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2. Letture e introduzioni – 31 gennaio 2021

31 gennaio

4ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Gesù, Parola di Dio che sorprende e libera

Tutto l’Antico Testamento è preparazione e attesa di Gesù. Mosè inviterà gli ebrei ad attendere un nuovo liberatore, un altro come lui, perché Dio non abbandona il suo popolo. Sin dall’inizio della sua predicazione, Gesù si rivela come il profeta atteso. La sua parola colpisce chi lo ascolta: Gesù parla con autorità e trasmette insegnamenti nuovi. Lo fa attraverso le parole, ma anche e di più con la sua vita e i miracoli.

PRIMA LETTURA

Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole.

È Dio che sceglie i suoi profeti, e Mosè preannuncia per Israele un grande profeta, simile a lui. Egli parlerà a nome di Dio, che metterà sulla sua bocca le sue parole. In realtà Gesù è ben più grande di Mosè. 

Dal libro del Deuteronomio.                                                                Dt 18,15-20

Mosè parlò al popolo dicendo: «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”.
Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”».

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                                                                    Dal Salmo 94 (95)

Il salmista invita a riconoscere e ad adorare la bontà di Dio. Ed esorta ad ascoltarlo e a seguirlo, richiamandosi all’infedeltà del popolo durante la traversata del deserto.

R. Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere».

SECONDA LETTURA

La vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa.                   

Continua la lettera di Paolo ai Corinzi. A quella città moderna ed evoluta Paolo propone come valore non solo il matrimonio, ma anche la verginità per il regno dei cieli. Chi si sposa, dice Gesù, si preoccupa di piacere alla moglie o al marito, mentre chi rimane vergine si preoccupa prima di tutto delle cose del Signore.   

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.                                            1Cor ,32-35

Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!
Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO         Mt 4,16

Alleluia, alleluia.

Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta.

Alleluia.

VANGELO

Insegnava loro come uno che ha autorità.

Ancora un brano dal primo capitolo del Vangelo di Marco. Gesù parla nella sinagoga di Cafarnao e la gente prova per lui grande ammirazione. Gesù prende la parola come un semplice ebreo, ma lo fa con autorità e a titolo personale, non come i maestri della legge. E conferma ciò che dice con i miracoli.

Dal vangelo secondo Marco        Mc 1,21-28

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Parola del Signore.