7 LUGLIO
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
GESÙ, LA NOVITÀ RIFIUTATA
L’incredulità dei paesani sconcerta e amareggia Gesù. Oggi i concittadini del Signore possiamo essere noi, quando restiamo scandalizzati da qualche richiesta del Vangelo e riteniamo che non sia accettabile o praticabile da noi. La novità che porta il Signore Gesù richiede menti e cuori aperti e disposti alla conversione.
PRIMA LETTURA
Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
Ezechiele è in esilio a Babilonia, insieme ad altri del popolo di Israele. Il Signore lo sceglie perché diventi profeta e parli a suo nome agli Israeliti. Non avrà vita facile e non troverà immediato ascolto, perché essi hanno la testa dura. Ma il Signore non abbandona il suo popolo e il profeta non deve scoraggiarsi.
SALMO RESPONSORIALE
Il salmista si trova in grandi difficoltà, ma si rifugia nella preghiera umile, perché è consapevole che solo il Signore può risollevarlo.
SECONDA LETTURA
Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.
Paolo si sta difendendo da chi lo considera un apostolo di poco conto. Dopo aver ricordato ai Corinzi di aver avuto visioni straordinarie, piuttosto che riporre la sua fiducia nei doni e nelle sue capacità, preferisce vantarsi delle proprie debolezze. Infatti, il Signore lo ha educato a fidarsi solo della forza che viene da lui.
VANGELO
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Marco racconta che a Nazaret è avvenuto uno scontro fortissimo fra le tradizioni del vecchio Israele e la novità che porta Gesù. I paesani, pur ammirandolo, non si fidano di quello che Gesù propone: l’apertura del regno di Dio a tutti i peccatori e la fondazione di un nuovo popolo di Dio.