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2. introduzioni – II DOMENICA DI PASQUA

7 APRILE

II DOMENICA DI PASQUA

(DOMENICA «IN ALBIS» O DELLA DIVINA MISERICORDIA)

«MIO SIGNORE E MIO DIO!»

 

Non è stato facile per gli Apostoli credere nella risurrezione di Gesù, evento inatteso e assolutamente nuovo. Altri uomini erano stati “risuscitati” in passato, e anche da Gesù. Ma lui non torna alla vita vecchia e mortale, riveste la vita immortale, libera dai limiti di quella terrena. La liturgia ci provoca a verificare l’autenticità della nostra fede nel Risorto, perché spesso corriamo il rischio di affermarla a parole e di non viverla nei fatti e nelle scelte della nostra vita.

PRIMA LETTURA

Un cuore solo e un’anima sola.
Luca ci tiene a mostrare che la risurrezione di Cristo ha effetti sconvolgenti sulla vita dei credenti: gli apostoli diventano coraggiosi e i fedeli, da parte loro, si considerano fratelli, maturano un distacco liberante dai beni di questo mondo e non fanno fatica a metterli a disposizione della comunità per i più bisognosi.

SALMO RESPONSORIALE   

Dal Salmo 117 (118)

Il salmista ha affrontato molte difficoltà a causa dei persecutori, ma può esultare di gioia per la fedeltà del Signore, che lo ha liberato da tutti i pericoli.

SECONDA LETTURA

Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo.
Giovanni scrive questa lettera in un periodo di crisi: nella comunità non tutti restano fedeli all’insegnamento degli Apostoli. Egli ribadisce con forza e insistentemente che la salvezza si ottiene con la fede in Gesù e con l’amore per Dio e i fratelli.

VANGELO

Otto giorni dopo venne Gesù.
Giovanni concentra in Tommaso le difficoltà a comprendere la risurrezione e a credere in Gesù risorto, che hanno avuto tutti i primi discepoli. Il desiderio di vedere il Signore è quello di tutti i credenti, ma i testimoni accreditati sono solo gli apostoli, mentre tutti gli altri godono della beatitudine di chi crede senza aver visto.