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4.c. Letture – Natale del Signore – Messa del giorno

2 5 D I C E M B R E
NATALE DEL SIGNORE

MESSA DEL GIORNO
UNA LUCE È SPUNTATA PER IL GIUSTO

PRIMA LETTURA
Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.

La salvezza a lungo attesa dal popolo d’Israele non è stata infine conquistata con la forza delle armi o l’ingegno dei sapienti. Essa è dono di grazia, concesso liberamente dall’unico e onnipotente Signore.

Dal libro del profeta Isaia                      Is 52,7-10
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE           Dal Salmo 97 (98)
La bellezza di questo giorno non può essere celebrata con canti già utilizzati in passato: serve un inno di lode mai udito prima.

Rit. Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra, gridate,
esultate, cantate inni!

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

SECONDA LETTURA
Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Il Dio che nasce oggi in una mangiatoia non è diverso da quello che ha fatto udire la sua voce al popolo per mezzo dei profeti di un tempo. Lo stesso amore sollecito che ha guidato Israele lungo tutta la sua storia si è ora manifestato in un bambino, per salvare l’umanità intera.

Dalla lettera agli Ebrei                         Eb 1,1-6
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio». Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia.
Un giorno santo è spuntato per noi:
venite tutti ad adorare il Signore;
oggi una splendida luce è discesa sulla terra.
Alleluia.

VANGELO
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Nell’apertura del suo vangelo, Giovanni mette in relazione la venuta nel mondo del Figlio di Dio col suo rifiuto da parte degli uomini. La nascita di Gesù è infatti già anticipazione di quella scelta d’amore che lo porterà fino alla croce.

Tra parentesi [ ] la forma breve.

Dal vangelo secondo Giovanni                  Gv 1,1-18
[In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.]
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
[Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.]
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.

 

 

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4. Letture – Natale del Signore – Messa della notte

2 5  D I C E M B R E
NATALE DEL SIGNORE

MESSA DELLA NOTTE
GESÙ: RINNOVAMENTO DI UNA STORIA DI SALVEZZA

PRIMA LETTURA
Ci è stato dato un figlio.

Con immagini poetiche potentissime Isaia narra dell’avvento del Messia a lungo atteso dal popolo d’Israele. La rinascita della giustizia non passa attraverso la logica dei potenti; quest’ultima è invece spazzata via come l’attrezzatura del soldato oppressore che brucia nel fuoco.

Dal libro del profeta Isaia                        Is 9,1-6
Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato
che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE           Dal Salmo 95 (96)
La luce di cui parla il profeta Isaia si traduce in canto di lode.

Rit. Oggi è nato per noi il Salvatore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

SECONDA LETTURA
È apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.
La grazia di Dio si è rivelata in Gesù Cristo: è questo il cuore dell’annuncio di cui si fa testimone san Paolo. Quest’annuncio ha due conseguenze, profondamente legate l’una all’altra: siamo salvati e possiamo dunque vivere in sobrietà, giustizia e pietà.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito          Tt 2,11-14
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO                    Lc 2,10-11
Alleluia, alleluia.
Vi annuncio una grande gioia:
oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore.
Alleluia.

VANGELO
Oggi è nato per voi il Salvatore.
Tra tutti gli abitanti della terra, censiti in quel tempo dall’Impero romano, i primi a ricevere l’annuncio della venuta del Figlio di Dio nel mondo sono degli umili pastori. Da loro comincia l’opera di riscatto e di redenzione dell’umanità messa in atto da Dio in Gesù Cristo.

Dal vangelo secondo Luca                      Lc 2,1-14
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Parola del Signore.

 

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – Natale del Signore

2 5 D I C E M B R E
NATALE DEL SIGNORE
GESÙ: RINNOVAMENTO DI UNA STORIA DI SALVEZZA

PERDONO
• Signore, sentiamo di aver perduto troppo della nostra innocenza per poter gioire della tua venuta nel mondo. Kyrie eleison.
• Cristo, siamo talmente interessati a contare le cose in nostro possesso, che non abbiamo più spazio per accoglierti. Christe eleison.
• Signore, hai risposto ai nostri dubbi sulla tua esistenza facendoti uomo, eppure continuiamo a considerarti distante. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

In Gesù Cristo, Dio ci ha mostrato che gioia, pace e giustizia non sono soltanto belle illusioni, ma sono entrate nella nostra storia.

