Pubblicato il

4. Letture – I DOMENICA DI AVVENTO

3 DICEMBRE

I DOMENICA DI AVVENTO Anno B

«… LO DICO A TUTTI: VEGLIATE!»

PRIMA LETTURA

Se tu squarciassi i cieli e scendessi.
Israele è in esilio a Babilonia e ha bisogno di un redentore, uno che paghi il prezzo della libertà. Nè Abramo, né Giacobbe possono farlo. Il profeta-poeta scrive questa bellissima preghiera e si spinge a chiamare «padre» il Dio d’Israele. Gli chiede perché permette che i suoi fedeli si allontanino da lui e perché i nemici hanno prevalso. Non c’è scoraggiamento, ma riconoscimento dei propri peccati e speranza che il Dio, che li ha liberati dalla schiavitù in Egitto, presto li riporti a Gerusalemme.

Dal libro del profeta Isaia             Is 63,16b-17.19b; 64,2-7

Tu, Signore, sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro
a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato
perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo
sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità
ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Dal Salmo 79 (80)

Il salmista dà voce a Israele che sta soffrendo a causa dei nemici. La sua preghiera vuole ricordare quanto il Signore ha operato per il suo popolo e rinnovare la fiducia nel suo intervento che salva.

Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

SECONDA LETTURA

Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
Nella prima lettera ai Corinzi Paolo affronta i problemi sorti nella giovane comunità dopo la sua partenza. In questi versetti iniziali li loda per i doni ricevuti da Dio, ma ricorda che solo il Signore Gesù può sostenerli, perché siano perseveranti nella fede, «sino alla fine».

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi      1 Cor 1,3-9

Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza. La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO     

Sal 84,8

Alleluia, alleluia.

Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Alleluia.

VANGELO

Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
Gesù è giunto al compimento della sua missione. Dopo la passione non sarà più visibile. Marco si rivolge ai cristiani e ai pastori, ripetendo quattro volte il verbo vegliare. Il Signore viene ogni giorno e bisogna essere pronti ad accoglierlo nei fratelli, solo così potremo essere riconosciuti da lui, quando verrà alla fine.

Dal vangelo secondo Marco           Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Parola del Signore.