17 gennaio
2ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«Venite e vedrete»
(Giornata mondiale del migrante e del rifugiato)
Inizia il Tempo ordinario. Anche quest’anno nella seconda domenica ci viene proposto un brano dell’apostolo Giovanni, che si è incontrato per primo con Gesù insieme ad Andrea. Essi passano con lui tutto un pomeriggio e ricorderanno per sempre quest’incontro. Erano le 16, cioè l’ora decima, l’ora della pienezza. È adesso, con questo invito, che Gesù dà inizio alla vita pubblica, coinvolgendo i primi apostoli.
PRIMA LETTURA
Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta.
È la nota chiamata di Dio a Samuele, destinato a diventare profeta nel popolo di Israele. La voce di Dio era rara in quel tempo. Samuele riceve una chiamata personale e diventa ambasciatore di Dio.
Dal primo libro di Samuele. 1Sam 3,3b-10.19
In quei giorni, Samuèle dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio.
Allora il Signore chiamò: «Samuèle!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!».
Tornò e si mise a dormire.
Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuèle!»; Samuèle si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». In realtà Samuèle fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuèle!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!».
Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuèle: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”».
Samuèle andò a dormire al suo posto.
Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuèle, Samuèle!». Samuèle rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta».
Samuèle crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 39 (40)
Il salmista si mette interamente nelle mani del suo Dio, che lo ha chiamato e lo ha mandato ad annunciare la sua giustizia. Ma è Gesù che può più di ogni altro immedesimarsi con le parole di questo salmo.
Rit. Ecco, io vengo, Signore, per fare la tua volontà.
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.
SECONDA LETTURA
I vostri corpi sono membra di Cristo.
Per cinque domeniche la Chiesa ci invita a leggere alcuni brani tratti dalla lettera ai Corinzi. In quegli anni Corinto era una grande e sviluppata città greca, città evoluta, ma anche disinvolta e problematica nei suoi comportamenti morali.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. 1Cor 6,13c-15a.17-20
Fratelli, il corpo non è per l’impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dall’impurità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all’impurità, pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO Gv 1,41.17b
Alleluia, alleluia.
«Abbiamo trovato il Messia»:
la grazia e la verità vennero per mezzo di lui.
Alleluia.
VANGELO
Videro dove dimorava e rimasero con lui.
Giovanni Battista indica Gesù ad Andrea e Giovanni, due dei suoi discepoli, e li invita a seguirlo. I due entrano in dialogo con Gesù e passano l’intera giornata con lui. Giovanni ricorderà esattamente l’ora di questo primo incontro.
Dal vangelo secondo Giovanni. Gv 1,35-42
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Parola del Signore.