• Es 17,8-13a – Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte.
• Salmo 120 – Rit.: Il nostro aiuto viene dal Signore.
• 2 Tm 3,14–4,2 – Sia completo l’uomo di Dio e ben preparato ad ogni opera buona.
• Canto al Vangelo – Alleluia, alleluia. Spero nel Signore, spero sulla sua parola. Oppure: La parola di Dio è viva, efficace, e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. Alleluia.
• Lc 18,1-8 – Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
PER COMPRENDERE LA PAROLA
Mosè e la vedova del Vangelo sottolineano l’efficacia della preghiera perseverante. “È necessario pregare sempre, senza stancarsi”.
PRIMA LETTURA
Un testo antichissimo della tradizione jahvista.
Nel deserto, Israele lotta contro alcune tribù nomadi. Una lotta per assicurarsi le sorgenti e i pascoli, una lotta per sopravvivere nel deserto. Forse Israele mira anche ad assicurarsi un passaggio per avvicinarsi alla Terra promessa.
Mosè sul colle, con le mani alzate. Non è un gesto di magia ma di fede: Dio guida e sorregge il suo popolo nella lotta contro gli Amaleciti. Il gesto di Mosè non è altro che il segno della presenza e della potenza di Dio in mezzo al suo popolo. Lui dà la vittoria, lui è il Salvatore. La preghiera è già nel gesto (che si oppone al nostro atteggiamento troppo disincarnato).
Colui che è chiamato ad essere l’espressione di Dio ha bisogno del sostegno degli altri. La missione di Dio supera l’individuo. Aronne e Cur sostengono le mani di Mosè.
Giù nella pianura, anche Giosuè è strumento della forza di Dio. Giosuè e Mosè, due ruoli complementari (come Marta e Maria: Lc 10,38-42).
SALMO
È un salmo di pellegrinaggio. È la preghiera fiduciosa del credente in cammino verso Dio (avrebbe potuto essere la preghiera di Mosè per il suo popolo).
Oggi è la preghiera della Chiesa, sempre sostenuta dal suo intercessore, Cristo.
SECONDA LETTURA
– 3,14-17. Paolo, che sa di essere ormai al termine del cammino, raccomanda a Timoteo di rimanere fedele all’insegnamento ricevuto fin dall’infanzia. Tale insegnamento gli è stato dato con i sacri testi. Paolo ricorda il ruolo e l’importanza della Bibbia nella vita cristiana: essa comunica la sapienza, conduce alla salvezza… Una frase importante sulla ispirazione della Parola di Dio: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio”.
– 4,1-2: Una raccomandazione a Timoteo perché comunichi e trasmetta la Parola di Dio. È la ragion d’essere dell’apostolo, qualunque cosa capiti e costi, in ogni occasione opportuna e non opportuna. Il v. 2 potrebbe richiamare la vocazione di Geremia (“… per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare”, Ger 1,10).
VANGELO
Una parabola sulla preghiera, sull’efficacia della preghiera, “senza stancarsi”. È l’identico tema dell’“amico importuno” (cf Lc 11,5: 17a domenica). Vi è aggiunto un secondo tema: nonostante i ritardi, Dio farà giustizia. I ritardi del giudizio di Dio fanno temere che la fede si stanchi.
La mancanza di fede e di fedeltà dei suoi contemporanei sembrano preoccupare l’evangelista. Ecco allora l’ultima frase: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà troverà la fede sulla terra?”.
Il personaggio principale del brano è il giudice, che si lascia convincere dalle richieste insistenti della vedova. Fa pensare a Dio che ascolta “senza far aspettare”, la preghiera dei “suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui”.
Ma anche la vedova è un personaggio importante della parabola: la sua perseveranza e la sua insistenza diventano un modello del modo di pregare. Questa vedova è il povero per eccellenza, che non ha altra arma che la sua perseveranza. Un’arma che alla fine è efficace. Un invito a perseverare nella preghiera.
