  • il sabato come tutti i sabati è dedicato alla recita delle Lodi mattutine.
  • La domenica è il giorno della celebrazione eucaristica, e poi si riprende con momenti diversi di preghiera e riflessione, in un percorso in cui il sacerdote accompagna il lettore per cinque settimane.

La novità e particolarità del libro consiste proprio nel fatto che per ogni giornata viene proposto un modo diverso di pregare, di raccogliersi, anche attraverso per SALVATORE ESPOSITO MATER NOSTRA EIAIDEDZ: un invito quindi a pregare, a farlo in modo anche nuovo, ma soprattutto con fervore, per riscoprire il senso autentico del messaggio cristiano.

Corsi non del tutto consueti come la Via Matrís, la via di Maria madre di Cristo, che lo ha seguito dalla sofferenza della Passione e della morte alla grande gioia della Resurrezione.

Come scrive nella Presentazione del volume monsignor Beniamino Depalma, vescovo emerito di Nola, si tratta di:

«una proposta innovativa che pone gli operatori pastorali dinanzi a una scelta coraggiosa, capace di rimettere in circolo la ricchezza del rinnovamento liturgico che considera la celebrazione eucaristica vertice di tutta l’azione liturgica della Chiesa, senza però dimenticare le altre forme di culto anch’esse cariche di forza evangelizzatrice e sorgenti di vita spirituale».

Un invito quindi a pregare, a farlo in modo anche nuovo, ma soprattutto con fervore, per riscoprire il senso autentico del messaggio cristiano.

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#aggrappatialei – Il dono misterioso

#aggrappatialei

Il dono misterioso

Siamo entrati nel mese di maggio, il mese per eccellenza dedicato a Maria, la madre celeste.

Durante il nostro percorso domenicale saremo accompagnati dalle storie di Bruno Ferrero, tratte dal suo libro “Ti racconto Maria“.

Oggi la storia tratta del dono misterioso donato a Gesù: il frutto del primo peccato, simbolo di una Creazione nuova.

Era l’alba a Betlemme.

L’ultimo pellegrino se n’era andato e la stella scomparsa. La Vergine Maria guardava dolcemente il Bambino che si era addormentato.
Lentamente e cigolando, si aprì la vecchia porta della stalla. Sembrava spinta da un soffio di vento più che da una mano. Sulla soglia comparve una donna anziana, coperta di stracci. Maria sussultò, come se avesse visto una fata cattiva. Gesù continuava a dormire.

L’asino e il bue strappavano bocconi di fieno e paglia da un mucchio che avevano davanti al muso e non degnarono di uno sguardo la nuova venuta.

Maria la seguiva con lo sguardo. Ogni passo della sconosciuta sembrava lungo come dei secoli. La vecchia continuava ad avanzare, finché fu accanto alla mangiatoia.

Gesù Bambino spalancò gli occhi di colpo e Maria si
meravigliò vedendo brillare negli occhi del Bambino e della donna la medesima luce di speranza. La vecchia si chinò sul Bambino. Maria trattenne il fiato. La vecchia frugò nei suoi abiti stracciati, cercando qualcosa. Parve impiegare dei secoli a trovarla. Maria
continuava a guardarla con inquietudine.

Finalmente, dopo un tempo lunghissimo, la vecchia estrasse dai suoi stracci un oggetto, che rimase però nascosto nella sua mano, e lo affidò al Bambino.

Dopo tutti i doni dei pastori e dei Re Magi, che cosa
poteva mai essere quel dono misterioso?

Maria vedeva solo la schiena della vecchia curva sull’improvvisata culla di Gesù. Poi la vecchia si raddrizzò, come se si fosse liberata di un
peso infinito che la tirava verso terra.
Le sue spalle si sollevarono, il suo capo si elevò, quasi a toccare il soffitto, il suo viso ritrovò miracolosamente la giovinezza, i suoi capelli ridivennero morbidi e lucenti come seta. Quando si allontanò dalla mangiatoia, per scomparire nell’oscurità da cui era venuta, Maria poté finalmente vedere il dono misterioso. Nelle piccole mani di Gesù brillava una mela rossa.

