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4. Letture – 31ª DOMENICA T.O.

3 0   O T T O B R E
31ª DOMENICA T.O.
UN DIO CHE CERCA E SALVA CIÒ CHE ERA PERDUTO

PRIMA LETTURA
Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.

L’autore sottolinea l’amore di Dio per tutte le cose. Se egli odiasse qualcosa, infatti, quel qualcosa nemmeno esisterebbe, dato che lui ne è il creatore. In tutta l’opera del Signore, anche nelle sue parti che appaiono più infime, è infuso il suo Spirito salvifico.

Dal libro della Sapienza                                       Sap 11,22–12,2

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato
all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                   Dal Salmo 144 (145)
La tenerezza e la cura del Signore per l’opera delle sue mani vanno di pari passo con la sua potenza.

Rit. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.

SECONDA LETTURA
Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.
Paolo invita la chiesa tessalonicese a non cedere a presagi apocalittici o a visioni catastrofiche, ma a farsi immagine di Cristo nel presente. In ogni tempo, infatti, è possibile glorificare Cristo ed essere in lui glorificati.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi                  2 Ts 1,11–2,2

Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.

Parola di Dio.

ALLELUIA

Alleluia, alleluia.

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Alleluia.

VANGELO
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
Zaccheo, un esattore delle tasse disonesto, non conosce la verità di Cristo ma lo ricerca e lo accoglie. Considerato perduto dalla società in cui vive, in questo modo egli accoglie anche la sua salvezza: è lui la pietra scartata dai costruttori che Gesù fa divenire testata d’angolo (Sal  117).

Dal vangelo secondo Luca                                            Lc 19,1-10

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore.