5 dicembre
2ª DOMENICA DI AVVENTO
La parola di Dio venne su Giovanni
COMMENTO
Luca si impegna nel suo lavoro di storico con lo scopo di situare gli avvenimenti nella storia reale e nella geografia conosciuta da tutti. Secondo le sue indicazioni, il Battista inizia a predicare tra il 27 e il 28 d.C.
Egli nomina le autorità civili dell’Impero e di Israele e quelle religiose di Gerusalemme; tutte saranno interessate, direttamente o indirettamente, dall’opera di Gesù, il Messia.
E subito annuncia la bella notizia: lo Spirito Santo è in azione e muove il Battista alla realizzazione della sua missione. Era stato l’angelo Gabriele a comunicare a Zaccaria, padre di Giovanni, la missione che il figlio avrebbe dovuto svolgere: preparare un popolo ben disposto alla venuta del Messia.
La parola di Dio lo raggiunge nel deserto e la piccola modifica che Luca apporta al testo di Isaia dice che è proprio nel deserto che risuona la voce che invita a conversione. Il deserto è sì il luogo della prova, ma è anche il luogo del cammino faticoso, sì, ma pieno di speranza, che il popolo di Dio ha compiuto per giungere alla terra promessa. C’è un nuovo cammino da percorrere e c’è una nuova terra promessa da raggiungere: la salvezza che tocca ogni uomo e che il Messia realizzerà.
Bisogna preparare la strada. Il profeta Baruc, nella prima lettura, ha detto che Dio stesso spianerà la strada, mentre Isaia (40,3-5) ordina ai fedeli di spianare i colli e colmare le valli. Le metafore sono abbastanza chiare, vanno eliminate l’alterigia di chi si innalza e le ingiustizie che affossano i poveri. Luca, da parte sua, ponendo i verbi al futuro, sembra mettere insieme l’opera di Dio e quella degli uomini con la certezza che il Battista riuscirà a preparare il popolo ad accogliere la salvezza operata da Dio nel Messia. Perciò, niente deve ostacolare la venuta del Signore e niente deve impedire di correre verso di lui. La traduzione spirituale di queste immagini richiede un lavoro su di sé non solo da parte delle singole persone ma anche, e soprattutto, delle intere comunità cristiane.
Se Luca dovesse raccontare oggi il Vangelo farebbe i nomi dei luoghi più conosciuti da noi e citerebbe i governanti del nostro tempo. Su questo piano niente è cambiato. Ma dobbiamo ricordarci che anche oggi la parola del Signore scende su chiunque si renda disponibile ad ascoltarla, perché essa porti i frutti per i quali il Signore la manda sulla terra; essa annuncia le grandi opere di Dio per la salvezza del mondo, a cominciare da tutto quello che ha insegnato e fatto Gesù.
Anche nel nostro mondo c’è bisogno di conversione e di purificazione. Perché questo avvenga, sono necessari dei nuovi Giovanni Battista, che con la propria vita contestino la ricerca di ricchezza e di potere e abbiano il coraggio di dire a tutti, prima dentro la Chiesa e poi fuori di essa, le cose che devono essere assolutamente cambiate e quelle che tutti devono cercare, ad iniziare da una vera conversione del cuore, per tornare a Dio e ai fratelli.
SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
- Lo Spirito Santo anche oggi fa scendere la parola di Dio sui nuovi profeti che invitano alla conversione, per accogliere il Signore che viene. Oggi possiamo essere dei “Battista”, che annunciano, o dei peccatori che ascoltano e si muovono. Anche tutti e due.
- Luca nomina i potenti del mondo. La parola di Dio risuona sempre nel nostro mondo. Anche oggi ci sono potenti e deboli, peccatori e santi. Anche oggi l’invito arriva ai popoli e a ogni persona. Arriva anche a ciascuno di noi.
- Il Signore vuole arrivare al cuore di ogni suo fratello e sorella. Lui è capace di scavalcare qualunque ostacolo. Ma non si impone a nessuno. Entra nel nostro cuore solo se noi, liberamente e con gioia, gli apriamo la porta.
- Ogni preparazione richiede fatica. Non è facile liberare mente e cuore dagli ostacoli che poniamo al Signore. La fatica sarà dolce solo se a muoverci sarà l’amore, che nell’Avvento assume il volto del desiderio di salvezza per noi e per i fratelli.
PROPOSTA DI IMPEGNO PER LA SETTIMANA
Individuiamo in noi un atteggiamento poco evangelico di questi ultimi tempi e combattiamolo.
Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2018