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3. Commento alle Letture – II DOMENICA DI QUARESIMA

5 MARZO

II DOMENICA DI QUARESIMA

SI SALVA CHI ASCOLTA GESU’

COMMENTO

La trasfigurazione, evento strano, che per i sinottici ha un’importanza straordinaria. Qualche studioso dubita che sia avvenuto davvero e lo legge come racconto simbolico. Altri no. In ogni caso per noi è vangelo e tanto basta per cercare di comprendere la bella notizia che ci viene donata.
Gesù aveva annunciato la sua passione, morte e risurrezione. Gli apostoli si erano spaventati, Pietro aveva reagito a modo suo e le aveva buscate di brutto. Gesù pensa bene di dare, solo ai tre più vicini (ma rappresentanti di tutti), un segno su cui riflettere e da cui trarre coraggio (sono gli stessi che terrà vicini, ma non abbastanza svegli, nel Getsemani).  Gli altri forse non avrebbero capito o avrebbero potuto equivocare e aspettarsi l’uso di poteri divini per acquistare il regno terreno che sognavano. E questo è anche il motivo per cui i tre non ne potranno parlare agli altri prima della risurrezione.
Le parole che vengono usate per descrivere la «trasfigurazione» sono insufficienti, si capisce solo che Gesù diventa luminoso dal di dentro, facendo sfolgorare anche le vesti. Poi compaiono Mosè ed Elia: rappresentano tutto il Primo Testamento, la Legge e i Profeti, che si inchinano al Messia di cui avevano preannunciato la venuta. La nube luminosa e la voce di Dio ricordano e superano l’esperienza dell’Esodo per annunciare che Gesù non è «solo» il Messia, ma lo stesso Figlio del Padre eterno e bisogna ascoltarlo: difatti Gesù, dando la nuova Legge, completa e sostituisce Mosè e realizza, superandole di molto, le già straordinarie attese dei Profeti.
Secondo i calcoli degli esegeti, questa esperienza sul Tabor avviene durante la festa delle capanne, che gli israeliti celebrano per una settimana all’inizio dell’autunno, per festeggiare i raccolti dell’anno, per ricordare il tempo in cui, camminando verso la Terra Promessa, abitavano in capanne e per anticipare i tempi messianici in cui aspettavano di abitare in capanne preparate da Dio stesso. Per questo Pietro se ne esce con la proposta di preparare tre capanne. Sembra quasi dire: sono felice che il Messia stia proprio qui. Ma forse pensa anche di voler prolungare un evento troppo bello, e la voce dalla nube stronca questo desiderio fin troppo umano, per «ordinare» non di godersi la presenza di Gesù ma di ascoltare la sua parola.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Abramo non aveva tutto chiaro, si è fidato ed è partito. La fede è così. La pretesa di capire tutto prima di muoversi sulle strade del vangelo, nasconde la mancanza di fiducia nel Signore. Invece, chi si fida e parte sperimenterà la presenza e la benedizione del Signore, ogni giorno e in tutte le situazioni.
  2. La chiamata del Signore è santa perché viene da lui e ci rende santi. Se rispondiamo con fede e amore, an- nunciando e testimoniando il vangelo, incontreremo difficoltà e forse persecuzione, ma in noi risplenderà la vita stessa di Dio e le persone di buona volontà se ne accorgeranno.
  3. L’identità profonda di Gesù è invisibile agli occhi. È così anche per noi. Solo l’occhio della fede è capace di vedere in tutti dei figli di Dio, anche in coloro che non lo sanno o che non lo manifestano nelle parole e nelle opere.
  4. «Ascoltatelo». Non ci viene «naturale» ascoltare Gesù, cioè obbedirgli, perché, con ciò che ci insegna o ci ordina, ci scomoda. Abbiamo bisogno di onestà interiore e di umiltà per riconoscere che, ascoltando altri maestri, siamo andati fuori Solo Gesù ci porta sulla strada della verità e dell’amore, che non vengono mai meno, anche in mezzo alle difficoltà.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Ripensiamo a un insegnamento di Gesù che ultimamente abbiamo trascurato e ci impegniamo a viverlo.