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4. Letture – XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

8 OTTOBRE
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

SIAMO LA VIGNA DEL SIGNORE

PRIMA LETTURA

La vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele.
Questo carme poetico è un capolavoro. Il contrasto tra la cura amorevole e i frutti cattivi della vigna racconta il rapporto tra Dio e Israele. Dio ha scelto Israele come suo popolo prediletto, lo ha amato e lo ha riempito dei suoi doni, ma lui non ha ricambiato l’amore con la giustizia, ha prodotto malvagità. La punizione di Israele è l’estremo tentativo del Signore per ottenere la sua conversione.

Dal libro del profeta Isaia             Is 5,1-7

Voglio cantare per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle.
Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate;
in mezzo vi aveva costruito una torre e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva; essa produsse, invece, acini acerbi.
E ora, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi?
Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata.
La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò
di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele;
gli abitanti di Giuda
sono la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE  

Dal Salmo 79 (80)

Il salmista innalza un’accorata preghiera, dando voce a tutto Israele, il quale, dopo aver sperimentato la cura amorevole del Signore, a causa dei propri peccati sta soffrendo le violenze dei nemici. Con l’offerta della propria conversione il popolo spera di ricevere l’aiuto di Dio.

La vigna del Signore è la casa d’Israele.

Hai sradicato una vite dall’Egitto,
hai scacciato le genti e l’hai trapiantata.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli.

Perché hai aperto brecce nella sua cinta
e ne fa vendemmia ogni passante?
La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo,
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

SECONDA LETTURA

Mettete in pratica queste cose e il Dio della pace sarà con voi.
Dopo aver indicato ai suoi amici di Filippi il modo di pensare e i comportamenti che essi devono avere come seguaci di Gesù, Paolo si offre loro come modello da imitare. Non è superbia, in altro luogo aveva già detto: «Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo» (1 Cor 11,1).

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi                       Fil 4,6-9

Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.
Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO     

Gv 15,16

Alleluia, alleluia.

Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.

Alleluia.

VANGELO

Darà in affitto la vigna ad altri contadini.
Questa parabola continua e approfondisce lo scontro tra Gesù e i capi Ebrei. Isaia aveva accusato tutto Israele di non portare i frutti attesi da Dio. Matteo invece mette sotto accusa solo i capi ai quali il Signore aveva affidato il suo popolo. Il nuovo popolo di Dio sarà affidato ad altri, che porteranno frutti buoni e abbondanti di salvezza per tutti i popoli.

Dal vangelo secondo Matteo      Mt 21,33-43

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

Parola del Signore.