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3. Commento alle Letture – 8 DICEMBRE IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

8 DICEMBRE

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

«NULLA È IMPOSSIBILE A DIO»

COMMENTO

Quello che succede nella piccola e povera casa di Nazaret parte da molto lontano. Già nel racconto del primo peccato la Genesi regala ai credenti il cosiddetto “protovangelo”, la bella notizia della vittoria, che la stirpe nata da Adamo ed Eva, in guerra permanente con il tentatore, otterrà grazie al Messia. Così nella Sacra Scrittura mai il peccato ha l’ultima parola, la quale appartiene a Dio ed è parola di perdono e di salvezza.
L’inno di benedizione della lettera agli Efesini accenna al peccato solo per dire che è stato perdonato, mentre mostra in tutto il suo splendore l’opera compiuta da Dio, per rendere i suoi figli immacolati, santi ed eredi della vita eterna. Maria è il vertice di questa opera divina, realizzata da Cristo.
Con l’annunciazione entra nella storia la pienezza del dono di Dio: in Cristo, fatto carne come noi, Dio e uomo diventano una cosa sola.
Solo il Signore può realizzare questo inconcepibile e impossibile evento e per questo ha bisogno di una vergine, cioè di una donna che da sola non può concepire.
Deve essere chiaro che la nascita del Messia è opera impossibile all’uomo, e per questo tutta di Dio; egli alla vergine chiede solo fiducia e obbedienza libera e filiale. Maria non è chiamata a «fare» qualcosa, ma solo a fidarsi e dire sì.
È naturale che, di fronte all’impossibile e all’inconcepibile, Maria si chieda come possa realizzarsi un tale mistero: lei non conosce uomo, il che significa non solo che ancora non convive con Giuseppe, ma che si rende conto che nessun uomo può essere in grado di realizzare ciò che l’angelo le sta annunciando. Gabriele conferma e risolve il suo dubbio con una risposta chiara e misteriosa allo stesso tempo: sarà Dio stesso a operare in lei ciò che all’uomo è impossibile.
Dio ha detto sì all’umanità, che senza parole chiede di vedere lui e di essere salvata. Maria, con il suo sì diventa il vertice dell’umanità, che in lei apre la porta a Dio per un abbraccio fecondo, salvifico ed eterno.
Il nostro mondo ha bisogno anche oggi di salvezza, la invoca con la sofferenza di tanti deboli e poveri, che non hanno voce per gridare ed essere ascoltati. I governanti difendono gli interessi delle persone e delle nazioni ricche e potenti, e così il peccato continua a dilagare nel mondo e porta i suoi frutti di morte. Maria, piccola donna, ha messo la sua vita nelle mani di Dio per la salvezza dell’umanità. Non saranno i potenti a portare salvezza nel nostro mondo, ma i piccoli, gli umili e i poveri, come Maria.

SPUNTI PER L’ATTUALIZZAZIONE E LA PREGHIERA

  1. Maria, quando ha conosciuto la propria missione, è rimasta turbata, ma non si è spaventata né esaltata, ha semplicemente detto sì. Anche noi, quando Dio ci chiama, possiamo avere qualche difficoltà, il sì della fede ci rende liberi e collaboratori di Dio.
  2. Certamente, quando ha accettato di essere la madre di Gesù, Maria non aveva chiare tutte le conseguenze del suo sì, si è fidata e si è affidata. Anche lei, giorno dopo giorno, è cresciuta nella fede, fino al Calvario e al mattino di Pasqua.
  3. Maria ha raggiunto la piena chiarezza della propria missione quando Gesù, stando sulla croce, l’ha resa madre di tutti. Ella non ha fatto un passo indietro, ma, mentre offriva il suo unico figlio al Padre, accettava di allargare il suo amore materno all’umanità intera.
  4. Avere Maria come madre è per noi un dono da scoprire giorno per giorno. Sapere che ci è vicina ci facilita la lotta contro il peccato e ci fa gustare la gioia che viene dalla comunione con Dio e con i fratelli.

PROPOSTA DI IMPEGNO DELLA SETTIMANA

Chiediamo a Maria l’aiuto per vincere contro una tentazione ricorrente.