PER ANNUNCIARE LA PAROLA (piste di omelia)
Importanza della preghiera
La preghiera è necessaria
L’uomo, affascinato dall’efficacia della propria azione, è sempre tentato di trascurare la preghiera. Mosè crede talmente nella necessità della preghiera da affidare il comando dell’esercito a Giosuè (1ª lettura). Si ricordi il ruolo degli apostoli nei confronti della preghiera (At 6,4).
L’uomo non è solo a lavorare nel mondo, egli è il collaboratore del “Signore che ha fatto cielo e terra” (cf salmo). Mediante la preghiera si pone di fronte a Dio in tutta la sua verità, e quindi valuta i propri limiti e la propria debolezza. Il Signore è sempre pronto a vegliare su coloro che si rivolgono a lui: “Alzo gli occhi verso i monti… Non lascerà vacillare il tuo piede… Il Signore è il tuo custode” (salmo).
Bisogna essere perseveranti nella preghiera
L’uomo si stanca presto della preghiera, e invece non bisogna aver paura di mostrarsi ostinati. La vedova del Vangelo è debole e senza difesa. Eppure il Signore sottolinea la forza della sua preghiera di fronte al giudice. La sua forza era la sua perseveranza. Il Signore finisce con l’esaudire perché “non si continui a importunarlo”; di fatto, non si potrebbe importunarlo. La parabola è raccontata per dimostrare “la necessità di pregare sempre senza stancarsi”.
Mosè sul colle è l’esempio d’una preghiera instancabile: “…mentre Aronne e Cur sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole”. Per perseverare nella preghiera, accettare l’aiuto degli altri.
Anche oggi bisogna pregare?
La preghiera di domanda è spesso contestata: gli increduli vi fanno dell’ironia, i fautori di una fede pura dubitano che Dio modificherà i suoi piani. Con la preghiera si può ottenere che il corso degli avvenimenti cambi?
Il Signore presenta la preghiera di domanda come un atteggiamento essenziale del credente. Il Vangelo e l’intera tradizione cristiana ne attestano l’importanza. Dio è un padre sensibile alle invocazioni di tutti i suoi figli. La preghiera di domanda purifica la nostra volontà e rinnova la nostra fede in Dio: non un Dio protettore che ci preserva dalle difficoltà, ma un Padre che aiuta ad affrontare con fiducia i pericoli della vita: “Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita” (salmo).
La preghiera di domanda ci mette d’accordo con Dio, ci rende più attenti ai suoi appelli, meglio disposti a collaborare alla sua opera. L’uomo che prega non lascia da parte le sue responsabilità, esprime soltanto la decisione di partecipare in una dipendenza amorosa; afferma il suo desiderio di comunione. La preghiera è efficace quando si prega non solo per se stessi, ma anche per gli altri.
L’importanza della Parola nella vita del credente (2ª lettura)
“Rimani saldo in quello che hai imparato”
Timoteo s’è convertito molto giovane: deve quindi costruire tutta la sua vita sulla fede che lo anima. Deve nutrirsi della Parola di Dio perché essa penetri sempre più in lui e per lasciarsi afferrare dal dinamismo dello Spirito. Il ritorno costante alla sorgente della fede è per tutti la condizione d’un serio rinnovamento.
“Annunzia la Parola”
La fede non è un tesoro da conservare per sé: è una luce da trasmettere, e ciò richiede coraggio e perseveranza. Paolo sottolinea il comportamento apparentemente paradossale dell’apostolo: intervenire “in ogni occasione opportuna e non opportuna”, ma nello stesso tempo “con ogni magnanimità e dottrina”. Essere fedeli alla Parola mostrandosi impazienti, vuol dire mancare della elasticità propria dell’educatore; ma essere pazienti senza preoccuparsi della fedeltà al messaggio, vuol dire mancare di forza e di coraggio.
(tratto da: M. Gobbin, Omelie per un anno – vol. 2, anno C, tempo ordinario – Elledici 2003)