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3. Commento alle Letture – XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

6 AGOSTO

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

«È BELLO PER NOI ESSERE QUI!»

COMMENTO

Abbiamo già ascoltato questo brano nella seconda domenica di Quaresima. Ora proviamo a concentrarci sull’esperienza di Pietro, che può arricchire la nostra preghiera e la nostra vita spirituale.
La sua frase «Signore, è bello per noi essere qui!» in effetti si presta a essere interpretata come il desiderio di prolungare un momento bellissimo e per questo si presta a qualche osservazione critica. Comunque rimane bella. Nel suo entusiasmo genuino, umano, egli esprime un sentimento che anche noi proviamo quando facciamo un’esperienza bella, specialmente quando è inaspettata.
Forse siamo stati educati a guardare specialmente le cose che non vanno in noi, negli altri, nelle situazioni e poi, in secondo ordine, a pensare a quello che possiamo e dobbiamo fare per migliorare. Non basta, è possibile che anche noi abbiamo trasmesso in qualche modo ai giovani questo tipo di educazione. Invece, la sua frase ci fa riscoprire che è un modo parziale di vedere la vita e il rapporto con il Signore, anzi a volte può essere anche fuorviante.
Oggi Pietro ci invita a guardare tutte le cose belle che il Signore ci ha fatto sperimentare nel passato e quelle che ci sta offrendo nel presente. La luce della Trasfigurazione, che egli ha visto quel giorno sul Tabor, è diventata permanente con la risurrezione di Gesù e neanche le ombre delle debolezze o le tenebre del peccato, possono offuscarla o, tanto meno, spegnerla. E se abbiamo gli occhi buoni, possiamo vederla in noi, nei nostri amici, nei poveri, nelle situazioni in cui il Signore ci conduce.
Ringraziamo Pietro per la sua reazione spontanea. Chiediamogli di insegnarci a farla nostra e a dire spesso a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui, in tua compagnia, insieme ai nostri fratelli, mentre condividiamo il cibo della tua Parola e quello dell’Eucaristia».

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Certamente Pietro, Giacomo e Giovanni non sapevano cosa li aspettava sul Tabor. Si sono fidati e hanno seguito Gesù. Anche noi, mentre affrontiamo una salita difficile nella nostra vita, non sappiamo cosa ci aspetta «dopo». Se ci fidiamo di Gesù e stiamo seguendo lui, sicuramente vedremo la luce della risurrezione, che ci ripaga di ogni fatica e sofferenza.
  2. Nel nostro cammino spirituale abbiamo fatto diverse esperienze belle e avremmo voluto fermarci lì. Il Signore invece ci invita a scendere dal Tabor per accompagnarlo nella vita quotidiana e nella passione.
  3. «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». Avevamo già sentito queste parole durante il battesimo al Giordano. Qui è aggiunto il comando di ascoltare Gesù. Ci viene abbastanza facile quando Gesù ci dice cose belle; è un po’ più difficile quando ci parla della sua e della nostra passione.
  4. Il sole di agosto può scottare la pelle. La luce di Gesù penetra nel profondo senza ferire, illumina senza accecare, riscalda senza bruciare e infonde l’energia di cui abbiamo bisogno, per seguirlo sulle strade del mondo, fino alla nostra passione e risurrezione.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Stare un po’ più a lungo a conversare con Gesù della nostra vita e della nostra missione.