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7. Aforismi – XV C, 14 lug ’19

Raccolta di aforismi o testi utili per la riflessione o l’approfondimento

«UN DOTTORE DELLA LEGGE»
Chi era costui? Uomo di cultura, professionalmente qualificato, riconducibile all’ampia categoria degli scribi. Di coloro cioè che stando all’etimologia sapevano scrivere. E sapevano molto di più: di solito erano dotati di competenze in campo giuridico, amministrativo, economico, o dell’insegnamento. Oggi potremmo dire: degli intellettuali. In sostanza una categoria di persone largamente diffusa in tutto il Vicino Oriente, spesso impegnata nell’organizzazione statale, in posizione di spicco nel tessuto sociale. I dottori della legge nel Nuovo Testamento risultano sovente in compagnia con i sommi sacerdoti e gli anziani (senatori del sinedrio), e quasi sempre sono oppositori di Gesù. E poi lo saranno della Chiesa delle origini. Questo dottore del brano evangelico non fa eccezione, infatti interpella Gesù «per metterlo alla prova».

NEMICI: I SAMARITANI?
La regione della Samaria, nella zona centrale della Palestina, in antico era abitata da ebrei uguali agli altri ebrei. Poi gran parte di quella popolazione era stata deportata a Babilonia; e i rimasti, tagliati fuori dal resto d’Israele, si erano mescolati a popolazioni pagane contaminando il vero culto al Signore. I Samaritani dei tempi di Gesù risultavano di fede spuria, quindi erano disprezzati dagli ebrei, e combattuti. Per questo i saggi d’Israele discutevano se dovessero essere compresi nell’ambito del «prossimo», e tendevano a escluderli.

NEMICI: ANCHE GLI AFRICANI?
Ecco una suggestiva riflessione di papa Benedetto XVI:
«L’attualità della parabola [del Buon Samaritano] è ovvia. Se la applichiamo alle dimensioni della società globalizzata, vediamo come le popolazioni dell’Africa – che si trovano derubate e saccheggiate – ci riguardano da vicino. Allora vediamo quanto esse siano prossime a noi; vediamo che anche il nostro stile di vita, la storia in cui siamo coinvolti, li ha spogliati e continua a spogliarli. In questo è compreso soprattutto il fatto che le abbiamo ferite spiritualmente. Invece di dare loro Dio, il Dio vicino a noi in Cristo, e accogliere così dalle loro tradizioni tutto ciò che è prezioso e grande, e portarlo a compimento, noi abbiamo portato loro il cinismo di un mondo senza Dio, in cui contano solo il potere e il profitto; abbiamo distrutto i criteri morali, così che la corruzione e una volontà di potere priva di scrupoli diventano qualcosa di ovvio. E questo non vale solo per l’Africa». (BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, pag. 235).

I SAMARITANI CON LA CODA
In quel di Brescia è sorta una Scuola per cani. Nella zona i padroni di cani che vogliono, la fanno frequentare dai loro amici a quattro zampe, quelli di indole buona. E lì i cani imparano a soccorrere il prossimo a due zampe. I cani diventano bagnini per le spiagge, imparano a guidare i ciechi, a scavare nella neve per scovare gli alpinisti incauti finiti sotto le valanghe. Per questi cani è stato trovato un nome pieno di fantasia e poesia: li chiamano i Samaritani con la coda. Ma con o senza coda, l’importante è che tutti diventiamo Buoni Samaritani.


(tratto da: E. Bianco, All’altare di Dio – Anno C – Elledici 2009)