15 SETTEMBRE
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
PENSARE SECONDO DIO
Fin dall’inizio della sua predicazione Gesù ha invitato a cambiare mentalità, modo di pensare e, quindi, di agire. Man mano che la sua rivelazione si fa più ampia e profonda, emerge fortemente la difficoltà degli apostoli, e anche nostra, a pensare non più secondo la cultura di questo mondo, ma secondo il modo di pensare di Dio. Non dovrebbe essere difficile per chi si lascia istruire da Gesù.
PRIMA LETTURA
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.
È il terzo carme del Servo del Signore. Il profeta Isaia lo presenta perseguitato, ma forte sotto le sofferenze e gli insulti. Egli pone la sua fiducia in Dio e afferma la propria innocenza. I cristiani riconosceranno in questi versetti Gesù, il Messia sofferente e vincitore.
SALMO RESPONSORIALE
Salmo 14 (16)
Il salmista è passato attraverso molte sofferenze, ma il Signore è corso in suo aiuto. Per questo egli dichiara il suo amore e la sua fedeltà al Signore, che lo ha liberato dalla morte.
SECONDA LETTURA
La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.
L’apostolo Giacomo interviene con forza per spiegare il rapporto tra fede e opere. Per i cristiani, non si tratta più di osservanze rituali e formalistiche, ma di carità concreta. Una fede autentica produce opere di carità, altrimenti è una fede sterile, che non porta alla salvezza, è come morta.
VANGELO
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
Siamo a metà del Vangelo di Marco e qui prende corpo una prima risposta alla domanda: chi è costui? La risposta di Pietro, giusta, si presta ad essere equivocata. Gesù coglie il momento per iniziare a far comprendere in che senso egli è il Messia e quali sono le sue richieste a chi vuole seguirlo.