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9. Narrazione – 8 t.o. C

LA GATTA
C’era una volta una gatta che bruciava d’amore per un giovane.
Era tanto innamorata che chiese aiuto ad una fata perché la trasformasse in una donna molto bella, capace di conquistare il giovane.
La fata l’accontentò e la gatta assunse l’aspetto di donna.
Conobbe il giovane e ben presto iniziarono i preparativi per il matrimonio.
Venne il giorno delle nozze, che furono celebrate tra canti e danze e girotondi.
Molte luci illuminavano la festa e agli invitati venivano offerti cibi squisiti.
Tutto andava per il meglio.
Ma ecco che d’un tratto la sposa vide correre via un sorcetto, e immediatamente si lanciò a rincorrerlo.

La nostra società incoraggia l’inganno: siamo troppo abituati a credere alla pubblicità.
Continuiamo a dire: «Che piacere vederti!… Sentiamoci qualche volta… Ma che delizioso vestitino!»…
a persone che detestiamo, che preferiremmo evitare, che giudichiamo vestite orrendamente.
Abbiamo maschere per tutte le occasioni.
Una maschera per gli amici, una per il capoufficio, una per il marito o la moglie, una per i vicini di casa, una per Dio…
Ma arriva sempre il momento che è la fine di tutte le commedie.

«Tenetevi lontani dal lievito dei farisei, dalla loro ipocrisia!
Perché non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato,
nulla di segreto che non sarà conosciuto.
Quello che avete detto in segreto, sarà udito alla luce del giorno,
e quello che avete sussurrato all’orecchio all’interno
della casa sarà proclamato dalle terrazze» (Vangelo di Luca 12,1-3).

(tratto da: B. Ferrero, 365 Piccole Storie per l’anima, Vol. 1, pag. 80 – Elledici 2007)