Preghiamo insieme e diciamo:
Signore, prendi dimora in mezzo a noi.

• Perché, come Dio, sappiamo lavorare lontano dai riflettori per compiere il bene. Preghiamo.
• Perché la scelta di Dio di nascere come uno di noi ci spinga a rispettare l’umanità in ogni sua forma. Preghiamo.
• Perché conserviamo la capacità di stupirci di fronte alla sovrabbondanza della tua misericordia. Preghiamo.
• Perché, sulla tua Parola, ci consideriamo parte di una storia di salvezza. Preghiamo.

O Padre, in Gesù Cristo tuo Figlio sei venuto incontro all’uomo e ti sei rivelato come Dio misericordioso. Fa’ che dimostriamo la stessa sollecitudine generosa verso i più piccoli e i più poveri, cominciando già oggi a costruire il tuo Regno. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

 

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6. Vignetta di RobiHood – Natale del Signore

2 5         D I C E M B R E
NATALE DEL SIGNORE
GESÙ: RINNOVAMENTO DI UNA STORIA DI SALVEZZA

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Pubblicazioni di Roberto Benotti (RobyHood) presso Elledici:

Laudato sii

Ancilla Domini

Un anno straordinario

Sorrisi divini

I Love Francesco

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Quaranta storie per imparare la saggezza: i podcast di don Bruno Ferrero

“Quaranta storie per imparare la saggezza”

di don Bruno Ferrero

Don Bruno Ferrero presenta quaranta storie per imparare la Saggezza, una raccolta di racconti ripresi dalle sue pubblicazioni per ELLEDICI rivolte ai più piccoli, per concludere la giornata con una dolce storia ed un buon pensiero.

Tutte le storie sono disponibili come podcast, pubblicati sulle principali piattaforme, e come video. Trovate tutte le informazioni su come ascoltarle nella landing page dedicata:

Scopri inoltre le storie di don Bruno nei suoi libri, pubblicati per ELLEDICI:

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2. introduzioni – 4ª DOMENICA DI AVVENTO

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3ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELL’ACCOGLIENZA

Nell’ultima domenica di Avvento, la liturgia ci invita a interrogarci su quale sia l’ultimo passo da compiere per accogliere degnamente il Figlio di Dio, nel mondo e in noi.
La risposta sta negli opposti atteggiamenti di Acaz nella prima lettura e di Giuseppe nel vangelo di Matteo. Il primo non si fida del Signore, preferisce tentare di affermare se stesso, confidando nella potenza militare e in amicizie altolocate; il secondo, al contrario, ha il coraggio di mettere da parte i suoi desideri e di porsi a servizio di coloro che ama. Il risultato sarà che il re di Giuda perderà tutto il suo regno e verrà privato della sua libertà, mentre il falegname di Betlemme guadagnerà la salvezza per lui e per tutta l’umanità.

PRIMA LETTURA
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.
Acaz, re di Giuda, rifiuta di seguire il consiglio di Isaia di rivolgersi al Signore e preferisce confidare nell’appoggio militare dell’Assiria. Ciò di cui non si rende conto è che così facendo sta voltando le spalle all’unica potenza che ami davvero Israele, perdendo la sua libertà e quella del suo popolo.

SALMO RESPONSORIALE           Dal Salmo 23 (24)
I requisiti che il fedele deve possedere per poter salire al tempio di Gerusalemme sono gli stessi che permettono di stare alla presenza di Dio.

SECONDA LETTURA
Gesù Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio.
Pochi esempi di collaborazione e fiducia in Dio sono grandi come quello dell’apostolo Paolo. Egli rimarrà sempre fedele al suo ministero e alla missione affidatagli da Dio di annunciare il Vangelo. In questo brano Paolo si presenta alla comunità dei cristiani di Roma e riassume il suo mandato.

VANGELO
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.
In una situazione non facile, Giuseppe non comprende ciò che sta accadendo. Tuttavia egli rimane fedele alla legge d’amore, cercando il modo di non fare del male a Maria. È su questa fedeltà che Dio fa leva per allargare le vedute di Giuseppe e per renderlo capace di agire con coraggio e intelligenza anche di fronte al crollo delle sue certezze.