Quella donna era Eva, la prima donna, la madre dei viventi, che aveva consegnato al Messia il frutto del primo peccato. Perché ora, con Gesù, era nata una Creazione nuova.

E tutto poteva ricominciare.

Ancilla Domini -sorrisi mariani-

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Un posto in più per il tuo tirocinio

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Un modo in più per arricchire il tuo CV!

Attiva il tuo tirocinio

La nostra Casa Editrice ha il piacere di offrire a te, studente universitario, l'occasione di svolgere il tuo tirocinio curriculare, grazie all'agevolazione presa con l'Università degli Studi di Torino.

Non sarai solo durante la tua esperienza: verrai accompagnato dai migliori esperti

Perché svolgere il tuo tirocinio in Elledici?

  • passerai dalle lezioni teoriche universitarie alla pratica professionale;
  • avrai l'occasione di confrontarti con altri tirocinanti;
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  • ti specializzerai in uno specifico ambito;
  • potrai entrare in contatto con autori, opere e case editrici esterne;
  • potrai renderti conto se le nozioni acquisite dai corsi svolti in università ti saranno d'aiuto durante il tirocinio;
  • avrai la possibilità di svolgere il tirocinio non per forza al 3° anno di università (consigliato al 2° anno);
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  • avrai l'occasione di prendere parte a nuovi progetti.

Inoltre:

Dedichiamo il tirocinio a te, che sei uno studente universitario di uno di questi corsi di laurea:

Gli ambiti prevalenti che incontrerai durante il tirocinio saranno:

  • social media management;
  • seguire l'autore dal punto di vista promozionale;
  • rassegne stampa;
  • monitoraggio reputation/brand awareness
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La biblioteca di Testimoniando: “Santi napoletani”

Santi napoletani

Un'occasione per mettere in valigia un volume appena uscito, agile e allo stesso tempo completo, sui Santi e sui Beati di Napoli.

Si riporta la recensione del volume “Santi napoletani”
pubblicata sul sito “Testimoniando”, il 27 maggio 2019.
“Santi napoletani”.

In questi giorni sono stata a Napoli, o meglio a Portici, dai miei parenti, per via del matrimonio di una mia cugina. L’occasione è stata propizia per mettere in valigia un volume appena uscito, agile e allo stesso tempo completo, sui Santi e sui Beati della terra che mi ospita per le vacanze.

Molti di essi mi sono particolarmente cari, come se fossero di famiglia, e ne ho parlato qui sul blog. Per questa ragione, in corrispondenza dei loro nomi, inserisco i collegamenti ai relativi post.

In sintesi:

Santi napoletani riporta quarantasei profili, non più lunghi di tre pagine al massimo, dei Santi e dei Beati più legati alla diocesi di Napoli, o perché vi sono nati e morti, o perché hanno concluso lì le loro esistenze, o ancora perché da lì sono partiti per annunciare il Vangelo altrove, o infine perché vi hanno trascorso svariati anni.

La fonte principale è, per stessa ammissione dell’autore, laBibliotheca Sanctorum, la fondamentale enciclopedia le cui voci sono dedicate ai personaggi sia canonizzati, sia beatificati, sia con le cause in corso a vari livelli. I profili sono aggiornati alla cerimonia di canonizzazione del 14 ottobre 2018, nella quale sono stati dichiarati santi don Vincenzo Romano e Nunzio Sulprizio: l’uno, parroco a Torre del Greco; l’altro, invece, trapiantato a Napoli per ragioni di salute (qui il racconto del mio piccolo pellegrinaggio sulla loro scia).
Lo stile di ciascun profilo è asciutto e rapido. Presenta i dati fondamentali dell’esperienza di ciascun Beato o Santo e non manca, ovviamente, di evidenziare il rapporto con la diocesi partenopea. Anche alcuni scritti dei personaggi esaminati vengono citati, a conferma del loro desiderio di santificazione, confermato poi dall’autorità della Chiesa.
I personaggi sono elencati in base alla data (che corrisponde al giorno della loro morte) in cui sono ricordati nell’edizione 2004 del Martirologio Romano, citata senz’alcun aggiornamento per i personaggi canonizzati dopo quella data. I Beati dal 2004 in poi, invece, sono riportati in corrispondenza del giorno della loro nascita al Cielo, che non corrisponde sempre a quello in cui sono ricordati in diocesi o nelle congregazioni a cui appartennero.
I nomi di quelli tra loro che li cambiarono diventando religiosi o religiose sono citati così: il nome di Battesimo è riportato tra il nome di religione più l’eventuale appellativo e il cognome al secolo, oppure segue il nome religioso e precede il cognome. Ad esempio, san Ludovico da Casoria è citato come «Ludovico (Arcangelo) Palmentieri da Casoria».
Io, invece, quando scrivo per santiebeati, riporto tra parentesi anche il cognome al secolo, a meno che il Martirologio Romano non indichi diversamente. Qui sul blog, invece, indico nel titolo del post il solo nome di religione. Mi sembra più corrispondente alla volontà di cambiare vita espressa nel mutamento di nome.
A ciascun personaggio è abbinato un appellativo che ne facilita il riconoscimento, come faccio anche io: san Giuseppe Moscati non poteva che essere «il medico santo di Napoli», mentre la Beata Maria della Passione è definita «vera vittima riparatrice», già tra virgolette nel titolo del profilo.
In appendice è riportato l’elenco completo, aggiornato però a prima del 2018, dei Santi, dei Beati, dei Venerabili e dei Servi di Dio della diocesi di Napoli. In questo caso, sono elencati per cognome di nascita, tranne quelli che non l’hanno, come i Santi dei primi secoli.
L'autore:
Eugenio Russomanno è un insegnante nato ad Acerra nel 1968. Attualmente collabora con Vatican Insider, la sezione d’informazione religiosa del sito de La Stampa. Molti dei profili presenti nel libro sono invece tratti dalla rubrica che aveva sul quotidiano locale di economia Il Denaro, diffuso a Napoli e nel resto della Campania.
Questo non è il suo primo lavoro in campo agiografico: tra gli altri, ha curato un’opera analoga per la diocesi di Viterbo, dove ha insegnato per quindici anni.
Consigliato a:
l pubblico a cui è destinato il volume parte senz’altro dai fedeli della diocesi di Napoli e da quanti, anche se non credono, vogliono conoscere l’importanza di quei personaggi per la storia della città. Credo però di doverlo consigliare in generale a chi è appassionato alle vicende dei veri amici del Signore, anche se non è napoletano né ha origini negli stessi luoghi dove hanno operato le figure scelte.
Do pienamente ragione, una volta di più, al cardinal Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli. Già al termine della beatificazione di madre Maria Crocifissa del Divino Amore aveva commentato che per farsi santi bisogna venire a Napoli. Nella prefazione del testo, invece, dichiara che per essere e diventare santi anche lì «conta soprattutto l’amore per Cristo e per il prossimo, che bisogna testimoniare sempre, alla luce del Vangelo».
Spero che prima o poi ci sia qualcuno che s’impegni in un’opera analoga per la mia diocesi di nascita. In effetti, è stato edito un Dizionario dei Santi e dei Beati della Chiesa di Milano, ma è fermo alla beatificazione del cardinal Schuster, ossia al 1996.
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“Dove va la barca nel mondo?” Il libro di Pino Pellegrino

Dove va la barca nel mondo?

Un libro per affrontare a muso duro l’imperante – cosismo, lustrismo, gragarismo, facilismo, la mentalità tecnico-scientifica e il menefreghismo religioso. 

Si riporta la recensione del libro “Dove va la barca nel mondo? …con la scialuppa di salvataggio!”
pubblicata sul settimanale “La fedeltà”, il 22 maggio 2019.
“Dove va la barca nel mondo?…con la scialuppa di salvataggio!”.

È uscito l’ultimo libro di don Pino Pellegrino.

FOSSANO. “Essere uomo oggi, significa tirar fuori la testa dalla sabbia, smettere di giocare a nascondino per prendere consapevolezza di dove va la barca del nostro mondo?”.

