31 gennaio
4ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Gesù, Parola di Dio che sorprende e libera
COMMENTO
Israele si chiedeva come distinguere i veri profeti dai falsi. Anche noi ce lo chiediamo. Pur sapendo che con il Battesimo tutti noi siamo stati resi profeti, prima con la vita e poi con la parola, andiamo alla ricerca di chi ci parli a nome di Dio e ci indichi la strada della vita piena e della salvezza. Il nostro criterio è Gesù con il suo Vangelo. Se chi ci parla somiglia a Gesù, traduce correttamente nel nostro tempo il Vangelo e ha il dono di adattarlo alla nostra vita, allora possiamo fidarci.
Leggendo Paolo, riscopriamo che resistono dei pregiudizi duri a morire. Uno è quello che fa pensare, che i preti e i religiosi siano più vicini a Dio, per una sorta di superiorità spirituale, frutto della loro scelta di vita. In realtà, la santità non dipende dalla condizione e dal ruolo assunti nella Chiesa, ma dalla corrispondenza delle scelte e della vita quotidiana al Vangelo di Gesù. E su questo i cristiani, davanti a Dio, partono tutti alla pari. In qualunque stato di vita, single, consacrati, sposati…, ciascuno è chiamato a vivere il Vangelo e a crescere nella fede, nella speranza e nella carità, per conformarsi a Cristo e arrivare in Paradiso. Per questo Gesù è venuto e ha proclamato il Vangelo.
L’evangelista Marco finora, a parte le due affermazioni e i due imperativi di domenica scorsa, non ci ha detto cosa Gesù insegnasse, però ci tiene a dire subito che il suo insegnamento era autorevole ed essenzialmente nuovo e diverso da quello degli scribi. In cosa consiste questa autorità che emana da Gesù?
Anzitutto, tenendo conto di ciò che leggiamo in seguito nel vangelo, possiamo pensare che fin dall’inizio nell’insegnamento di Gesù non ci fossero ipotesi soggette a interpretazioni soggettive, né idee prese da altri, ma semplice comunicazione di qualcosa che nasceva dal suo interno e portava impresso il sigillo della verità conosciuta e sperimentata solo da lui. Inoltre si presenta come una novità rispetto a ciò che gli scribi ripetevano ormai da troppo tempo (Gesù rispetta la Legge, ma la completa e la supera, libero dalle pastoie dei precetti e delle interpretazioni dei rabbini).
Perché la gente è disponibile ad accogliere ciò che Gesù insegna? E qui possiamo collocare una caratteristica dell’insegnamento di Gesù, collegata alla sua potenza: quello che lui dice si verifica. È il criterio che il Primo Testamento dava per distinguere il vero profeta dal falso.
E l’evangelista ci tiene a dimostrare subito l’autorità e la potenza del Figlio di Dio incarnato. Il demonio che va allo scontro con Gesù è chiamato spirito “impuro”, non in riferimento alla dimensione sessuale, ma in opposizione alla santità: ciò che viene da Dio è santo, quindi puro, luminoso; ciò che si allontana o si oppone a lui è impuro, quindi sporco e tenebroso. Gli indemoniati non erano ammessi nella sinagoga, perciò possiamo pensare che il demonio si sia tenuto nascosto, ma di fronte alla parola di Gesù si sia sentito costretto a uscire allo scoperto e a sfidarlo con le sue grida. Quello che dice è significativo per l’identità e la missione di Gesù. Marco ha fatto dire qualcosa dal Battista ma la proclamazione di Gesù come Figlio di Dio l’ha già fatta direttamente il Padre nel battesimo. Ora è l’avversario, Satana, che per bocca di un suo complice, prima dice di conoscere la missione di Gesù, distruggere il potere del maligno, e poi di trovarsi di fronte all’inviato di Dio, e quindi invincibile. Gesù però non vuole assolutamente una propaganda demoniaca, per questo gli ordina di tacere e di lasciare libera quella persona.
Questa liberazione, mentre dà inizio alla sconfitta del maligno, è per la gente il segno che Gesù davvero viene da Dio e insegna la verità: sono queste le fonti della sua autorità e della novità che porta nel mondo.
E oggi? I predicatori insegnano con autorità? È Gesù la fonte dell’autorità di chi annuncia il Vangelo. Gli spiriti maligni che abitano gli uomini del nostro tempo non sopportano il Vangelo, ma una predicazione che mostra la forza della Parola di Dio è capace di liberare i cuori dagli influssi dell’avversario, che rendono anche i cristiani prigionieri del male in tutte le sue forme.
SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
- Per Marco l’insegnamento di Gesù ha una parte rilevante nel vangelo. Gesù evangelizza per liberare dall’ignoranza su Dio, sull’uomo e sul senso della nostra vita. Questo dono raggiunge anche noi ogni giorno. Chi gusta la sua Parola è libero, gioioso e riconoscente.
- Gesù insegna alle folle, ma chi vuol diventare discepolo ascolta, accoglie nella mente e nel cuore la sua parola e la mette in pratica. Noi, cristiani dal Battesimo, ci chiediamo se ci lasciamo istruire da Gesù o se nella pratica seguiamo altri maestri.
- La missione di rovinare i piani di Satana è passata ai discepoli di Gesù, quindi anche a noi. Ma l’avversario si nasconde molto bene, non ha bisogno di mostrarsi troppo, ha molti alleati in carne e ossa. Chiediamo il dono dello Spirito per riconoscere le trame diaboliche e avere la forza per combatterle anzitutto in noi, poi negli altri e nel mondo.
- La folla è stupita perché l’insegnamento di Gesù è «nuovo». Il Vangelo ha 2000 anni. Ma chi vuole diventare una persona «nuova», ogni giorno scopre nella Parola la novità capace di rinnovare la sua vita; chi ha una vita spirituale anche minima, ma vera, lo sa, lo sperimenta e ne gioisce.
PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA
Ricordiamo un insegnamento di Gesù, particolarmente significativo per noi in questo momento della nostra vita, e impegniamoci a viverlo nella settimana.
Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2018