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4. Letture – 15ª DOMENICA T.O.

10  LUGLIO
15ª DOMENICA T.O.
FARSI PROSSIMI A IMMAGINE DI DIO

PRIMA LETTURA
Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

Le parole di Mosè ci ricordano che Dio non ci chiede di fare nulla di più del nostro meglio. Se da un lato siamo dunque sollevati dal compiere sforzi sovrumani, dall’altro siamo anche chiamati a una grande responsabilità, verso le nostre azioni e verso le nostre omissioni.

Dal libro del Deuteronomio                    Dt 30,10-14
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi co-
mandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti
convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta
l’anima.
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né
troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi sa-
lirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché
possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica:
“Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udi-
re, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto
vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la met-
ta in pratica».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE           Dal Salmo 18 (19)
Come la legge del Signore è perfetta, così la sua testimonianza è stabile. Un cammino di fede perseverante è dunque possibile.
Rit. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

più preziosi dell’oro, di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

SECONDA LETTURA
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Paolo descrive il ruolo di Cristo nella storia partendo da due capisaldi. Egli è principio della creazione, è quel Verbo che era in principio, si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (cf Gv 1,1-18). Ma egli è anche orizzonte e fine ultimo della Chiesa, vero significato della sua opera nel mondo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi     Col 1,15-20
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO                Cf Gv 6,63c.68c
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.

VANGELO
Chi è il mio prossimo?
Il sacerdote e il levita, nonostante la loro conoscenza delle Scritture, non riescono a comprenderne il significato. Solo il Samaritano rende davvero testimonianza a ciò in cui crede, poiché compie quel passaggio da fede teorica a prassi di misericordia che permette all’uomo di risultare gradito a Dio e discepolo di Cristo Gesù.
Dal vangelo secondo Luca                     Lc 10,25-37
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno». Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Parola del Signore.