Per chi vuole saperne di più deve acquistare per sé e non solo, il libro di don Pino Pellegrino “Dove va la barca del mondo?… con la scialuppa di salvataggio!” edizioni Elledici.

Per:

  • confrontarsi con le sue considerazioni e i suoi consigli, dispensati a piene mani in modo: leggero, consistente ed esauriente.
  • affrontare a muso duro l’imperante cosismo, lustrismo, gregarismo, facilismo, la mentalità tecnico-scientifica e il menefreghismo religioso.
  • trovare nei 15 capitoli le risposte su cui meditare.

Di Elisabetta C.L.

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#aggrappatialei – Il sentiero

#aggrappatialei

Il sentiero

Siamo entrati nel mese di maggio, il mese per eccellenza dedicato a Maria, la madre celeste.

Durante il nostro percorso domenicale saremo accompagnati dalle storie di Bruno Ferrero, tratte dal suo libro “Ti racconto Maria“.

Oggi la storia tratta del sentiero di rose che appare grazie all’Ave Maria e che ti porta alla salvezza.

Una bambina viveva felice con il suo papà e la sua mamma. Ma per una meschina vendetta, degli uomini perfidi la rapirono.
Arrivarono un giorno avvolti nei loro grandi mantelli e, sulla strada che portava alla scuola, s’impadronirono della bambina.

Galoppando di gran carriera sui cavalli neri si allontanarono ben presto dal villaggio e presero la strada della foresta. La buia e tenebrosa foresta che ingoiava per sempre gli incauti che vi si avventuravano senza guida. Quegli uomini dal cuore di pietra portarono la bambina nel cuore della foresta. Volevano che si perdesse per sempre nella foresta.

La bambina piangeva terrorizzata. E ripeteva, quasi gridava, la preghiera che la mamma le aveva insegnato:«Ave Maria, piena di grazia…».

Attraversarono torrenti e burroni, finché giunsero dove la foresta era più intricata e impenetrabile. Là abbandonarono la bambina.

La poverina si accucciò ai piedi di un grande albero, continuando a ripetere tra i singhiozzi: «Ave Maria… Ave Maria…».

Improvvisamente, fra le lacrime, proprio ai suoi piedi scorse una rosa. Una rosa dai petali teneri come una carezza. Poco più avanti, ben visibile, tra l’erba e le foglie, c’era un’altra rosa, poi un’altra, e un’altra ancora… forma vano un sentiero che si snodava tra gli alberi. La bambina cominciò a camminare da una rosa all’altra, prima esitante poi quasi di corsa. Dopo un po’ arrivò al margine della foresta e si trovò nelle braccia della mamma e del papà.

Anche loro avevano visto il sentiero di rose ed erano partiti alla sua ricerca.
Perché anche la mamma e il papà avevano continuato a dire l’Ave Maria. E tutte quelle Ave Maria, quelle dei genitori e quelle della figlia, erano diventate un sentiero di rose. Che li aveva riportati tutti insieme.

Ancilla Domini -sorrisi mariani-

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#aggrappatialei – Il soldato Pietro

#aggrappatialei

Il soldato Pietro

24 maggio: la festa di Maria Ausiliatrice.

Durante il giorno dedicato a Maria Ausiliatrice ci accompagna la storia “Il soldato Pietro” di Bruno Ferrero, tratta dal suo libro “Ti racconto Maria“.

Oggi la storia tratta dell'entrata del soldato Pietro in Paradiso.

Un uomo rude e coraggioso, di nome Pietro, aveva scelto come mestiere quello del soldato. Sapeva combattere con l’archibugio e la spada e si era distinto nelle battaglie più celebri, ma un giorno fu colpito a morte. Quello stesso giorno arrivò alle porte del Paradiso. Bussò con energia. San Pietro si affrettò ad aprire.

«Voglio entrare in Paradiso! Guardate quante medaglie ho meritato! Modestia a parte, sono il migliore. Sono persino morto per la mia Patria. Credo proprio di essermelo guadagnato il Paradiso!».

