18 ottobre
29ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
RENDETE A DIO QUELLO CHE È DI DIO
COMMENTO
Il contesto: dal 6 d.C. i Romani avevano imposto un tributo per ogni uomo e donna dai 14 ai 65 anni; ammontava a un denaro, l’equivalente di una giornata di lavoro di un bracciante, e doveva essere pagato in valuta romana; gli Ebrei non sopportavano questa tassa; gli erodiani, nati al tempo di Erode e ora legati a Erode Antipa, erano favorevoli al pagamento per conservare il potere acquisito; i farisei lo subivano come obbligo imposto dagli odiati Romani.
Questo tentativo di incastrare Gesù inizia con elogi sperticati che corrispondono a ciò che il popolo diceva di Gesù, ma sulla bocca degli avversari nascondono malamente ipocrisia e falsità.
Se Gesù avesse contestato il tributo lo avrebbero accusato alle autorità (come hanno fatto durante il processo davanti a Pilato), se l’avesse approvato avrebbe perso la simpatia del popolo.
Gesù si limita a ricordare che la Palestina appartiene all’Impero Romano e che gli Ebrei, a parte la perdita della libertà, ne godevano i vantaggi, perciò il tributo fa parte delle cose normali di questo mondo.
Il Signore però non si ferma qui. Con la sua risposta smaschera e colpisce i suoi interlocutori ed eleva il discorso: se è giusto dare a Cesare il suo, è ancora più giusto e doveroso dare a Dio ciò che gli è dovuto: l’amore, la fede, l’obbedienza alla sua volontà.
L’evangelista fa percepire che Gesù sta rimproverando erodiani e farisei, perché non stanno riconoscendo in lui il Messia mandato da Dio e quindi si rifiutano di prestare a Dio l’ascolto e l’obbedienza che gli sono dovuti.
SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA
1. L’ipocrisia degli avversari di Gesù ci Sicuramente noi non tendiamo una trappola a Gesù e magari siamo sinceri quando nella preghiera lo elogiamo… Ma, se poi non mettiamo in pratica la sua parola, Gesù che se ne fa dei nostri elogi?
2. Cesare e Dio, i rapporti con questo mondo e il rapporto con Dio: realtà distinte ma interdipendenti. C’è una diversità essenziale: il rapporto con la realtà naturale, sociale e politica è regolato da doveri e vantaggi pratici, il rapporto con Dio non è fondato sui do- veri, ma su una risposta di amore a un amore ricevuto gratuitamente e manifestato inizialmente dal dono della vita e poi, in pienezza, dal Cristo crocifisso e risorto.
3. Se il Signore ordina di dare alle realtà di questo mondo ciò che gli spetta, è perché tutto ciò che tocca la vita umana vale e va non solo difeso, ma promosso, affinché la vita terrena sia pienamente umana per tutti. Questo è un servizio che la Chiesa intera e ogni cristiano possono e devono rendere all’umanità.
4. Tutti abbiamo delle domande vere dentro al cuore. Chi si presenta a Gesù con onestà e sincero desiderio di amare Dio e i fratelli certamente riceve la risposta di cui ha bisogno. Il Signore ha molti strumenti per rispondere: la sua Parola, i pastori, i fratelli e gli amici nella fede, gli avvenimenti. Per comprendere la sua risposta abbiamo bisogno di silenzio, di umiltà, di pazienza attiva.
PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA
Verifichiamo se siamo onesti in tutto con la società civile e se il Signore è il centro della nostra vita e delle scelte.
Tratto da: Messale delle domeniche e delle feste – Elledici – 2017