17 SETTEMBRE
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«… SE NON PERDONERETE DI CUORE»
PRIMA LETTURA
Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
La reazione a un’offesa o a una violenza è un fatto istintivo, ma non risolve i contrasti, anzi li acuisce. La Bibbia, già nel Primo Testamento, educa il popolo di Israele prima a misurare le reazioni, poi a non vendicarsi, infine a essere misericordiosi, per ottenere la misericordia di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 102 (103)
Il salmista eleva questo inno di lode alla misericordia del Signore. Egli si fa voce di tutto il popolo per lodare Dio che perdona e lui per primo lo ringrazia perché ha sperimentato l’amore misericordioso di Dio.
SECONDA LETTURA
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Nelle comunità ci possono essere diversi modi di intendere la vita alla sequela di Gesù. Così era a Roma, così è in molti luoghi anche oggi. San Paolo offre un principio a cui tutti debbono attenersi: fare tutto per il Signore e non per se stessi. Se si vive così, le diversità non porteranno a divisioni, ma arricchiranno la comunità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 14,7-9
VANGELO
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Il capitolo sulla vita comunitaria si chiude con l’insegnamento sul perdono. C’è un abisso tra i debiti che l’uomo ha con Dio e i debiti tra i fratelli. Dio condona tutto, così insegna (e dà l’esempio) che anche noi dobbiamo perdonare sempre, senza calcoli.