«Vedo, vedo», borbottò san Pietro, «il vostro nome è il più bello che ci sia, non c’è dubbio. Ma devo prima dare un’occhiata ai miei registri».

Estrasse un librone da uno scaffale e cominciò a leggere lentamente. Tutto quello che il soldato aveva fatto era scritto in quel librone. Man mano che san Pietro leggeva, però, scuoteva la testa e bofonchiava: «Uhm… Uhm».

Secondo quello che c’era scritto e secondo le leggi che regolavano l’accesso al Paradiso, san Pietro non poteva assolutamente lasciar entrare il soldato.

Ma che cosa poteva fare?

San Pietro chiamò san Michele, l’arcangelo che portava la spada e l’armatura, e che quindi avrebbe dovuto provare comprensione nei riguardi di un suo collega umano.

«Ma no, ma no! », gridava san Michele. «Non puoi infrangere i regolamenti. Questo soldato non può assolutamente entrare in Paradiso. Devi cacciarlo via!».

Allora san Pietro convocò un’adunanza di tutti i santi più buoni che riuscì a trovare. Ma non ci fu niente da fare. Senza esitare si recò da Gesù e cominciò a raccontargli tutto quello che si riferiva al soldato.

Ma proprio in quel momento, ci fu un baccano inde-
scrivibile. Venti diavoli, trafelati e rabbiosi, stavano correndo su per i gradini che portavano al Paradiso.

«Ferma, ferma!», gridavano i diavoli, agitando i forconi aguzzi. «Questo soldato non appartiene al Paradiso. Questo soldato appartiene a noi!».

Le cose si mettevano decisamente male per il povero
soldato Pietro. Un diavolaccio rosso lo punzecchiò con la forca sghignazzando: «Eccolo qui, quello che diceva sempre “porco diavolo!”».

Ma proprio allora, al fianco di Gesù, apparve una bella Signora. Era Maria. Aveva in mano un grosso libro d’oro, che consegnò a Gesù. Aveva centinaia di pagine, ed era tutto scritto, su ogni pagina. Gesù incominciò a leggere.
Gesù leggeva e leggeva e leggeva. Alla fine si voltò verso Maria e le fece un bell’inchino. Quello era il segnale.

Il soldato Pietro poteva entrare in Paradiso. Fu Maria stessa a prenderlo per mano e farlo entrare.

I diavoli si avviarono furibondi verso l’Inferno, protestando: «Maria è la nostra rovina! Continua a rubare le anime che ci appartengono! Di questo passo finiremo disoccupati».
A san Pietro, però, era rimasta una gran curiosità.

Che cosa c’era scritto sul gran libro d’oro che Maria aveva fatto leggere a Gesù?

Così, mentre tutti erano distratti, san Pietro si avvicinò quatto quatto al libro d’oro e lo aprì. C’erano scritte tante Ave Maria su ogni pagina. Migliaia e migliaia di Ave Maria.

Era l’unica preghiera che quel rude soldato conoscesse e ogni volta che la mormorava, la Madonna la scriveva sul suo grande libro d’oro.

Erano state proprio quelle Ave Maria ad aprire le porte del Paradiso al soldato Pietro.

Ancilla Domini -sorrisi mariani-

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L’ambiente protagonista in letteratura: “La Bibbia dell’ecologia”

L’ambiente protagonista in letteratura:
“La Bibbia dell’ecologia”
del saggista Roberto Cavallo premiata a Roma, Firenze, Rovigo e Sarzana

Il recente libro di Roberto CavalloLa bibbia dell’Ecologia. Riflessioni sulla cura del Creato“, edito dall’Editrice Elledici e distribuito da AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale), alla sua terza ristampa a un anno dalla pubblicazione, continua a raccogliere riconoscimenti.

