22 OTTOBRE
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(Giornata missionaria mondiale)
«RENDETE A DIO QUELLO CHE È DI DIO»
Abbiamo ricevuto la vita in questo mondo, ma siamo chiamati ad abitare il cielo. Per essere un giorno cittadini della Gerusalemme celeste, dobbiamo impegnarci a costruire la città terrena con giustizia e con amore. La Chiesa e i cristiani hanno un debito anzitutto verso Dio, ma anche verso la società civile.
PRIMA LETTURA
Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.
Ciro, re di Persia, si fa chiamare «figlio di Marduk», re degli dèi di Babilonia. Conquistata Babilonia, libera gli Ebrei dall’esilio e ordina la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. Il Deuteroisaia lo presenta come inviato del Signore. È notevole che un profeta di Israele riconosca che un re pagano riceve dal Signore una missione di salvezza per il suo popolo. Infatti, senza saperlo, Ciro realizza il piano del Signore per liberare il suo popolo.
SALMO RESPONSORIALE
Il popolo di Israele ha visto le meraviglie compiute dal Signore. Il salmista invita non solo a lodarlo, ma a coinvolgere nell’inno di lode tutti i popoli.
SECONDA LETTURA
Mèmori della vostra fede, della carità e della speranza.
Silvano e Timoteo hanno raggiunto Paolo a Corinto e gli hanno portato buone notizie circa la giovane comunità di Tessalonica. Paolo decide di scrivere loro la sua prima lettera e inizia lodandoli per come vivono la fede, la speranza e la carità.
VANGELO
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
Matteo mette in rilievo il tranello che farisei ed erodiani (strana alleanza tra chi rifiuta i romani e chi collabora con loro) tendono a Gesù. La sua risposta non consente repliche e consegna a tutti un principio per individuare la strada giusta nel rapporto tra fede e politica.