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2. introduzioni – XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

26 NOVEMBRE XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

(Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero)

«… L’AVETE FATTO A ME»

PRIMA LETTURA

Voi siete mio gregge, io giudicherò tra pecora e pecora.
Dopo la distruzione del tempio e la deportazione a Babilonia, sia in Palestina che in esilio, gli Israeliti stanno sperimentando lo smarrimento, la povertà e i soprusi dei prepotenti. Il profeta Ezechiele incoraggia i fedeli con una promessa del Signore: egli stesso sarà il pastore che si prenderà cura di tutti e di ciascuno. Questa profezia avrà compimento con la venuta del Messia.

Dal libro del profeta Ezechiele   Ez 34,1 -12.15-17
Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE      

Dal Salmo 22 (23)

Chi riconosce il Signore come suo pastore e si lascia guidare da lui, sperimenterà la pienezza di vita e abiterà per sempre nella casa di Dio.

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

SECONDA LETTURA

Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti.
A Corinto qualcuno aveva messo in dubbio la realtà della risurrezione di Gesù. Paolo reagisce con forza e riafferma la realtà della risurrezione di Cristo, di cui sono testimoni gli apostoli, tanti altri e lui stesso. Quindi spiega che la potenza della risurrezione di Cristo farà risorgere tutti gli uomini. Cristo risorto, dunque, continua ad agire, per annientare tutti i nemici e consegnare al Padre, alla fine dei tempi, il regno conquistato con la sua morte e risurrezione.

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
1 Cor 15,20-26.28

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.
L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO 

Mc 1 ,9.10

Alleluia, alleluia.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene,
del nostro padre Davide!

Alleluia.

VANGELO

Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.
Le opere di carità elencate in questo brano erano conosciute dai rabbini e si trovano anche in altri testi religiosi. Gesù aggiunge la sua identificazione con i poveri bisognosi di aiuto. È un testo molto chiaro per indicare il modo con cui chiunque, ma specialmente i discepoli, devono spendere la propria vita.