4 ottobre
27ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Siamo i mezzadri di Dio
Come domenica scorsa, Gesù si rivolge ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, quelli che gli stanno facendo la guerra e in parabola racconta di un padrone che dà in affitto la sua vigna, di cui si era preso una cura speciale. Ma i suoi contadini la fanno da padroni e si rifiutano con ogni violenza di consegnarne il raccolto. La vigna è il regno di Dio e la parabola si riferisce alla storia della salvezza, alla violenza riservata ai profeti e allo stesso figlio del padrone. Per questo, dice Gesù, il regno di Dio viene affidato ad altri.
PRIMA LETTURA
La vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele.
Isaia canta l’amore di Dio per il suo popolo, simboleggiato nella cura che un buon agricoltore ha per la sua vigna. Ma la vite invece produce uva selvatica e il padrone decide di sbarazzarsene.
Dal libro del profeta Isaia. Is 5,1-7
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 79 (80)
Il popolo si sente come una vigna devastata a causa della sua infedeltà, per questo il salmista chiede al Signore una nuova protezione per poter rifiorire.
Rit. La vigna del Signore è la casa d’Israele.
SECONDA LETTURA
Mettete in pratica queste cose e il Dio della pace sarà con voi.
Nell’ultimo capitolo della lettera agli abitanti di Filippi, Paolo li esorta a una vita virtuosa, a mantenere una condotta ispirata al Vangelo, secondo l’esempio che hanno ricevuto da lui.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi. Fil 4,6-9
VANGELO
Darà in affitto la vigna ad altri contadini.
Ancora una parabola sull’infedeltà del popolo ebraico, segnata da un’ostilità crescente impressionante nei confronti del messia. Gesù legge la storia della salvezza e denuncia la persecuzione dei profeti e il rifiuto fino alla violenza e alla morte dell’inviato di Dio.
Dal vangelo secondo Matteo. Mt 21,33-43