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3. Commento alle Letture – 4ª DOMENICA DI AVVENTO

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3ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELL’ACCOGLIENZA

Isaia parla ad Acaz, e lo invita a chiedere un segno a Dio. Acaz rifiuta, e Isaia annuncia la nascita di un bambino che sarà segno della fedeltà di Dio alla promessa d’una discendenza fatta a Davide e pegno di salvezza per il Regno.

Bibbia e storia
Matteo comprende la profezia di Isaia attraverso Gesù. L’opera del credente è questa: faticosa ricostruzione del rapporto fra Scrittura e storia, sapendo leggere l’una con l’altra, l’una attraverso l’altra, l’una nell’altra. Così si rivela il mistero di un Dio fedele alla sua promessa, ma sempre più creativo delle ristrette previsioni umane; un Dio fedele all’uomo poiché lo incontra nella sua situazione di uomo. Se Dio è l’Emmanuele, il Dio con noi, con il carico di solidarietà di Dio verso l’uomo che questo nome comporta, ciò richiede che l’uomo sia con Dio, con il carico di fede responsabile che questo comporta.

I modelli dell’Avvento: Giuseppe
Il problema di Matteo, giunto a questo punto della sua narrazione, è di spiegare come Gesù sia concepito da una vergine, dunque di natura divina, e contemporaneamente sia della discendenza di Davide. Narra, dunque, il sogno di Giuseppe.
Il sogno è un motivo biblico. È il contesto di una relazione fra un uomo e Dio. Matteo, narrandolo, sostiene una tesi. Il bambino è di natura divina perché ciò che «è generato in lei viene dallo Spirito Santo» (Mt 1,20); ma dice anche: «Tu lo chiamerai Gesù» (Mt 1,21), lasciando dunque a Giuseppe il compito di esercitare le prerogative della paternità. Ed essendo Giuseppe discendente di Davide, è lui l’anello di congiunzione. Con Gesù si realizza la profezia di Isaia.
Non si deve sottovalutare il dramma umano di Giuseppe. È un giovane in procinto di sposarsi, con tutti i sogni che può avere un giovane alle soglie di questo passo. Qui si trova di fronte ad un altro sogno, che infrange i suoi. Abbiamo così tutta l’intensità del dubbio di Giuseppe: che fare? Ripudiare Maria? Come comprendere quanto avviene? Qual è il mio posto? Giuseppe si interroga, con fatica. La fatica del credente.
Questo è l’atteggiamento di Giuseppe, il quarto modello in questo percorso d’Avvento. Giuseppe è «giusto» (Mt 1,19). Non della giustizia legalistica che applica la norma, bensì di quella che s’interroga cercando quale sia l’appello di Dio. Disponibilità del vero uomo di fede, perciò disponibilità non facile, non a buon mercato.
Giuseppe ascolta la parola che gli viene rivolta. Infrange i suoi sogni di giovane sposo. Applica la parola alla situazione imprevista e imprevedibile, e così muta indirizzo della sua vita assumendosi tutte le responsabilità dell’uomo adulto nella fede che collabora con Dio.

Il compito della duttilità spirituale
Mirabile questa duttilità spirituale di Giuseppe, virtù sulla quale sembra invitarci a riflettere la sua vicenda. Ciò che è duttile è plasmabile in modo che assuma forme convenienti alle circostanze.
Siamo diffidenti nei confronti della duttilità, confondendola con l’incostanza. La seconda muta rotta senza mai mantenersi fedele al proprio orientamento originario; è instabile e inaffidabile. La duttilità spirituale, invece, mantiene l’atteggiamento di fondo, l’orientamento delle scelte, la fedeltà all’appello che emerge. La duttilità è frutto di discernimento.
Siamo diffidenti nei confronti della duttilità, preferendole la rigidezza perché sembra essere più virile e resistente. La rigidezza, però, non è capace di coniugare creativamente Parola e realtà. O forza la prima con interpretazioni precostituite, o forza la seconda non ascoltandone gli appelli.
La duttilità consente di rimanere fedeli nella sostanza, ed essenziali e liberi nelle forme. La duttilità non confonde sostanziale ed accidentale, e preferisce il primo, trovando vie diverse e nuove per viverlo.

