6 AGOSTO
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
«È BELLO PER NOI ESSERE QUI!»
Come Pietro, Giacomo e Giovanni, anche noi siamo invitati oggi a salire sul monte Tabor con Gesù. Egli si rivela a noi come Figlio di Dio e, con la sua trasfigurazione, annuncia la nostra chiamata a condividere la sua condizione di Figlio e la sua gloria.
PRIMA LETTURA
La sua veste era candida come la neve.
Gesù stesso citerà questo brano del profeta Daniele per affermare la propria divinità. È una descrizione che parla della potenza divina, che si manifesterà pienamente nel Messia, non per sottomettere i popoli, ma per salvarli e renderli unico popolo di Dio.
Dal libro del profeta Daniele Dn 7,9-10.13-14
SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 96 (97)
Il salmista canta la certezza che il Signore è potente e regna su tutti i popoli. Per questo chi crede in lui è sicuro della sua protezione.
SECONDA LETTURA
Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo.
L’apostolo Pietro è impegnato a offrire ai cristiani i motivi per credere che Gesù è davvero il figlio di Dio, salvatore del mondo. In questo brano egli presenta la propria esperienza diretta, ricordando la trasfigurazione di Gesù, come segno della sua divinità. Non è secondario il fatto che i profeti abbiano annunciato ciò che si è realizzato con la venuta di Gesù.
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo 2 Pt 1,16-19
VANGELO
Il suo volto brillò come il sole.
Dopo l’annuncio della passione, la Trasfigurazione rappresenta un anticipo della risurrezione, perché la fede dei discepoli possa attraversare la prova della crocifissione. La ripresa di persone e simboli del Primo Testamento conduce alla rivelazione dell’identità di Gesù e all’imperativo del Padre: «Ascoltatelo».