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30ª DOMENICA T.O.
(Giornata missionaria mondiale)
BISOGNOSI DI DIO
Ogni azione del cristiano nasce da un rapporto autentico con Dio nella preghiera. Esso si concretizza poi in un’imitazione del Padre attraverso il Figlio e quindi in un sacrificio di sé in riscatto del grido degli oppressi.
Lo stile di vita del credente, infine, non si caratterizza per la superbia e la presunzione di salvezza ma conserva intatta la consapevolezza di essere peccatore tra i peccatori. Se così non è, Dio non è che un orpello: un ennesimo spettatore a cui mostrare i propri meriti, che pretendono di non passare dalla croce e, di conseguenza, dovranno fare a meno della risurrezione.
PRIMA LETTURA
La preghiera del povero attraversa le nubi.
Il Signore non si lascia influenzare dalle apparenze e predilige il debole. Il grido degli oppressi, che richiede giustizia, è per Dio la forma di preghiera più efficace lungo tutta la storia del suo rapporto col popolo eletto.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 33 (34)
Il Signore punisce i malfattori e ascolta i poveri. Anche noi, riconoscendoci come quei poveri che egli soccorre, possiamo dunque rendergli grazie.
SECONDA LETTURA
Mi resta soltanto la corona di giustizia.
Paolo stila un bilancio della sua vita, che sta per terminare. Egli si appresta a rendere testimonianza a Dio con la più grande dimostrazione di fede possibile: l’imitazione del sacrificio di Cristo. Riconoscendosi come peccatore convertito, Paolo dona inoltre la sua vita per tutti i fratelli, anche per quelli che lo hanno condannato e lasciato solo.
VANGELO
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.
Gesù narra una parabola che, assieme a quella della vedova e del giudice iniquo che abbiamo udito la scorsa domenica, ha come scopo l’educazione alla preghiera. Il racconto ci pone di fronte due personaggi: un fariseo e un pubblicano che si relazionano a Dio in maniera molto diversa. Solo la preghiera di uno dei due sarà efficace.