23 maggio
DOMENICA DI PENTECOSTE
La nascita della Chiesa
MESSA VESPERTINA DELLA VIGILIA
Questa Messa si dice la sera del sabato, prima o dopo i Primi Vespri della domenica di Pentecoste.
Nel racconto di Luca la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli è solenne e segna l’inizio della comunità cristiana e sappiamo bene che lungo i secoli è protagonista nella storia della salvezza. Eppure ancora oggi lo Spirito Santo è il grande dimenticato nella vita dei cristiani. Ezechiele parla dello Spirito che riporta la vita nelle ossa spente degli ebrei in esilio (37,5). E nel Nuovo Testamento quando si parla di Spirito Santo avviene sempre qualcosa di straordinario: scende in Maria e il Figlio di Dio si fa uomo; si posa su Gesù nel battesimo e ha inizio la sua vita pubblica. È in forza dello Spirito di Dio che Gesù risorge. A Pentecoste lo Spirito trasforma un manipolo di paurosi in testimoni coraggiosi e nasce la Chiesa.
PRIMA LETTURA
La si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra.
La torre di Babele è il simbolo della ribellione verso il Creatore dei primi abitanti dell’umanità. Questi uomini vogliono sfidare Dio e costruire una torre che raggiunga il cielo. Ma Dio confonde le loro lingue e si disperderanno. Questo passo della Genesi intende dare una spiegazione teologico-popolare della esistenza di più lingue, viste come un attentato alla condivisione e alla fraternità tra i popoli.
Dal libro della Genesi. Gn 11,1-9
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 32 (33)
I progetti di Dio si realizzano, nonostante l’opposizione e l’ostilità dei popoli. Felice quel popolo che si mette nelle mani di Dio e ne riconosce la sovranità, come ha fatto Israele.
Rit. Su tutti i popoli regna il Signore.
Altri brani, a scelta, come prima lettura e relativo salmo responsoriale e orazione se si procede come nella Veglia pasquale.
Il Signore discese sul monte Sinai davanti a tutto il popolo.
È il racconto della prima alleanza tra Jahvè e il popolo eletto. Dio sceglie Israele tra tutte le nazioni della terra per farne il suo popolo; un popolo privilegiato, in cui si renderà presente al mondo. La festa di Pentecoste ogni anno ricorderà agli Israeliti il momento in cui sul Sinai è stata conclusa questa alleanza con Mosè e gli anziani di Israele.
Dal libro dell’Esodo. Es 19,3-8a.16-20b
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 102 (103)
Il Dio di Israele è un Dio giusto, indica a Israele le sue vie e i suoi progetti. Il salmista lo riconosce e lo loda pieno di riconoscenza.
Rit. La grazia del Signore è su quanti lo temono.
Oppure:
Dal Salmo 103 (104)
Ossa inaridite, infonderò in voi il mio spirito, e rivivrete.
È il famoso testo di Ezechiele che descrive il rifiorire delle speranze di Israele. Pur essendo in esilio, il profeta annunzia agli ebrei sfiduciati che ritorneranno a vivere grazie allo Spirito che soffierà sulle loro ossa inaridite.
Dal libro del profeta Ezechiele. Ez 37,1-14
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 50 (51)
Il popolo di Israele in esilio chiede di essere purificato dalle proprie infedeltà per poter essere salvato e poter ancora lodare Dio nella terra promessa.
Rit. Rinnovami, Signore, con la tua grazia.
Oppure:
Dal Salmo 103 (104)
Oppure:
Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo.
È il passo di Gioele citato da Pietro il mattino di Pentecoste. Il riferimento è al rinnovamento universale dell’umanità, ma anche a quello degli ultimi tempi.
Dal libro del profeta Gioele. Gl 3,1-5
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 103 (104)
Il salmo è pervaso da meraviglia e stupore per le meraviglie operate da Dio nell’universo. Il salmista invita se stesso e tutti a lodare e a riconoscere questa grandezza.
Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
SECONDA LETTURA
Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili.
In attesa che si realizzino le opere del Signore, possediamo già le primizie dello Spirito, che agisce in noi per portare a fioritura i progetti che Dio ha sulla creazione, su di noi e sul nostro futuro.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani. Rm 8,22-27
VANGELO
Sgorgheranno fiumi di acqua viva.
Nel giorno di Pentecoste, festa delle capanne, si ringraziava Dio per il raccolto, ma si ricordava anche l’alleanza conclusa con Dio durante la traversata nel deserto. Gesù usa il simbolismo dell’acqua per parlare dello Spirito che scenderà sul popolo dopo che lui sarà glorificato.
Dal vangelo secondo Giovanni. Gv 7,37-39