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2. Letture e introduzioni – 12 settembre 2021

12 settembre

24ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO                                                                             

Il Messia che non ti aspetti

Chi è Gesù? Chi è Gesù per te, per me? Che cosa pensa di lui la gente del nostro tempo? Sono le domande che ogni anno la Chiesa ci propone. Le stesse che Gesù stesso ha fatto agli apostoli a Cesarea di Filippo, a nord della Galilea. La persona di Gesù ha un fascino che non si è indebolito nel tempo, ma lui ci chiede di seguirlo fino in fondo nella sua proposta di vita, compresa l’esperienza drammatica della croce.

 PRIMA LETTURA

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.          

Il terzo canto messianico di Isaia presenta il Servo di Jahvè che non si sottrae all’umiliazione della persecuzione e della sofferenza. Egli ha una fiducia incrollabile nella vicinanza del Signore, che gli dà la forza di resistere e che gli renderà giustizia.

 Dal libro del profeta Isaia.                                                                                              Is 50,5-9a

Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro
che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
È vicino chi mi rende giustizia:
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE                                                                Dal Salmo 114 (116)

Il salmista ha invocato Dio e ora lo ringrazia per aver superato una prova difficile. Le sorti dei giusti sono nelle mani di un Dio che è misericordia.

Rit. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.

Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:«
Ti prego, liberami, Signore».

Pietoso e giusto è il Signore,

il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.

Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

SECONDA LETTURA

La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.                                  

Se uno non ha vestiti ed è senza cibo e non lo soccorri, la tua fede è morta. Così dice Giacomo, che, pratico come sempre, invita a cristiani a rendere concreta la loro vita cristiana vivendo l’amore fraterno.

 Dalla lettera di san Giacomo apostolo.                                                                     Gc 2,14-18

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo?
Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO                                    Gal 6,14

Alleluia, alleluia.

Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore,
per mezzo della quale il mondo
per me è stato crocifisso, come io per il mondo.

Alleluia.

VANGELO

Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.       

Siamo a metà del Vangelo di Marco, un Vangelo che sin dall’inizio si domanda chi sia Gesù. In questo brano è lo stesso Gesù che invita gli apostoli a manifestare le proprie convinzioni. Ma poi sarà lui a parlare apertamente di sé e delle sue più profonde scelte di vita.

 Dal vangelo secondo Marco.                                                                                      Mc 8,27-35

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».

Parola del Signore.