L’atteggiamento della creatività
Altro esempio di questa duttilità è san Paolo. L’apostolo è sempre stato creativo nel vivere la propria vocazione (cf Rm 1,1). Pur trovando molti modi diversi per dirlo, e cercando molte occasioni per farlo, si è sempre prodigato per far conoscere il messaggio del Vangelo (cf Rm 1,3-4).
Fedele al contenuto essenziale della fede che ha compreso e indagato, collaboratore di Dio con la sua azione, creativo nel farlo, inventando sempre nuovi modi in relazione ai cambiamenti che avvenivano intorno a lui.
Tutto il cammino dell’Avvento conduce alla duttilità spirituale. Attraverso di essa s’individua una via, nel concreto della vita, per essere credenti nella storia. Non è questo l’impegno che comporta celebrare il Natale?

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4. Letture – 4ª DOMENICA AVVENTO

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3ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELL’ACCOGLIENZA

PRIMA LETTURA
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.
Acaz, re di Giuda, rifiuta di seguire il consiglio di Isaia di rivolgersi al Signore e preferisce confidare nell’appoggio militare dell’Assiria. Ciò di cui non si rende conto è che così facendo sta voltando le spalle all’unica potenza che ami davvero Israele, perdendo la sua libertà e quella del suo popolo.

Dal libro del profeta Isaia                       Is 7,10-14
In quei giorni, il Signore parlò ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele». Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE           Dal Salmo 23 (24)
I requisiti che il fedele deve possedere per poter salire al tempio di Gerusalemme sono gli stessi che permettono di stare alla presenza di Dio.
Rit. Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli.
Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

SECONDA LETTURA
Gesù Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio.
Pochi esempi di collaborazione e fiducia in Dio sono grandi come quello dell’apostolo Paolo. Egli rimarrà sempre fedele al suo ministero e alla missione affidatagli da Dio di annunciare il Vangelo. In questo brano Paolo si presenta alla comunità dei cristiani di Roma e riassume il suo mandato.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani         Rm 1,1-7
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo! Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO                      Mt 1,23
Alleluia, alleluia.
Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele: «Dio con noi».
Alleluia.

VANGELO
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.
In una situazione non facile, Giuseppe non comprende ciò che sta accadendo. Tuttavia egli rimane fedele alla legge d’amore, cercando il modo di non fare del male a Maria. È su questa fedeltà che Dio fa leva per allargare le vedute di Giuseppe e per renderlo capace di agire con coraggio e intelligenza anche di fronte al crollo delle sue certezze.

Dal vangelo secondo Matteo                    Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Parola del Signore.

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5. Preghiere di perdono e dei fedeli – 4ª DOMENICA DI AVVENTO.

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3ª DOMENICA DI AVVENTO
IL TEMPO DELL’ACCOGLIENZA

PERDONO
• Signore, non abbiamo il coraggio di chiederti aiuto e, quando tu ce lo invii lo stesso, non sappiamo accettarlo. Kyrie eleison.
• Cristo, confondiamo la fedeltà con l’intransigenza e non riusciamo a collaborare al tuo progetto di salvezza. Christe eleison.
• Signore, non siamo capaci di aver fiducia nelle tue promesse e ci affidiamo all’ingannevole testimonianza dell’esperienza e dei sensi. Kyrie eleison.

PREGHIERA UNIVERSALE

Spesso seguire Dio nel suo progetto vuol dire avere il coraggio di accettare di perdere i nostri sogni.

Preghiamo insieme e diciamo: Signore, aiutaci ad avere fiducia in te.

• Perché i potenti della terra comprendano che l’unico modo di costruire una società giusta è guardare all’altro come a un fratello. Preghiamo.
• Perché al di là dello scherno di un mondo disincantato, il nostro cuore abbia il coraggio di rimanere semplice. Preghiamo.
• Perché sappiamo raccogliere con intelligenza e creatività l’invito di Dio a essere testimoni della sua Parola. Preghiamo.
• Perché, come Giuseppe, sappiamo rinunciare alle tentazioni dell’onore, della prepotenza e del possesso per proteggere veramente coloro che amiamo. Preghiamo.

O Padre, non hai mai abbandonato l’umanità al suo lungo travaglio su questa terra. Rendici capaci di imitarti e di essere punti di riferimento per i piccoli e i deboli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.