22 OTTOBRE
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(Giornata missionaria mondiale)
«RENDETE A DIO QUELLO CHE È DI DIO»
PRIMA LETTURA
Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.
Ciro, re di Persia, si fa chiamare «figlio di Marduk», re degli dèi di Babilonia. Conquistata Babilonia, libera gli Ebrei dall’esilio e ordina la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. Il Deuteroisaia lo presenta come inviato del Signore. È notevole che un profeta di Israele riconosca che un re pagano riceve dal Signore una missione di salvezza per il suo popolo. Infatti, senza saperlo, Ciro realizza il piano del Signore per liberare il suo popolo.
Dal libro del profeta Isaia Is 45,1.4-6
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 95 (96)
Il popolo di Israele ha visto le meraviglie compiute dal Signore. Il salmista invita non solo a lodarlo, ma a coinvolgere
nell’inno di lode tutti i popoli.
- Grande è il Signore e degno di ogni lode.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
SECONDA LETTURA
Mèmori della vostra fede, della carità e della speranza.
Silvano e Timoteo hanno raggiunto Paolo a Corinto e gli hanno portato buone notizie circa la giovane comunità di Tessalonica. Paolo decide di scrivere loro la sua prima lettera e inizia lodandoli per come vivono la fede, la speranza e la carità.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1 Ts 1,1-5b
Paolo e Silvano e Timoteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace. Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
Fil 2,15d-16a
Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.
Alleluia.
VANGELO
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
Matteo mette in rilievo il tranello che farisei ed erodiani (strana alleanza tra chi rifiuta i romani e chi collabora con loro) tendono a Gesù. La sua risposta non consente repliche e consegna a tutti un principio per individuare la strada giusta nel rapporto tra fede e politica.
Dal vangelo secondo Matteo Mt 22,15-21
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore.