Raccolta di aforismi o testi utili per la riflessione o l’approfondimento
UOMINI IN ATTESA E UOMINI NUOVI
I discepoli di Giovanni Battista erano uomini in attesa del Messia. E il Battista li manda da Gesù, con un carico di domande e problemi. C’è da supporre: lui sa già le risposte, ma vuole che essi constatino di persona la straordinaria novità che sta germogliando, e quindi diventino discepoli del Signore. Perciò suggerisce la questione pesante da porre a Gesù: «Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?».
Rispondendo, in sostanza il Signore dice loro che sta compiendo proprio quelle opere che i profeti antichi avevano indicato come tipiche del Messia. Constatato questo, i discepoli trarranno le conclusioni.
– Partiti i discepoli del Battista, Gesù si rivolge ai discepoli propri. E compila come una graduatoria fra i protagonisti della storia religiosa in corso, collocandoli su tre diversi livelli.
– Ci sono sullo sfondo i profeti antichi, che annunciarono – per un futuro incerto – la venuta del Messia redentore, e ne descrissero le opere con quel loro linguaggio pittoresco, detto apocalittico.
– Ma Gesù rivaluta il Battista definendolo «più che un profeta»: «tra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista». Risulta infatti il messaggero scelto da Dio. Ha preparato la via del Messia, è corso innanzi a lui, e col dito lo ha indicato presente ai suoi concittadini.
– Quindi Gesù chiama in causa i suoi discepoli, ed esce in quella dichiarazione sconcertante: anche il più piccolo di loro – dice – è più grande del Battista.
Così, nel pieno corso della svolta religiosa che Gesù sta operando, emergono graduatorie e livelli insospettati. I discepoli del Signore appaiono gli uomini nuovi, più grandi del Battista.
– A essere precisi, Gesù non nomina espressamente i suoi discepoli, ma indica «il più piccolo nel regno dei cieli». Chiunque entrerà al regno «che è vicino» – e i discepoli di Gesù sono sollecitati a entrarvi – sarà da più del Precursore.
Il regno è la realtà nuova che Gesù sta portando nel mondo, una realtà in cui invita a inserirsi. Di fatto si tratta di formare una nuova umanità, quella dei suoi discepoli. Essi accolgono la buona notizia, il Vangelo, e si impegnano a viverla.
Scoprono di essere amati da Dio, sollecitati a un’esistenza basata sull’amore di Dio e del prossimo, e chiamati a un destino di vita eterna. Sono uomini nuovi, della cui esistenza sarà bene informare anche Darwin…
– Di fatto nella storia religiosa Gesù ha introdotto l’ultima svolta, ha compiuto e fa compiere il passo in avanti all’umanità.
Gli scienziati di oggi, nel descrivere la storia del cosmo, ci stanno abituando a una lunga vicenda di crescita e sviluppo, a partire dal big bang in poi. Ma quando è venuto il tempo opportuno, Gesù figlio di Dio ha lanciato l’umanità nella nuova avventura dalle prospettive vertiginose.
Gesù ci propone di diventare uomini nuovi, uomini contagiati dall’amore di Dio, e chiamati a vivere nell’amore.
– E Giovanni il Battista? é stato di fatto colui che nel momento opportuno ha indicato la grande svolta. Ai suoi discepoli, e a tutti gli uomini.
(tratto da: E. Bianco, All’altare di Dio – Anno A – Elledici 2009)