2 gennaio 2022
Seconda Domenica dopo Natale
CRISTO LUCE DELLA STORIA E BENEDIZIONE DI DIO
Le liturgie del tempo di Natale puntano a farci comprendere il significato della festività che abbiamo celebrato il 25 dicembre e a mantenerci vigili affinché essa non rimanga soltanto un even- to isolato, dimenticato man mano che i giorni si susseguono sul calendario.
Questa domenica siamo invitati a riflettere sulle conseguenze storiche e teologiche della venuta di Dio sulla terra in Gesù Cristo: egli è la Sapienza di cui aveva parlato l’Antico Testamento, il Verbo di cui Giovanni dice che si è fatto carne e colui tramite il quale, utilizzando le parole di san Paolo, il Padre ci ha predestinato a essere suoi figli adottivi.
PRIMA LETTURA
La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto.
L’autore del testo descrive la venuta della Sapienza in mezzo al popolo d’Israele, il popolo eletto, destinato un giorno ad accogliere il Messia mandato da Dio.
Dal libro del Siracide Sir 24,1-4.12-16 (NV) [gr. 24,1-2.8-12]
La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti”.
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità, nell’assemblea dei santi ho preso dimora».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 147
Come nella prima lettura, troviamo un riferimento a Gerusalemme, la città in cui il Signore ha posto la sua tenda.
Rit. Il Verbo si è fatto carne
e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.
Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce.
Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
SECONDA LETTURA
Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.
Paolo parla agli Efesini di una benedizione da parte di Dio. Tale benedizione, che coincide con un’elezione avvenuta prima della creazione del mondo, è l’invio di Gesù Cristo tra gli uomini. In lui Dio si fa uomo e rende l’uomo santo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Efesini Ef 1,3-6.15-18
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in
Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi. Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO 1 Tim 3,16
Alleluia, alleluia.
Gloria a te, o Cristo, annunziato a tutte le genti;
gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.
Alleluia.
VANGELO
Tra parentesi [ ] la forma breve.
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
La molteplicità di significati della parola greca «logos» è difficilmente traducibile nelle lingue moderne. È questa la parola che Giovanni usa per riferirsi a Gesù Cristo: egli è «verbo», poiché in lui Dio parla e compie la sua azione nel mondo; ma è anche «ragione», «motivo», cioè chiave per comprendere il vero senso della storia della salvezza.
Dal vangelo secondo Giovanni Gv 1,1-18
[In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.]
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
[Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.]
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.