7 novembre
32ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
La generosità di due vedove
Protagoniste di questa domenica sono due vedove. Due donne generose e povere. La prima è una straniera che soccorre il profeta Elia in territorio pagano mentre è in fuga dalla regina Gezabele. L’altra vedova viene vista da Gesù mentre compie un gesto di grande generosità nel tempio: offre a Dio solo due monetine, ma è tutto ciò possiede e che le sarebbe servito per vivere. Quasi a contrasto con la figura di queste due donne, nella versione lunga del Vangelo di oggi, Gesù sferza e condanna con parole roventi l’ambizione, il lusso e la superbia degli scribi.
PRIMA LETTURA
La vedova fece con la farina una focaccia e la portò a Elia.
La regione di Sidone è attraversata da un periodo di carestia e siccità. Anche il profeta Elia è coinvolto in questo difficile momento e chiede soccorso a una vedova, che si fida delle sue parole, gli porta l’acqua e divide con lui un pugno di farina e un po’ d’olio che le rimangono in casa.
Dal primo libro dei Re. 1Re 17,10-16
In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 145 (146)
Il salmistra sottolinea l’attenzione grande e la bontà di Dio verso ogni situazione di povertà o di svantaggio di fronte alla vita. Dio protegge l’orfano e la vedova, provvede all’affamato.
Rit. Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
SECONDA LETTURA
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
La lettera agli ebrei paragona il sacerdozio ebraico con quello di Cristo. Essi offrono più volte i loro sacrifici, ma non versano il loro sangue, bensì quello delle loro vittime. Gesù invece ha offerto se stesso una volta per tutte, offrendo se stesso come vittima per annullare il nostro peccato.
Dalla lettera agli Ebrei. Eb 9,24-28
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.
E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO Mt 5,3
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
VANGELO
Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Gesù di fronte al tesoro del tempio osserva il comportamento degli scribi e ne condanna l’ambizione e l’avidità. Nello stesso tempo fa l’elogio di una povera vedova che generosamente offre al tempio il pochissimo che possiede.
* Tra parentesi [ ] la forma breve.
Dal Vangelo secondo Marco. Mc 12,38-44
[In quel tempo, Gesù] [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
[Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».]
Parola del Signore.