Gli ultimi due premi ricevuti in ordine cronologico sono quelli che l’autore stesso ha ritirato il 19 maggio a Roma all’interno del Concorso letterario e fotografico “La voce della Natura: Armonia, Benessere e Spiritualità”. “La Bibbia dell’Ecologia” ha concorso nella sezione Narrativa, Saggistica e Teatro o Sceneggiatura, classificandosi al 1° posto della sezione e ricevendo inoltre il “Premio speciale per la migliore opera in assoluto sulla natura”. Il concorso, alla sua seconda edizione, è nato con l’intento di premiare quelle opere che abbiano come protagonista la bellezza straordinaria della Natura e le forti sensazioni, i mille sentimenti, piccoli o grandi miracoli di vita e cambiamenti repentini o lenti che essa è in grado di suscitare negli uomini. Il riconoscimento è stato consegnato presso la Sala meeting “Gazebo” dell’Hotel Piccolo Borgo, a Roma.

Il Premio “La voce della Natura” si va ad aggiungere alla Menzione di Merito consegnata all’autore il 27 aprile 2019 presso l’Auditorium Ente Cassa di Risparmio di Firenze, nell’ambito del Premio Internazionale letterario e artistico “Giglio Blu”, dove La Bibbia dell’Ecologia ha partecipato alla Sezione “Saggistica Edita“. Il concorso, organizzato dall’associazione culturale “Giglio Blu di Firenze”, ha riconosciuto l’efficacia del libro nel rileggere l’Antico Testamento in chiave ambientale e moderna, motivando così la menzione:

“sa porre bene all’attenzione dei fruitori, con sapienza, come dovremmo rispettare l’ambiente, e in quanto casa, sia dell’uomo, degli animali, delle pinte. Il linguaggio e lo sviluppo editoriale del testo sono ben curati ed atti ad essere cornice di un discorso omnicomprensivo ma difficile da attuare”.

Il concorso-premio “Giglio Blu di Firenze” è alla sua seconda edizione, patrocinata dal Consiglio Regionale della Toscana.

Oltre ai due riconoscimenti sopra citati, il libro del rifiutologo e divulgatore ambientale Roberto Cavallo ha superato le selezioni e si è aggiudicato un altro premio romano: nominato finalista al Premio Salvatore Quasimodo di Roma: la cerimonia di premiazione si terrà il 26 maggio, alle ore 10, presso l’ Aula Magna dell’ Università Valdese, in Via Pietro Cossa 40 (Piazza Cavour, Roma).

Nella stessa giornata, il libro riceverà un riconoscimento a un altro prestigioso concorso, quello Letterario Internazionale “Gian Antonio Cibotto 2019”: le premiazioni, in questo caso, si terranno a Rovigo, alle ore 10, nella Sala degli Arazzi dell’Accademia dei Concordi in piazza Vittorio Emanuele II.

Infine, la giuria del VII Premio Letterario Internazionale città di Sarzana ha ritenuto la Bibbia dell’Ecologia meritevole di un premio che verrà consegnato a Sarzana (provincia di La Spezia), presso il Teatro Impavidi alle ore 21 di Domenica 28 Luglio 2019. Alcuni capitoli del libro verranno inseriti in un’antologia pubblicata ad hoc per l’evento.

Il libro

La Bibbia dell’Ecologia è un saggio che mette a confronto gli insegnamenti dell’Antico Testamento con i comportamenti poco sostenibili messi in atto dall’uomo, e propone consigli pratici e dettati dal buon senso per lasciare ai nostri figli un mondo migliore perché se vogliamo salvare la Terra che abitiamo bisogna cambiare rotta, cercare di vivere in modo sostenibile, ripartire dalle cose semplici, dobbiamo limitarci. Abbiamo l’obbligo di lasciare ciò che ci circonda in condizioni tali per cui i nostri figli e nipoti, compresi quelli che ancora devono nascere, possano continuare a viverci almeno come ci abbiamo vissuto noi.

“Quando visitiamo una casa che non è la nostra chiediamo il permesso di en-trare, ci puliamo le scarpe, guardiamo solo nelle stanze in cui siamo invitati, consumiamo solo quanto ci viene offerto, domandiamo dove possiamo gettare un rifiuto quando ce ne troviamo uno in mano… È con questo spirito che dovremmo imparare a stare sulla terra, il pianeta su cui viviamo, di cui siamo i custodi ma che non ci appartiene”

commenta l’autore Roberto Cavallo.